di Emiliano Sgambato
Botti di aceto Balsamico di Modena
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Nuovi parametri qualitativi dell’Aceto Balsamico di Modena Invecchiato; ampliamento della gamma dei contenitori in cui sarà possibile imbottigliare il prodotto, allargamento e integrazione del sistema di controllo della filiera. Sono le tre principali novità contenute nel nuovo disciplinare dell’Aceto Balsamico di Modena Igp, che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea dopo un lungo iter iniziato nel 2015 e diverse opposizioni presentate a livello nazionale e comunitario. La Commissione ha però «accolto pienamente le argomentazioni e le richieste del Consorzio di Tutela e del Masaf», notano dal Consorzio, che sottolinea come le novità per il consumatore vogliano dire «più scelta, più qualità e più garanzie».
«Il nuovo Disciplinare prevede un aumento della densità minima prevista per l'Aceto Balsamico di Modena Invecchiato, a bbassandone al contempo l'acidità – spiega Federico Desimoni, direttore del Consorzio – e dando la possibilità di affiancare alla dicitura “Invecchiato” l’indicazione del periodo minimo di invecchiamento pari a 3 anni. Una modifica importante che siamo convinti valorizzerà ulteriormente il segmento dell’Invecchiato, permettendo di offrire un prodotto che risponde alle aspettative e al gusto del consumatore di oggi».
La seconda novità introduce, nella gamma di bottiglie in cui il prodotto può essere commercializzato, anche quelle da 100 ml. Infine, viene ampliata la gamma dei soggetti della filiera sottoposti al controllo dell’ente di certificazione, aggiungendo la categoria dei produttori di vino e viene integrato il sistema di controllo che introduce le analisi isotopiche, «strumento estremamente efficace – spiega Desimoni – per la verifica dell’autenticità delle materie prime».
Il prossimo passaggio verso l'attivazione delle nuove norme sarà quello della pubblicazione del decreto ministeriale sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, attesa nelle prossime settimane, e, infine, la modifica del Piano di Controllo che determinerà l'entrata in vigore e l'operatività di quanto disposto nel nuovo disciplinare.
«L'iter è stato lungo e travagliato – afferma Mariangela Grosoli, presidente del Consorzio – ma finalmente siamo giunti al termine e possiamo implementare operativamente le novità normative introdotte. Ringrazio tutti coloro che ci hanno supportato in questo lavoro impegnativo e, in primis, il ministero e tutti i funzionari che hanno avuto un ruolo attivo nella procedura».
Emiliano Sgambato
redattore
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