di Filomena Greco
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Continua il recupero del mercato auto in Europa, con le immatricolazioni nell’area (Unione europea più Efta e Gran Bretagna) che segnano a gennaio una crescita del 10,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. Rispetto alla fase pre covid, però, i volumi restano inferiori del 25,7% ma l’inversione di tendenza, iniziata nel mese di agosto, dopo 13 mesi consecutivi di cali, si sta consolidando. Grazie soprattutto al miglioramento delle condizioni di fornitura di semiconduttori e microchip e alla maggiore disponibilità di auto nuove sul mercato.
La domanda in Europa però resta debole, come sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. «Pesa ancora però fortemente sul mercato dell'Europa Occidentale la debolezza della domanda legata alla pandemia e a tutti gli eventi negativi che l'hanno seguita – sottolinea – dalla guerra in Ucraina, alla crisi energetica, al ritorno dell'inflazione e alla crescita del costo del denaro».
Il recupero dei volumi è stato più forte in Spagna (+51,4%), Italia (+19%) e Francia (+8,8%) mentre per una volta è la Germania che fa eccezione e registra un calo delle immatricolazioni a gennaio del 2,6%, probabilmente per la fine degli incentivi sul mercato dell’elettrico che, infatti, ha registrato nel mese un calo del 13,2% nonostante proprio la Germania vanti una delle percentuali più alte in Europa di auto ricaricabili.
Le grandi case automobilistiche archiviano un mese in con numeri in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso ad eccezione di Stellantis che resta sugli stessi volumi di gennaio 2022. Volkswagen Group cresce dell’11% grazie alle buone performance di tutti i brand tranne Seat. In casa Stellantis invece tirano il freno le vendite di Peugeot e Opel, bene anche Reanault che registra un aumento delle immatricolazioni del 24%.
Buoni i risultati nel mese per Hyundai e Toyota, mentre perdono terreno le immatricolazioni per il Gruppo Bmw e Mercedes. Nel panorama dei modelli premium Tesla supera nel mese l’1% di quota di mercato grazie a 9.400 immatricolazioni a gennaio, dieci volte i volumi registrati dalla casa americana un anno fa.
La migliorata situazione della disponibilità di prodotto, evidenzia Quagliano, sta influendo anche sul tipo di vetture immatricolate, con una spinta forte da parte delle case automobilistiche verso i modelli elettrici a scapito delle auto ad alimentazione tradizionale «che hanno, quindi, oggi maggiori difficoltà di fornitura».
Questa spinta si è tradotta nel corso del 2022 in una crescita della quota di mercato in capo alle auto full electric, arrivate al 12,1%, tre punti percentuali in più rispetto al 2021. La Germania ha guidato questo trend mentre l’Italia, tra i major market europei, è rimasta indietro con una percentuale scesa al 3.7%, un terzo rispetto alla media europea e un punto percentuale in meno rispetto al 2021.
Filomena Greco
redattrice
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