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Ue, stop alle mascherine sugli aerei dal 16 maggio. Ma per i voli dall’Italia resta l’obbligo

di Andrea Gagliardi

Mascherine al lavoro fino a giugno, poi verifica

Lo prevede un aggiornamento delle misure di sicurezza per i viaggi, pubblicato dall’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). In Italia mascherine obbligatorie fino al 15 giugno

12 maggio 2022
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2' di lettura

Si allentano ancora le restrizioni sul fronte del contrasto al Covid. Da lunedì 16 maggio cade l’obbligo di mascherina sui voli nell’Unione europea secondo quanto prevede un aggiornamento delle misure di sicurezza per i viaggi, pubblicato dall’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Il dispositivo di protezione non sarà più obbligatorio nemmeno negli aeroporti, spiegano Easa ed Ecdc, precisando tuttavia che «la mascherina resta una delle difese migliori contro la trasmissione di Covid-19», e che usarla è fortemente raccomandato per chi tossisce o starnutisce, nonché per tutte le persone fragili

In voli aerei da Italia resta obbligo mascherine

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Si tratta di una disposizione che non si applica però in Italia. Dal 16 maggio, partendo con voli aerei dall’Italia bisognerà infatti indossare la mascherina dal momento che l’ordinanza in vigore ne prevede l’obbligo su mezzi di trasporto e aerei fino al 15 giugno. Del resto le nuove linee guida Ecdc-Aesa (Agenzia europea sicurezza aerea) prevedono che «se gli Stati di partenza o destinazione richiedono l’uso di mascherine nei trasporti pubblici, gli operatori aerei dovrebbe richiedere ai passeggeri e equipaggio di indossare una mascherina oltre il 16 maggio».

Verso l’abolizione del green pass

Con l'uscita dall'emergenza pandemia, ad ogni modo, si stanno allentando tutte le restrizioni sul fronte dei viaggi. Le regole cambiano a seconda dei Paesi di destinazione, ma il «certificato verde» che verifica vaccinazione, guarigione o tampone (antigenico/molecolare negativo) continua a essere necessario per l’ingresso solo in numero limitato di diversi Ue.

Le regole in Italia

Il certificato Covid digitale è obbligatorio in Germania, Francia, Austria, Spagna, Portogallo e Italia dove il 28 aprile il ministro Speranza ha firmato un'ordinanza che proroga al 31 maggio le attuali misure per gli arrivi dall'estero, sicché i turisti stranieri e gli italiani che ritornano a casa devono continuare a esibire il pass da vaccinazione o guarigione. O in alternativa un tampone antigenico o molecolare.

L’abolizione del modulo Plf

Altra novità in Italia è l’abolizione dell’obbligo per i turisti di compilare prima di imbarcarsi anche il «passenger locator form» (Plf), il modulo utilizzato dalle Autorità Sanitarie per i viaggi. L'Italia si è allineata così alla scelta di Paesi come la Grecia, tra le prime a rimuovere l'obbligo, anticipando sui tempi altri paesi come Francia.

I Paesi che non richiedono più il certificato verde

Ma la maggioranza dei Paesi Ue ha ormai eliminato le restrizioni anti-Covid. Per entrare in Danimarca, Norvegia, Svezia, Irlanda, Croazia, Slovenia, Grecia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Islanda, Svizzera, Lussemburgo i viaggiatori non sono tenuti a fornire più prova della vaccinazione, della guarigione dal Covid o un test negativo.

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