di Giuseppe Latour e Giovanni Parente
Sportello superbonus: gli effetti dello stop alle cessioni
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Più tempo, ma con molta probabilità saranno necessari altri supplementari. La comunicazione alle Entrate delle opzioni su sconto in fattura e cessioni dei crediti edilizi per il 2022 e quella degli amministratori di condominio guadagnano 15 giorni con la legge di conversione del decreto Milleproroghe (legge 14/2023 pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» del 27 febbraio). Ma, anche a seguito della stretta sulle cessione, emerge tra gli addetti ai lavori l’esigenza di avere più tempo per trasmettere i dati al Fisco che serviranno per la dichiarazione precompilata. Con l’effetto che un’ulteriore eventuale proroga farebbe giocoforza slittare anche il termine a partire dal quale l’Agenzia mette a disposizione la bozza di dichiarazione dei redditi (termine attualmente fissato al 30 aprile che, quest’anno, cade di domenica). Ma in tutto questo occorre tenere in considerazione i vincoli imposti dalle comunicazioni dei dati necessari a Eurostat entro il 1° aprile.
Dai commercialisti è già partito un input preciso a Governo e Parlamento. Nel pacchetto di proposte di modifica presentate sul Dl 11/2023 (quello appunto sulla stretta sulle cessioni), il Consiglio nazionale ha già chiesto di rivedere ulteriormente i termini per le comunicazioni.
In particolare il Consiglio nazionale (Cndcec) propone lo spostamento della comunicazione degli amministratori al 17 aprile 2023 e della comunicazione delle cessioni e degli sconti in fattura al 28 aprile 2023 per i dati necessari al 730 precompilato e al 16 ottobre 2023 per quelli relativi a società e titolari di partita Iva.
Nell’ipotesi di ridisegno ipotizzata dai commercialisti, il termine per la messa a disposizione della dichiarazione precompilata (730 e Redditi) verrebbe così differita a lunedì 22 maggio per il 2023. Infatti il differimento nella disponibilità dei dati relativi ai bonus richiederebbe alle Entrate un maggior lasso temporale per completare la messa a punto delle dichiarazioni.
Di fatto, a cascata - e come già avvenuto lo scorso anno (quando la precompilata fu resa disponibile il 23 maggio) - lo slittamento in avanti della data di messa a disposizione produrrebbe anche un automatico spostamento della data da cui sarà possibile accettare o modificare e poi inviare la dichiarazione precompilata (lo scorso anno lo “start” era stato fissato a partire dal 31 maggio).
Ma la strada di un ulteriore rinvio dei termini delle comunicazioni oltre il 31 marzo 2023 sembra al momento in salita. Infatti i dati sono necessari per le valutazioni Eurostat entro il 1° aprile. Per questo potrebbero non esserci i margini per scavallare ulteriormente la scadenza ora fissata dalla conversione del Milleproroghe.
Giovanni Parente
Redattore
Giuseppe Latour
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