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“L’imperatrice del terrore” torna libera. Rilasciata in Giappone Fusako Shigenobu

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L’ex terrorista Fusako Shigenobu con la figlia Mei, circondate da sostenitori e giornalisti al momento del rilascio - AP

L’ex terrorista Fusako Shigenobu con la figlia Mei, circondate da sostenitori e giornalisti al momento del rilascio - AP

Arrestata nel 2000 per aver organizzato la presa di ostaggi all’ambasciata francese in Olanda, aveva fondato l’Armata rossa giapponese (Jra)

28 maggio 2022
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1' di lettura

Fusako Shigenobu, la fondatrice dell’Armata rossa giapponese (Jra), un movimento che seminava terrore negli anni ’70 e ’80 in nome della causa palestinese, è stata rilasciata dopo aver scontato una pena detentiva di 20 anni in Giappone.

Quella che oggi ha 76 anni e che un tempo era soprannominata la “Regina rossa” o “L’imperatrice del terrore”, era stata arrestata nel 2000 a Osaka, nel suo paese natale dove era tornata illegalmente dopo aver vissuto per trent’anni nel Vicino Oriente. Aveva proclamato lo scioglimento della Jra dalla sua cella nel 2001. La Shigenobu ha lasciato la prigione dove era detenuta a Tokyo in un’auto nera con sua figlia. Erano presenti una trentina di suoi sostenitori, con uno striscione con la scritta “We love Fusako”, oltre a un centinaio di giornalisti.

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Terrorismo, rilasciata la “Regina rossa” del Giappone

18 foto

Fusako Shigenobu, al centro, che ha co-fondato il gruppo terroristico Japanese Red Army, stringe la mano a un sostenitore dopo essere uscita dal carcere di Akishima, sobborgo di Tokyo. (Kyodo News via AP)
Fusako Shigenobu, seconda a destra, che ha co-fondato il gruppo terroristico Japanese Red Army, con sua figlia Mei, a destra, parla ai giornalisti dopo essere uscita di prigione ad Akishima, sobborgo di Tokyo. (Kyodo News via AP)
Fusako Shigenobu con sua figlia Mei. (Kyodo News via AP)
Fusako Shigenobu con sua figlia Mei. (Photo by Charly TRIBALLEAU / AFP)
Fusako Shigenobu, attivista comunista giapponese ed ex leader e fondatrice dell’ormai sciolto gruppo terroristico, l’Armata Rossa giapponese (JRA), è stata rilasciata dopo la sua condanna nella città di Akishima. (Photo by Kotaro Numata / Yomiuri / The Yomiuri Shimbun via AFP)
(Photo by Charly TRIBALLEAU / AFP)
Fusako Shigenobu con sua figlia Mei. (Photo by Charly TRIBALLEAU / AFP)
Fusako Shigenobu con sua figlia Mei. (Photo by Charly TRIBALLEAU / AFP)
Fusako Shigenobu. (Photo by Charly TRIBALLEAU / AFP)
Fusako Shigenobu (centro), sua figlia May Shigenobu (destra) and il suo avvocato (sinistra) . (Photo by Charly TRIBALLEAU / AFP)
Fusako Shigenobu (centro), sua figlia May Shigenobu (destra) and il suo avvocato (sinistra) . (Photo by Charly TRIBALLEAU / AFP)
(Photo by Charly TRIBALLEAU / AFP)
Fusako Shigenobu e sua figlia May Shigenobu. (Photo by Charly TRIBALLEAU / AFP)
(Photo by Charly TRIBALLEAU / AFP)
(Photo by CHARLY TRIBALLEAU / AFP)
Fusako Shigenobu (centro),fondatrice dell’Armata Rossa giapponese, viene scortata da agenti di polizia nella stazione di Tokyo l’8 novembre 2000 dopo essere stata arrestata a Osaka. (Photo by JIJI PRESS / AFP) / Japan OUT
Fusako Shigenobu (centro), fondatrice dell’Armata Rossa giapponese, è scortata da agenti di polizia nella stazione di Tokyo l’8 novembre 2000 dopo essere stata arrestata a Osaka. (Photo by JIJI PRESS / AFP) / Japan OUT
Fusako Shigenobu (centro), fondatrice dell’Armata Rossa giapponese, è scortata da agenti di polizia nella stazione di Tokyo l’8 novembre 2000 dopo essere stata arrestata a Osaka. (Photo by JIJI PRESS / AFP) / Japan OUT

«Risale a mezzo secolo fa, ma la nostra lotta, inclusa la presa di ostaggi, ha causato sofferenza a persone innocenti», ha detto la Shigenobu pochi minuti dopo. «Mi scuso» per questo, ha aggiunto. Questa figura di estrema sinistra che sosteneva la rivoluzione mondiale attraverso la lotta armata – numerosi gli atti terroristici compiuti dall’organizzazione negli tra gli anni ’70 e ’80, tra cui rapimenti e dirottamenti – è stata condannata nel 2006 in Giappone a vent’anni di reclusione per aver organizzato una presa di ostaggi presso l’ambasciata francese nei Paesi Bassi nel 1974, durata cento ore. Diversi agenti di polizia rimasero feriti e la Francia fu costretta a rilasciare un membro della Jra.

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