di Claudio Tucci
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Il 2022 si apre con una nuova spinta del mercato del lavoro, con poco meno di 458mila assunzioni previste dalle imprese nel solo mese di gennaio. Ma, allo stesso tempo, c’è un nuovo, preoccupante, balzo in avanti del “mismatch”. L’indicatore della difficoltà di reperimento, contenuto nel bollettino Excelsior di Unioncamere-Anpal di ieri, ha raggiunto, a gennaio, il 38,6% delle entrate programmate dalle imprese, ben 5 punti in più rispetto a un anno fa.
A incontrare le difficoltà maggiori sono le aziende delle costruzioni (53,3% dei profili ricercati), seguite dalle industrie del legno e del mobile (53,0%), dalle industrie metallurgiche (52,5%) e dalle imprese dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (51,9%). Insomma, praticamente tutta l’industria made in Italy, che nonostante le difficoltà legate ai rincari dell’energia e di molte materie prime, sta spingendo la ripartenza economica.
Alla base del “mismatch”, gli imprenditori lamentano sempre la mancanza di candidati (22,2%), in primis con competenze tecnico-scientifiche o laureati Stem, che sono sempre pochi (specie se donne), accanto a una preparazione in larga parte inadeguata a ricoprire la mansione offerta (13,4%). Tra le azioni intraprese dai datori per fronteggiare il “mismatch”, la più diffusa è quella di assumere figure con competenze simili per poi formarle in azienda, soluzione adottata nel 38,6% dei casi. Mentre nel 17,2% dei casi si offre una retribuzione superiore.
I numeri sul disallineamento tra competenze (possedute e richieste) si confermano, purtroppo, uno dei nodi più seri sulla ripresa in atto, in attesa che il governo metta a terra riforme e investimenti su scuola-lavoro, Its, formazione duale previsti dal Pnrr.
Il bollettino Excelsior mostra, infatti, una certa vitalità del mercato del lavoro: i circa 458mila contratti programmati dalle imprese a gennaio saliranno a quasi 1,2 milioni nel trimestre gennaio-marzo. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, c’è un incremento delle entrate previste (+112mila su gennaio 2021 e +265mila in confronto al trimestre gennaio-marzo 2021). Positivo anche il confronto rispetto a dicembre 2021, con 104mila contratti in più (+29,4%), per tutti i settori economici tranne che per il turismo dove pesano le crescenti incertezze legate all’andamento dell’epidemia nelle ultime settimane (l’intera filiera turistica ha previsto, per il momento, un calo del 14,6% nell’attivazione di contratti rispetto allo scorso dicembre). Nel complesso, i comparti del terziario totalizzano 307mila entrate (+61.730 su dicembre, + 82.400 sull’anno). Corre, come detto, la manifattura che sta proseguendo nella tendenza espansiva già registrata nel 2021 e programma per gennaio 150mila entrate. Sono alla ricerca di personale soprattutto le imprese delle costruzioni (46mila entrate), seguite dalle imprese della meccatronica con 26mila entrate e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo che prevedono 22mila entrate.
Il flusso delle assunzioni è caratterizzato da una prevalenza di contratti a tempo determinato (181mila unità, +55mila rispetto allo scorso anno). Ma ci sono anche contratti a tempo indeterminato (116mila unità, +26mila sul 2021), e quelli in somministrazione (70mila, +20mila rispetto al 2021).
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Claudio Tucci
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