di Simone Filippetti
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Sarà che siccome il calcio lo hanno inventato gli inglesi, le magliette dei giocatori di calcio in gergo tecnico si chiamano «jersey». E proprio in Inghilterra, la auto-proclamata patria fondatrice del calcio, le magliette sono una delle più importanti voci alternative di ricavi, quelle che fanno dei club inglesi delle vere e proprie aziende e non solo società sportive. E saranno le magliette un jolly anche nell’affare del secolo per la Juventus, che metterà sul piatto oltre 350 milioni per far vestire la casacca bianconera al calciatore più famoso e vincente al mondo: basterà che, solo in Italia, almeno un tifoso su dieci compri una «jersey» del nuovo idolo Cristiano Ronaldo, i neo-bianconero, perché la Juventus possa ripagarsi il cartellino o due anni, lordi, di stipendio.
Chi conosce la dirigenza della Juventus e ha familiarità con la dinastia Agnelli, sa che nemmeno un euro viene speso senza motivo. Negli ultimi anni, la triade Agnelli-Marotta-Paratici è stata un sacerdote ortodosso della spending review: vincere senza stra-pagare (meglio, poi, se con campioni a parametro zero, vedi i vari Andrea Pirlo e Paul Pogba). E finora era anche riuscita come strategia (tranne che per l’agognata e fatidica Champions League).
Ora alla Continassa sono improvvisamente tutti diventati degli spendaccioni dalle tasche bucate? E pur di vincere la Coppa che è il cruccio da oltre 20 anni, il club è disposto a spendere cifre stratosferiche da emiro arabo? In più, per un atleta che nonostante il blasone ha 33 anni ? Bastano, però, pochi numeri per fare i conti in tasca al club della famiglia Agnelli per vedere il razionale economico dell’impresa: da bilancio, la società vanta 12 milioni di tifosi in Italia, senza tener conto dei supporter in tutto. Il 10% della fan base fa 1, 2 milioni di persone. La maglia di Cristiano Ronaldo, che ieri dopo solo un’ora dall’annuncio era già disponibile sul sito della Juventus (prima che il sito medesimo andasse in crash per i troppi accessi): costa 104 euro, nella versione commerciale. E addirittura 144,9 per la replica ufficiale. Se un 10% di tifosi italiani decidesse di regalarsi la «jersey» del super-campione, e ipotizzando si dividesse a metà tra le due opzioni di prezzo, nel solo mercato domestico la Juve avrebbe un incasso lordo di 148,8 milioni di euro lordi. Abbastanza per coprire il cartellino, i 120 milioni, più quasi il primo anno di stipendio. Al netto dei costi e delle tasse, immaginandoli al 40%, sarebbero comunque più di un anno di compenso. Almeno la stagione di debutto di Cr7, potrebbe essere una minoranza di tifosi a spesarla, semplicemente sull’onda dell’entusiasmo.
Sono stime conservative perché i primi numeri, non ufficiali, parlavano di 7 milioni di contatti per la piattaforma e-commerce della Juve. E visto il media hype che un personaggio globale come Cristiano Ronaldo, con oltre 300 milioni di seguaci sui social media in tutto il mondo, è in grado di movimentare, l’indotto potrebbe attestarti su cifre molto più alte.
Se la scommessa sportiva sul fenomeno Cr7 sarà di successo, lo dirà il campo nei prossimi mesi e anni. Ma l’investimento finanziario, a prima vista esagerato, ha tutti i numeri per essere ripagato e sostenibile. Fosse una fattura, si direbbe che Cristiano Ronaldo è auto-liquidante. Si paga da sè.
PS. Ci teniamo a sottolineare, come il pezzo si premura di fare costantemente, che si tratta di conteggi lordi, basati sui dati ufficiali e verificati al momento disponibili.
Il pezzo è un “divertissement” economico-calcistico che fa una stima, dunque non ha una validità scientifica o contabile. Ma la stima è omogenea, perché prende in considerazione grandezze tra di loro analoghe, ossia tutti numeri lordi. Per calcolare la marginalità della Juventus FC, occorrerebbe conoscere i costi di produzione, le eventuali royalties retrocesse allo sponsor Adidas e l'aggio riconosciuto agli esercizi commerciali che distribuiscono il prodotto; e per calcolare i costi effettivi dell'ingaggio di Ronaldo occorrerebbe anche, per esempio, calcolare l'Irap cui i club di calcio sono soggetti.
In ogni caso, per depurare la stima di questi elementi ignoti, è stata tenuto basso il numero di potenziali compratori: è probabile che saranno molti di più del 10% i tifosi italiani che compreranno una maglia ufficiale; cui andranno aggiunti gli acquisti dei tifosi esteri e/o fan del calciatore stesso.
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