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Qualità della vita del Sole 24 Ore / Da Isernia a Bergamo, chi emigra di più (e di meno) per curarsi

di Marco Biscella

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Veduta di Bergamo (Marka)

Veduta di Bergamo (Marka)

30 novembre 2017
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2' di lettura

Un solo indicatore non basta a misurare la bontà di un sistema sanitario, ma è certo un buon indice di qualità e di affidabilità quanti più cittadini decidono di farsi curare dalle strutture ospedaliere presenti sul proprio territorio. E' quanto rivela il dato sull'emigrazione ospedaliera, vale a dire la percentuale di dimissioni di pazienti in regioni diverse, uno dei sei nuovi indicatori presenti nella Qualità della vita 2017. E in base a questa graduatoria il verdetto finale è inequivocabile: il sistema sanitario lombardo è molto efficiente ed apprezzato.
Infatti ai primi sei posti dell'emigrazione ospedaliera figurano sei territori della Lombardia: al primo posto spicca Bergamo, che vanta un tasso bassissimo di dimissioni in regioni diverse (appena l'1,85%), seguita nell'ordine da Sondrio (2,22%), Lecco (2,28%), Como (2,33%), Monza-Brianza (2,49%) e Brescia (3,03%). Nella top ten, poi, entrano tre province emiliano-romagnole (Ravenna, settima con 3,14%; Forlì-Cesena, nona con 3,38% e Bologna, decima con 3,61%) e un territorio della Sardegna (la provincia dell'Ogliastra, ottava con 3,32%). Sempre nelle posizioni alte si piazzano anche Milano (al 13° posto con 3,73%). Varese (al 14° con 4,09%) e Cremona (20à posto con 4,44%).

Emigrazione ospedaliera % dimissioni di residenti nella provincia avvenuti in regione diversa da quella di residenza
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E nelle altre regioni? Cuneo primeggia in Piemonte (11° posto della classifica generale con 3,68%), Pisa in Toscana (17esima con 4,32%), Padova in Veneto (18esima con 4,37%), Catania in Sicilia (29esima con 5,30%), Napoli in Campania (40esima con 6,05%), Roma nel Lazio (46esima con 6,95%).
In un Nord complessivamente ben posizionato spicca, in negativo, la performance complessiva della Liguria: Genova occupa l'81° posto, seguita da Savona all'88°, Imperia al 94° e La Spezia, penultima con il 26,52%.
In coda alla classifica, nelle ultime dieci posizioni, oltre alla già citata La Spezia, si collocano le due province della Basilicata (Potenza è 101esima e Matera terz'ultima), due province del Lazio (Rieti al 103° posto e Viterbo al 105°), due della Calbria (Reggio Calabria al 102° e Cosenza al 106°) , l'abruzzese Teramo (104° posto) e le due del Molise (Campobasso al 107° e Isernia all'ultimo, con il 29,85%, un valore 16 volte superiore alla primatista Bergamo).

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