Palazzo Butera
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L’esempio più fulgido della rinascita culturale e artistica di Palermo è racchiuso nelle stanze e iniziative espositive di Palazzo Butera al quartiere popolare della Kalsa a poca distanza dalle suggestiva vestigia della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, rimasta priva della copertura. Francesca e Massimo Valsecchi lo hanno restaurato e poi gli hanno dato una nuova vita, creando un laboratorio, residenze per artisti, un bookshop. Al primo piano, i saloni sono affrescati e David Tremlett ha dato sfoggio del proprio genio, mentre al secondo piano si visitano altre venti sale e si può salire sul torrino. E poi c’è la collezione di dipinti antichi, porcellane monocrome, mobili inglesi, acquerelli di artisti e viaggiatori. In questo spazio si distingue anche Le Cattive, il ristorante che prende il nome proprio da quella Passeggiata sopraelevata delle donne vedove che non potevano mostrarsi in pubblico. Adesso invece Palermo si fa vedere in tutta la sua sovrapposta, intricata, ingarbugliata e immensa bellezza, qui come all’Orto Botanico, al Ficus abbracciante nel giardino di Villa Garibaldi in Piazza Marina, nella piazza ottagonale assai sinfonica dei Quattro Canti, nella meravigliosa Fontana Pretoria dove Palermo tutta non ha più pudore di mostrarsi nella sua eccitante verità.
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