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Pasta di Camerino amplia lo stabilimento e assume nuovi addetti

di Michele Romano

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18 settembre 2017
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2' di lettura

«Il nostro stabilimento era tornato alla piena produzione già poche ore dopo le scosse di fine ottobre dello scorso anno e con mio padre Gaetano, presidente e fondatore dell’azienda, mia madre e mio fratello minore Lorenzo, ci siamo detti che dovevamo fare qualcosa per la nostra terra». Parole di Federico Maccari, 26 anni, amministratore delegato di Entroterra Spa, proprietaria del marchio La Pasta di Camerino. L’azienda, nata nel 2002 come piccolo laboratorio artigianale, ha inaugurato l’ampliamento dello stabilimento (4mila metri quadrati, accanto ai 6mila esistenti).

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La Pasta di Camerino ha annunciato anche l’assunzione di 14 nuovi dipendenti, che porteranno l’organico, che nel 1997 avevano già vissuto il dramma del terremoto, a 70 addetti, «in prevalenza donne». «Due volte più forti»: così la famiglia Maccari ha scelto di raccontare il rilancio delle attività industriale e la voglia di rinascita in un territorio ferito dal sisma. «Un grande segnale di futuro e speranza - per il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli - che sia contagiosa e ci permetta di poter seguire un esempio così forte per continuare a crescere e investire. Profondità e qualità del lavoro, modo unico di fare la pasta, diventare da una piccola realtà un’azienda leader a livello nazionale, grande laboriosità, capacità e creatività - aggiunge -: sono un bellissimo modo di rappresentare le Marche. E un prodotto che prende il nome dal nostro territorio diventa un naturale ambasciatore della regione».

Terzo player italiano nel settore della pasta secca all’uovo, con 16 milioni di euro di fatturato, 250 quintali di pasta prodotta ogni giorno con materie prime 100% italiane, il 20% della quale è esportata sul mercato di Germania e Stati Uniti, La Pasta di Camerino detiene il 6% della quota a volume e l’8% della quota a valore dell’intero mercato italiano. L’azienda è stata la prima in Italia a dichiarare e certificare l’utilizzo esclusivo di materie prime 100% italiane per tutte le gamme prodotti a rendere trasparente tutto il processo di filiera. Una filiera tracciata, che consente al consumatore, attraverso l’applicazione Shazam, una delle più utilizzate al mondo soprattutto per le scelte musicali, di avere accesso a informazioni e ricette inserendo il numero del lotto riportato nel retro della confezione; una ricerca possibile anche attraverso il sito aziendale. Una strategia vincente per il rettore di Unicam, Flavio Corradini, secondo il quale «l’’innovazione nei macchinari senza rinunciare alla tradizione è quello che serve ad un azienda del territorio per continuare a crescere».

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Il gruppo di lavoro della Pasta di Camerino

Sei mesi di lavoro a Torre del Parco per completare la nuova costruzione («quella preesistente ha resistito a tutte le scosse, essendo stata realizzata nel rispetto delle norme antisismiche») e per realizzare un secondo impianto fotovoltaico che, sommato all’impianto di cogenerazione, consente l’autoproduzione l’80% circa del fabbisogno energetico. «L’ampliamento dello stabilimento – conclude Maccari – ci consentirà di raggiungere una capacità produttiva di 500 quintali di pasta al giorno su 6 linee di produzione con 60 referenze di pasta all’uovo, pasta di semola, di farro e integrale».

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