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Pietro Leemann brand ambassador per il nuovo caffè bio Lavazza

di Giambattista Marchetto

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27 settembre 2018
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2' di lettura

Incorporando una tendenza che definire consolidata è riduttivo, Lavazza porta il Bio sullo scaffale del supermarket. L’azienda torinese lancia infatti nella grande distribuzione ¡Tierra! Bio-Organic, il primo caffè biologico che “racchiude in una tazzina tutto il buono della Terra” - dichiarano in premessa - da acquistare per un'esperienza domestica, scegliendo tra la tradizionale moka o il rito dell'espresso (con le capsule Lavazza A Modo Mio).

Il bio dedicato agli italiani
¡Tierra! Bio-Organic è un prodotto pensato per gli italiani, che sembrano ormai definitivamente conquistati dal biologico (uno su due compra bio almeno una volta a settimana, secondo Nomisma e Nielsen).Proveniente da piantagioni dove si pratica l'agricoltura biologica e si rispettano i principi di sostenibilità ambientale, la nuova miscela rappresenta dunque un'innovazione nella storia dell’azienda fondata nel 1910 da Luigi Lavazza, essendo il primo prodotto a marchio per il segmento domestico coltivato con certificazione BIO e certificazione UTZ, a garanzia di standard qualitativi sociali e ambientali nella produzione di caffè.

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Aroma d'alta quota per lo chef Pietro Leemann
Per valorizzare la specificità degli aromi del prodotto selezionato è stato ingaggiato come brand ambassador Pietro Leemann, chef stellato della cucina vegetariana con il suo Joia. Due i piatti che lo chef elvetico ha inventato per valorizzare il cru bio Lavazza: un Omaggio a Gualtiero Marchesi (suo maestro) composto di crema tiepida di broccoli con spuma soffice di tartufo pregiato di Norcia, le verdure dell'autunno cotte lentamente, caviale di lenticchie beluga, quark all'erba cipollina e cialda croccante di tapioca e caffè Tierra! Bio-Organic, e Macondo, una terrina di cioccolato e cocco, salsa di mango siciliano, di more di gelso e di lampone, pera delicatamente speziata e gelato di pesca e zenzero, polvere di caffè Tierra! Bio-Organic.

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Omaggio a Gualtiero Marchesi

Viene immediato chiedersi se il caffè nel piatto risulti solo un complemento e quanto risulti importante sul piano organolettico e degli equilibri di gusto. «Il caffè è un ingrediente molto interessante nel mondo dei piatti salati – chiarisce Leemann – viene utilizzato come una spezia, come già in passato avveniva con il cacao. Idealmente va aggiunto su una base neutra (una cialda o una crema di patate o un risotto), perché su una base di carattere potrebbe generare un gioco strano. L'apporto è legato soprattutto al gusto tostato, ma anche al profumo che guida verso direzioni nuove». Più semplice e comune invece l'implicazione nei dolci e nel gelato, come ristretto o in polvere o come grue.
Nella cucina più sofisticata anche la selezione fa la differenza. «Oggi ci sono molte selezioni e cru come i ¡Tierra! - rimarca lo chef – Questo è frutto di un percorso culturale più raffinato nel consumatore. Nel piatto ciò che risulta più incisivo e premiante è l'origine, un po' come avviene per il pepe o il tè.

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Macondo

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