di Filomena Greco
(Adobe Stock)
2' di lettura
Un inizio d’anno faticoso per il mercato auto in Europa (paesi dell’Unione più area Efta e Gran Bretagna), con 822.423 autovetture e un terzo dei volumi in meno rispetto al 2019, periodo ancora non condizionato dalla pandemia di Covid-19, con un calo del 2,4% su gennaio 2021, mese che aveva già fatto segnare un record negativo di vendite. Tutti i 30 mercati dell'area segnano un risultato negativo, fortemente condizionato dai problemi di approvvigionamento di semiconduttori.
Nelle ultime settimane a condizionare il mercato, come sottolinea il Centro Studi Promotor presieduto da Gian Primo Quagliano, sono anche le incertezze collegate al rialzo dell’inflazione e ai rincari dei prezzi di carburanti e energia. Tra i major market ad esempio fanno malissimo Italia (-19.7%) e Francia (-18.6%), mentre la Germania mette a segno una crescita dell’8.5% e la Spagna recupera l’1.0%.Fa un balzo del 27,5% il mercato anglosassone, con paesi come Romania e Slovacchia che crescono rispettivamente del 50 e del 70% rispetto al risultato di un anno fa.
In Europa fanno peggio del mercato i due principali Gruppi automobilistici: Volkswagen segna un calo delle immatricolazioni del 3,7% ma incassa la buona performance di Audi e Porsche, Stellantis segna un -12,4% di immatricolazioni con tutti i brand in terreno negativo ad eccezione di DS. Nel mese Hyundai fa un balzo di circa 20mila immatricolazioni in più rispetto a un anno fa e conquista una fetta pari ad oltre il 10% del mercato europeo, superando Renault che resta sostanzialmente stabile. Cresce anche Toyota, del 13,5% nel mese, mentre Bmw e Daimler perdono rispettivamente il 3,7 e l’11,4%, con Mini che invece cresce di circa 5mila unità.
In questo contesto di mercato, in cui i volumi sono ancora lontani dalla fase pre-Covid, continua la marcia dei modelli elettrificati con l’Acea, l’Associazione dellle imprese produttrici di auto in Europa, che evidenzia come nel 2021 le auto ricaricabili (full electric e plug-in) abbiano quasi raddoppiato la quota di mercato passando dal 10,5 del 2020 al 18% dell’anno scorso. Stesso discorso vale per le ibride, salite dall’11,9 al 19.6%.
Con la previsione di una stabilizzazione delle forniture di chip nel 2022, l’Acea prevede che le immatricolazioni di autovetture in Europa tornino a crescere quest’anno del 7,9% fino a raggiungere i 10,5 milioni. Un livello che comunque resta quasi il 20% al di sotto dei livelli di vendita pre-crisi del 2019.
Filomena Greco
redattrice
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy