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La Corporate Europa siede su una montagna di debiti (grazie al Qe)

di Mara Monti

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(ANSA)

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29 giugno 2018
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2' di lettura

Hanno toccato 3.700 miliardi di dollari i debiti delle società europee ed area Emea di cui 1.400 miliardi in scadenza nei prossimi quattro anni. Un livello salito di circa 800 miliardi di dollari in un anno dai 2.900 miliardi di dollari nel 2017, secondo un recente report dell’agenzia di rating Moody’s. L’aumento del debito sarebbe dovuto alla corsa delle società a finanziarsi a tassi ancora favorevoli anticipando il rialzo del costo del denaro atteso. Moody’s fa notare che tra le società è tornato l’interesse anche per il finanziamento bancario dopo anni di tendenza alla disintermediazione iniziata nel 2010: se lo scorso anno il debito bancario rappresentava il 21% dell’esposizione societaria complessiva, quest’anno il trend si sta invertendo a favore degli istituti di credito, attestandosi al 23%, un aumento che non si registrava dal 2010. Da notare che la quota del debito bancario in scadenza entro il 2022 è al 14% contro il 12% dello scorso anno. A sua volta la quota dei bond in scadenza nei prossimi quattro anni rappresenta il 71% dei 1.400 miliardi di dollari, quota che sale all’81% per le scadenze dopo il 2022.

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Ad avvicinare le società al mercato erano stati la crisi finanziaria e bassi tassi di interesse scattati a seguito delle politiche monetarie accomodanti adottate dalla Banca centrale europea e dalla Banca d’Inghilterra. Ora che la Bce ha annunciato la fine del Qe entro dicembre 2018 non è escluso che le società tornino ad avvicinarsi con più decisione al finanziamento bancario. Chiaramente, le scelte di politica monetaria influenzano la struttura del prestito societario. A questo proposito, Moody’s prevede che la Bce entro la prima metà del 2019 possa cominciare ad innalzare il deposit facility rate, ora a -0,4 per cento.

La prima a muoversi è stata la Banca d’Inghilterra, che lo scorso 2 novembre ha alzato per la prima volta i tassi dopo 10 anni di inattività. A parte questi fattori tecnici, le scelta delle società in termini di finanziamenti sono legate anche alle necessità di diversificare le fonti in modo da avere uno scudo contro qualsiasi fattore di incertezza. Guardando i settori, auto, energia e utility rappresentano oltre il 50% del debito mentre per quanto riguarda i paesi, Germania, Francia e Gran Bretagna sono i più rappresentati.

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