di Marco Ludovico
(Ansa)
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L’allerta è altissima, forse la più alta da anni. I servizi di intelligence, Aisi (agenzia informazione e sicurezza interna) in testa, sono mobilitati da settimane. La polizia di prevenzione e le Digos delle questure producono note informative a getto continuo. La protesta no vax è ormai assurta a gesto politico. Così il ministro dell’’Interno, Luciana Lamorgese, e il capo del dipartimento di Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, sono in piena azione operativa. Oggi è il test critico: si vedrà se le contestazioni annnciate contro il green pass avranno spessore, consistenza, livello di minaccia concreto e pericoloso. Se fosse così, per il governo presieduto da Mario Draghi sarà un problema serio. Perchè dimostrerà connotati politici.
Se ne parla poco, il tema è rognoso, le azioni di verifica vanno fatte senza clamore. Ma l’idea di sollevare una protesta sconfinabile persino nel blocco delle partenze ferroviarie in uno o più di 54 sedi di stazioni in tutta Italia dovrebbe denunciare una regìa nazionale, un coordinamento, un punto di sintesi e decisione finale, ma anche iniziale, tra le centinaia di polemiche contro vaccini e green pass. Al momento non si conoscono le conclusioni delle verifiche in atto da giorni dalle forze di polizia. Non è facile ipotizzare conduzioni politiche di una protesta pronta a bloccare i treni: stiamo parlando di eversione, reati gravissimi. Un leader alla testa di questa rivolta può pagare un prezzo salato se così si dovesse orientare la manifestazione di piazza. Al momento non è escluso nulla.
Un fronte meno visibile, ma strategico nell’azione di prevezione e repressione di polizia, è il web. La rete serve a mobilitare le proteste, convogliare consensi e aggreggare contestazioni. Gli agenti della Polizia postale e delle telecomunicazioni, al comando del questore Nunzia Ciardi, hanno acceso tutti i riflettori. La tolleranza zero contro le illegalità annunciata dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, comincia proprio da internet. Chiunque sarà beccato tra social e contatti o anche in genere a incitare alla violenza, istigare reati o favorire illlegalità di ogni genere nel quadro della protesta no vax, sarà perseguito senza indulgenze e deferito alle autorità giudiziarie. I social sono ormai strumento fondamentale per organizzare e pianificare l’azione di un movimento politico di protesta. Ma con la linea del Viminale, nessuna tolleranza contro chi commette reati, anche il web diventa terreno di verifica e controllo attuale dell’azione di polizia.
Tutte le questure interessate hanno organizzato i servizi di pattugliamento, controllo e intervento. Con le Digos in prima fila da giorni per intercettare ogni progettazione eversiva, minacciosa sul piano dell’ordine pubblico, sospetta di violenza. In allerta la polizia ferroviaria e i reparti mobili della Polizia di Stato: pronto impiego, pieno impiego, molti sono stati i rientri anticipati dalle ferie. Si aggiungono i battaglioni dell’Arma dei Carabinieri e i baschi verdi della Guardia di Finanza, il coordinamento finale è affidato al questore, autorità tecnica di pubblica sicurezza. Ogni informazione significativa affluirà al Viminale. Le sorprese non possono mancare. Va scongiurata ogni forma aggressiva o dannosa, Non sarà facile. Le azioni di forza, se occorre, si dovranno fare. Ma anche quelle in anteprima. Andrà scongiurata qualunque azione mirata a bloccare le partenze dei treni. La sfida è già cominciata.
Marco Ludovico
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