di Andrea Filippetti e Raffaele Spallone (ISSiRFA CNR)
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) C’era una volta la politica industriale, quella delle imprese statali, dell’industrializzazione, dei grandi insediamenti produttivi nelle aree svantaggiate. Con la prima crisi degli anni ’70 cambia lo scenario economico: le economie dei paesi avanzati transitano da un economia fondata sulla manifattura verso l’economia basata sui servizi. La modulizzazione dei processi cambia il modo di produrre, non solo per le grandi imprese, ma anche per il sistema delle piccole e medie imprese del Made in Italy e dei distretti industriali. Se nel dopoguerra l’esigenza era aumentare il grado di sviluppo attraverso investimenti nell’industria, dagli anni ’80 l’esigenza è aumentare i livelli di competitività internazionale con investimenti in innovazione e internazionalizzazione.
La nuova politica industriale diventa capacità di fare innovazione, di creare cluster di imprese nei settori più avanzati, di incentivare il trasferimento tecnologico dalla ricerca all’industria. Diventano centrali la conoscenza e capitale umano, fattori che hanno, per caratteristiche endogene, una forte propensione all’agglomerazione. Di conseguenza, la trasformazione del tessuto produttivo si accompagna ad una trasformazione dei territori, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia che, a partire dagli anni ’90, vive una profonda deindustrializzazione. La politica di coesione europea, implementata attraverso i fondi strutturali, solo marginalmente riesce ad arginare queste tendenze. I tassi di crescita delle regioni del Mezzogiorno sono molto più bassi rispetto a quelli fatti registrare al nord. Ciò è dovuto a molti fattori, fra cui l’intensificarsi della concorrenza internazionale in molti settori di tradizionale specializzazione del Sud, ma anche al forte rallentamento delle politiche mirate allo sviluppo industriale del Mezzogiorno, soprattutto dopo la crisi del 2008.
Oggi, le ingenti risorse che oggi abbiamo a disposizione rappresentano la più grande opportunità per imprimere una svolta decisiva e colmare i gap di sviluppo, fra Paesi e fra regioni. Alla politica di coesione, del valore di 373 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, si sommano infatti i circa 750 milioni di euro - messi a disposizione nell’ambito del programma “Next Generation – EU” (NGEU), la principale risposta europea per fronteggiare le conseguenze economiche negative della crisi da Covid-19 e favorire la ripresa economica e sociale dell’Unione. Gli obiettivi comuni tra Recovery e coesione rappresentano un solido ponte sul quale costruire un approccio sistemico di politica industriale che si basi su un insieme coerente di interventi. Più in generale, occorre accompagnare il tessuto delle imprese, soprattutto Pmi, verso una transizione digitale che precede la riorganizzazione dei processi produttivi. Occorre, altresì, investire nella trasformazione in chiave innovativa dei settori tradizionali rendendoli più competitivi rispetto ai paesi a basso costo del lavoro. E’ necessario rafforzare i nuovi settori sui quali ci sono già punte di eccellenza, come il settore farmaceutico, aereospaziale. Il tema delle competenze, a tutti i livelli, sarà centrale, per evitare colli di bottiglia della transizione digitale (e verde), anche e soprattutto nel Sud che dispone di una vasta offerta di capitale umano qualificato, spesso costretto ad emigrare.
Ma quali sono le caratteristiche di una politica industriale che possa determinare questo risultato? E quale deve essere il ruolo del Governo nell’accompagnare la trasformazione industriale nel post-pandemia? Questi temi saranno oggetto dell’incontro online del 20 dicembre 2021, ore 15.00, organizzato nell’ambito del progetto Work For Future e disponibile sui canali social Facebook e LinkedIn del Sole 24 Ore. Nel corso dell’evento sarà disponibile una live chat, durante la quale gli esperti Andrea Filippetti e Raffaele Spallone dell’ISSiRFA CNR risponderanno alle domande sul tema poste da Daniela Casciola.Per inviare le vostre domande da porre agli esperti durante la live, è possibile mandare mail a: businessinformation@ilsole24ore.com
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