di Domenico Palmiotti
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Un commissario per accelerare l’organizzazione e l’allestimento della ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo in programma a Taranto a giugno 2026 con 26 Paesi partecipanti dell’area mediterranea e 4mila atleti attesi. Coinvolte anche Brindisi e Lecce. La scelta del Governo è caduta su Massimo Ferrarese, 61 anni, imprenditore delle costruzioni (ultima commessa acquisita, la realizzazione del polo logistico Deghi a Lecce), già presidente di Confindustria Brindisi (ha fatto parte anche della giunta nazionale con la presidenza di Luca Di Montezemolo), della Provincia di Brindisi e di Invimit, la società pubblica dedicata alla valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato. Ferrarese, da dirigente sportivo, ha anche rilanciato il basket a Brindisi portandolo al successo.
Ora Ferrarese ha il compito di portare i progetti dell’impiantistica dei Giochi dalla fase ideativa e progettuale a quella realizzativa e di mettere a frutto le risorse pubbliche già deliberate ma non ancora erogate: 150 milioni a marzo 2022 col decreto “Sostegni Ter”. Anche se i Giochi del Mediterraneo faranno leva sopratutto su impianti già esistenti da ristrutturare - le nuove realizzazioni sono infatti un numero ridottissimo - e l’iniziale master plan individuava un fabbisogno di 296 milioni, di cui 200 a carico dello Stato, 50 della Regione Puglia, 38 dei Comuni interessati e 8 per gli impianti privati, una rivisitazione generale sembra inevitabile.
D’altra parte, anche il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, si è detto propenso ad un masterplan “più asciutto”. Una rivisitazione alla luce dei fattori tempo (allo svolgimento della manifestazione sportiva mancano poco più di 3 anni e mezzo), costi (aumento dell’inflazione) e risorse (carenza di budget).
La possibilità di commissariare i Giochi del Mediterraneo si è profilata a metà marzo quando i ministri degli Affari europei, coesione e Pnrr, Raffaele Fitto, e dello Sport, Andrea Abodi, hanno scritto al comitato organizzatore manifestando “preoccupazione” per “il ritardo accumulato nell’attività di programmazione dei Giochi del Mediterraneo del 2026 a Taranto”.
I ministri avevano evidenziato “delle criticità” e sostenuto che non erano “elementi sufficienti per l’aggiornamento dello schema di Dpcm recante l’identificazione delle opere da realizzare”. E questa “mancanza” rischiava “di compromettere il tempestivo avvio degli interventi in tempi utili per lo svolgimento dei Giochi”. Inoltre, a marzo scorso per i due ministri non si poteva ancora determinare “il costo complessivo degli investimenti pubblici e, conseguentemente, la dimensione economica dell’evento”. Da qui al commissariamento il passo è stato breve. La norma sul commissariamento non era nel testo iniziale del dl Pnrr. È stata inserita in seguito, nella discussione al Senato in commissione Bilancio, con un emendamento presentato dai senatori di FdI. Il commissariamento è previsto all’articolo 33: “Disposizioni urgenti in materia di infrastrutture e trasporti”.
Il via libera definitiva al dl sul Pnrr lo ha dato la Camera il 22 aprile con 171 voti a favore, 112 contrari e 14 astenuti. Quello del Senato, invece, era arrivato il 13 aprile: 83 sì, 57 contrari e 6 astensioni. La norma stabilisce che “al fine di assicurare la tempestiva realizzazione degli interventi necessari allo svolgimento dei Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, con decreto del presidente del Consiglio è nominato un commissario straordinario”. Che “provvede - recita la norma - alla predisposizione, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente a tale scopo destinate e sentito il comitato organizzatore dei XX Giochi del Mediterraneo, della proposta del programma dettagliato delle opere infrastrutturali occorrenti, comprese quelle per l’accessibilitá, distinte in opere essenziali, connesse e di contesto, con l’indicazione, per ciascuna opera, del soggetto attuatore, delcosto complessivo, dell’entità finanziamento concedibile, delle altre fonti di finanziamento disponibili e del cronoprogramma di realizzazione degli interventi”.
Sul commissariamento Regione Puglia e Comune di Taranto hanno inizialmente assunto una posizione molto critica. Affermando che il Governo non poteva commissariare se stesso, visto che fa parte del comitato, e che tutto dipendeva dalla mancata erogazione dei 150 milioni deliberati più di un anno fa. Poi Regione e Comune, forse resisi anche conto che al commissariamento non c’erano alternative, hanno scelto una linea collaborativa. “Siamo pronti a collaborare, confidando nelle riconosciute qualità di Ferrarese come imprenditore, politico e amministratore, affinché il masterplan che così diligentemente abbiamo elaborato possa realizzarsi concretamente, grazie anche alla dotazione finanziaria già predisposta”, ha detto il sindaco di Taranto, Melucci. “Confidiamo soprattutto - ha proseguito Melucci - che questa nomina inneschi un ulteriore impegno economico da parte dell'esecutivo nazionale, che nei Giochi deve intravedere, come a noi è già palese, un'occasione di ripartenza per l'intero Meridione e in particolare per Taranto, non certo un semplice evento sportivo”.
E il governatore regionale Michele Emiliano ha detto: “Stiamo mettendo pazienza nel non buttare il tavolo all’aria. Non sono stati rilevati né ritardi, né omissioni da parte del comitato dei Giochi del Mediterraneo. Anzi, il comitato, presieduto dal sindaco, ha lavorato bene e ha già predisposto tutti gli atti necessari in attesa dei finanziamenti”.
I più importanti sono lo stadio del nuoto e lo stadio di calcio. Per la piscina olimpionica con due vasche (una coperta e l’altra scoperta), su una rosa di 37 proposte arrivate, ne sono state selezionate 5 e da qui individuata la vincitrice: MDU Architetti di Prato. L’impianto, costo 15 milioni, sorgerà nell’area di Torre D’Ayala prospiciente la rada di Mar Grande. Entro il 23 giugno entro MDU Architetti dovrà consegnare gli ulteriori elaborati del progetto. Per lo stadio di calcio, progetto di Esperia Investor, stanno invece proseguendo le conferenze dei servizi. Si tratta di un project financing da 41 milioni. La redazione del progetto definitivo è attesa entro fine agosto, la chiusura della conferenza decisoria entro l’anno, l’apertura del cantiere a maggio 2024.
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