di Biagio Simonetta
Tik Tok Academy, come diventare Content Creator sui social
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C’è aria di crociata ai danni di TikTok, negli Stati Uniti. Del resto, che l’app di proprietà della cinese ByteDance Ltd non riscuota grande consenso fra i regolatori americani è un fatto risaputo. E risale ai tempi in cui alla Casa Bianca c’era Donald Trump, nemico dichiarato del social dei video brevi che quasi impose una vendita dell’app a una società americana. Poi Trump andò via, e la situazione rientrò. Ma TikTok, che rimane il social network a maggior tasso di crescita (anche negli Stati Uniti) rimane una questione aperta. E oggi la guerra all’app cinese si muove di due nuovi fronti.
Il primo è quello che vede in testa il senatore repubblicano della Florida Marco Rubio, che ha annunciato una legge bipartisan per vietare Tik Tok negli Stati Uniti e aumentare la pressione sulla società proprietaria (la ByteDance). Il timore è che la app sia usata per spiare gli americani e censurare contenuti. La legge bloccherebbe tutte le transazioni da qualsiasi social media company che agisce sotto l’influenza di Cina e Russia, ha comunicato l’ufficio di Rubio aggiungendo che la proposta di legge è stata presentata alla Camera dal repubblicano Mike Gallagher e dal democratico Raja Krisnamoorthi.
«Preoccupa che piuttosto che incoraggiare l’amministrazione a concludere la sua revisione nazionale sulla sicurezza di Tik Tok, alcuni membri del Congresso abbiano deciso di spingere per un divieto motivato politicamente che non farà nulla per far progredire la sicurezza nazionale degli Stati Uniti», ha commentato un portavoce di Tik Tok in una dichiarazione, aggiungendo che al compagnia potrebbe continuare a dare informazioni ai membri del Congresso sui progetti che sono «ben avviati» per «salvaguardare ulteriormente la nostra piattaforma negli Stati Uniti».
Va ricordato che già un mese fa, durante un’audizione, il direttore dell’Fbi, Chris Wray ha detto che TikTok aumenta le preoccupazioni di sicurezza nazionale evidenziando il rischio che il governo cinese possa controllare il social media per influenzare gli utenti o controllare i loro dispositivi.
Intanto un gruppo di 15 procuratori generali ha chiesto ai dirigenti di Google e Apple di rimuovere TikTok dalla classificazione dei contenuti che inserisce l’app come appropriata per gli adolescenti. Nelle lettere inviate all’amministratore delegato di Google, Sundar Pichai, e all’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, i funzionari statali, tutti repubblicani, hanno affermato che TikTok contiene frequenti contenuti per adulti, incluso il sesso e l’uso di droghe, e può plausibilmente qualificarsi solo per un pubblico adulto o “17+” , e quindi non con le attuali classificazioni per adolescenti elencate su Google Play Store e sull’App Store di Apple.
I procuratori generali hanno affermato che Google e Apple dovrebbero essere responsabili di garantire valutazioni accurate in base all’età e hanno avvertito che potrebbero dover affrontare azioni legali da parte degli Stati se la valutazione di TikTok non viene affrontata.
«I genitori sono la prima linea di difesa, ma il loro lavoro è reso più difficile da valutazioni che travisano il vero contenuto trovato sulla piattaforma», ha dichiarato in una nota il procuratore generale del Montana Austin Knudsen. «È giunto il momento che Apple e Google facciano la loro parte per aiutare i genitori a proteggere i propri figli online e ad aumentare le loro valutazioni su TikTok».
Un portavoce di TikTok ha dichiarato: «Uno dei nostri impegni più importanti è supportare la sicurezza e il benessere degli adolescenti, cosa che ci sforziamo di realizzare attraverso solide politiche di sicurezza e controlli parentali, impostazioni dell’account adeguate all’età e oltre 40.000 professionisti della sicurezza dedicati a mantenere i nostri comunità sicura e accogliente». La partita, però, è apertissima.
Biagio Simonetta
Redattore
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