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Le fiere di moda attraggono 5.500 studenti

di Marta Casadei

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Micam X febbraio 2023

Micam X febbraio 2023

Le manifestazioni tenutesi a febbraio hanno registrato visite record da oltre 200 istituti italiani. L’obiettivo: ridurre lo skill mismatch, il gap tra competenze richieste e sviluppate nelle scuole

10 marzo 2023
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2' di lettura

Le fiere di moda sono sempre più attrattive agli occhi dei giovani studenti delle scuole italiane. Le ultime edizioni di Milano Unica (fiera di tessuti e accessori), Micam (calzature), Mipel (borse e pelletteria), The One Milano (abbigliamento), Lineapelle (pellami) e Mido (occhiali) hanno registrato visitatori record proprio tra gli studenti: 5.500 tra ragazzi e ragazze da 200 scuole in Italia.

«Il risultato storico di partecipazione studentesca evidenzia due fattori - spiega Paolo Bastianello, presidente del comitato Education di Confindustria moda - da un lato la crescita dell’interesse verso l’industria del tessile, moda e accessorio, (un settore che nel 2022 ha registrato 107 miliardi di euro di ricavi, ndr) dall’altro l’attenzione di aziende e imprenditori nel dialogare con i giovani talenti».

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Le imprese, infatti, sono perfettamente consapevoli della situazione critica in cui il sistema moda potrebbe venire a trovarsi nei prossimi anni, con decine di migliaia di tecnici e artigiani prossimi alla pensione e pochi giovani interessati a intraprendere questo tipo di percorso di studio e professionale. Le fiere, in questo senso, possono rappresentare un momento importante per ridurre questo gap tra competenze richieste dalle aziende ed effettiva disponibilità di nuove maestranze, il cosiddetto skill mismatch:«Era importante mostrare agli studenti aspetti concreti del nostro lavoro, che difficilmente avrebbero potuto vedere in contesti diversi. Così, partendo da un tessuto di lana semplice, abbiamo mostrato come può evolversi in diverse categorie merceologiche e le evoluzioni che lo caratterizzano all’interno di una collezione», ha commentato Gianluca Eusebio, sales manager coordinator di Marzotto.

Il valore dell’esperienza, vista con gli occhi degli studenti, è racchiuso nella possibilità di vedere dal vivo i prodotti delle aziende e avere accesso alle competenze di personale esperto: «La partecipazione alle fiere stata un’esperienza formativa unica perché, da studenti, raramente possiamo avere accesso a queste realtà. Il trait d’union di queste visite è stata la possibilità di toccare i capi esposti per analizzarne i diversi tessuti grazie all’aiuto di esperti», commenta Francesca Pagone, studentessa Iulm. La mancanza di talenti del fare è stata quantificata in 346mila profili tecnico-professionali che secondo le stime 2022 di Unioncamere-Altagamma si renderanno necessari nel corso di 5 anni nei settori moda, design e mobile, alimentare, automotive e ospitalità.

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