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Zhao, ceo di Honor: «L’uomo è sempre di più al centro delle tecnologie degli smartphone»

di Luca Salvioli

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Parla George Zhao, ceo di Honor intervistato al Mobile Wold Congress di Barcellona. Ecco come cambieranno i telefonini nei prossimi anni

6 marzo 2023
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2' di lettura

George Zhao conosce bene il nostro paese, visto che è stato per diversi anni managing director per Huawei Italia. Ora è il ceo di Honor, al tempo costola di Huawei dalla quale è indipendente da più di due anni in seguito al famoso ban. «Considero l’Italia la mia seconda casa - spiega in una intervista al Sole 24 Ore a Barcellona, durante il Mwc -. Torno in Europa per la prima volta dal 2019. Lo scenario è cambiato molto. Le persone sostituiscono meno di frequente il telefono, anche perché i modelli si assomigliano di più. Prendiamo Apple, il numero 1 del mercato, che differenza vedi come design tra iPhone 13 e 14?».

La «domanda che dobbiamo farci è: perché un consumatore dovrebbe comprare un nostro telefono? Non dobbiamo chiederlo a lui, ma chiederlo a noi». Per questo Honor a Barcellona ha lanciato il nuovo Magic 5 Pro e «portato una nuova filosofia: passiamo da una visione tecno-centrica a una che metta l’uomo al centro». Il che «significa anche investire nel software. Con MagicOS vogliamo rendere continua l’esperienza dell’utente nell’utilizzo dei nostri diversi device, dal pc al telefono all’orologio».

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Honor in Cina nel quarto trimestre 2022 era seconda a un passo da Vivo, con una crescita del 34,4% annuale contro un calo superiore al 20% dei competitor principali. «Abbiamo avuto un buono sviluppo in Cina, ma siamo lontani dall’essere perfetti - continua -. Come Honor siamo stati forti nel segmento dei più giovani. Honor 10 è andato molto bene. Siamo come una startup con capacità ancora limitate, ma ora abbiamo assunto molti talenti e abbiamo una offerta variegata per tutte le fasce di prezzo». In Europa farete lo stesso? «Io sono convinto e fiducioso che siamo ben preparati. Siamo impegnati per uno sviluppo di lungo termine, un passo alla volta. Un prodotto alla volta».

Le stime per il 2023, a livello di mercato, sono però ancora negative. «Non ci si può adagiare nel contesto macroeconomico. Dobbiamo trovare la nostra strada, migliorare, cambiare. Honor non vuole essere una azienda conservatrice. Dobbiamo fare qualcosa di positivo per emergere. Tutti i protagonisti dell’industria devono essere più aperti, collaborativi, e dobbiamo supportarci gli uni con gli altri. Altrimenti si riducono gli investimenti, i prodotti diventano meno innovativi, e le motivazioni di acquisto scemano. Oggi è un problema piccolo, ma può diventare un disastro».

Ultima domanda sui pieghevoli, visto che Honor ha lanciato il suo Magic VS fuori dalla Cina. Quale futuro? «Vedremo due soluzioni capaci di coesistere. Negli ultimi 20 anni gli smartphone hanno integrato un sacco di altri dispositivi: portafoglio, fotocamera, scanner per fare qualche esempio. Ora sono probabilmente pronti a integrare il tablet».

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