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Veneto / Come la contaminazione è arrivata nella falda

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6 dicembre 2017
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Quando mezzo secolo fa venne realizzato a Trìssino lo stabilimento Rimar (poi Miteni), secondo i criteri di industrializzazione e urbanizzazione di allora non si poté tenere conto del fatto che l’alveo della roggia Poscola e tutto il terreno circostante sono permeabilissimi e a contatto diretto con la zona di ricarica idrica della falda acquifera del Veneto centrale. Non si sapeva che tutto ciò che viene depositato in quei terreni e in quel corso d’acqua filtra immediatamente nella falda sotterranea che poi scorre sotto il Veneto centrale, e da quella falda acquifera in cui si alimentano gli acquedotti del Veneto centrale gli Pfas per decenni furono distribuiti nell’acqua potabile. Non c’erano divieti o limiti, come non ci sono ancora in quasi tutto il mondo, anche perché le conoscenze erano scarsissime e si pensava che questi composti fossero del tutto innocui mentre ora i pareri sono divisi. VAI AL DOSSIER PFAS

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