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Nel 2020 costretti alla fuga 82,4 milioni di persone (+4%)

di Marco Ludovico

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(ANSA)

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Pubblicato oggi a Ginevra il Global Trends 2020 - L’alto commissario Onu Filippo Grandi: «Non solo aiuti umanitari ma soluzioni alle situazioni»

18 giugno 2021
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2' di lettura

La pandemia non riduce la fuga dalle guerre, le violenze e le dittature. Anzi, proprio nell’anno della diffusione mondiale del coronavirus l’esodo delle popolazioni dai propri confini è aumentato. Lo testimonia il rapporto Global Trends 2020 Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, pubblicato oggi a Ginevra. È una tendenza ormai decennale in aumento continuo. Gli appelli al cessate il fuoco e gli interventi della diplomazia internazionale non sembrano aver sortito alcun effetto.

Oltre 160 paesi hanno chiuso le frontiere

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Il documento testimonia come oltre 160 paesi l’anno scorso abbiano chiuso le loro frontiere «con 99 stati che non facevano eccezione per le persone in cerca di protezione» si legge i una nota dell’Alto commissario Onu. Non va dimenticato il fenomeno altrettanto diffuso delle fughe all’interno dei singoli Paesi: «Alimentato soprattutto dalle crisi in Etiopia, Sudan, paesi del Sahel, Mozambico, Yemen, Afghanistan e Colombia, il numero di sfollati interni è aumentato di oltre 2,3 milioni».

Il dramma dei minori

I numeri aggiornati del report sottolineano come le ragazze e i ragazzi sotto i 18 anni rappresentino il 42% di tutte le persone costrette alla fuga. «Nuove stime dell’Unhcr mostrano che quasi un milione di bambini sono nati rifugiati tra il 2018 e il 2020. Molti di loro potrebbero rimanere rifugiati ancora per molti anni». «La tragedia di così tanti bambini che nascono in esilio dovrebbe essere una ragione sufficiente per adoperarsi molto di più per prevenire e porre fine ai conflitti e alla violenza» afferma l’Alto commissario Filippo Grandi.

Il crollo dei ritorni e dei reinsediamenti

La pandemia ha gioco un ruolo negativo nell’accoglienza e nelle azioni di recupero degli sfollati. Nel 2020, emerge dal report Unhcr, circa «3,2 milioni di sfollati interni e soltanto 251.000 rifugiati sono tornati alle loro case» con un «un calo rispettivamente del 40% e del 21% rispetto al 2019». In tutto il mondo 33.800 rifugiati sono stati naturalizzati dai loro paesi d’asilo. Emerge «un crollo drastico» nel reinsediamento dei rifugiati: «Solo 34.400 persone, il livello più basso in 20 anni». Commenta Grandi: «I leader globali e le persone influenti dovrebbero concentrarsi sulla prevenzione e sulla risoluzione dei conflitti e il rispetto dei diritti umani. Mettendo da parte le loro differenze e un approccio egoistico alla politica».

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