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Ogliastra a tutto natura, fra resort sostenibili, acque turchesi e montagn

di Gianni Rusconi

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E’ un angolo di Sardegna dalle aspre caratteristiche geografiche in cui è protagonista un territorio per alcuni tratti (quasi) del tutto incontaminato

6 settembre 2022
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4' di lettura

Per molti il versante orientale della Sardegna, nel tratto di costa che va da Cala Gonone a Muravera, è sinonimo di paradiso. E molto probabilmente hanno ragione. Perché l'Ogliastra, secondo un'altra definizione ricorrente, è un'isola nell'Isola che combina magicamente la trasparenza e i colori del suo mare con le conformazioni rocciose di un territorio dalle aspre caratteristiche geografiche, in cui a farla da padrone è la natura, in alcuni tratti ancora (quasi) del tutto incontaminata. Ecco un itinerario suggerito a chi vuole scoprirla in settembre

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Spiagge e insenature da cartolina

Per gli amanti della tintarella di fine estate, l'ogliastrino offre di tutto, alternando lunghe spiagge di sabbia finissima e bianchissima a insenature di rocce rosse e a piccole calette di ciottoli bianchi. Scendendo da Nord a Sud si scorrono le perle della costa di Baunei raggiungibili solo via mare o a piedi (cala Luna, cala Sisine, cala Biriala, cala Mariolu, la spiaggia dei Gabbiani e cala Goloritzé) e poi si incontrano meraviglie quali la scogliera di Pedra Longa con la sua Agugliastra, uno sperone di roccia calcareo-dolomitica alto 128 metri da cui deriverebbe il nome di questa parte di Sardegna. E ancora, approfittando della minore affluenza di turisti, non può mancare una tappa alla spiaggia del “Lido delle Rose” che fa da anello di congiunzione fra l'arenile di Santa Maria Navarrese ai piedi della torre spagnola e i primi anfratti del promontorio di Arbatax. Superato quest'ultimo, si prosegue all'insegna della natura e di un territorio selvaggio che regala anche a settembre immagini da cartolina con le insenature del litorale di Orrì (imperdibile “il Golfetto”) e gli inconfondibili faraglioni della spiaggia di Cea, al confine fra Tortolì e Barisardo.

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Ospitalità in un eco resort

L’Arbatax Park Resort, aperto fino al 2 ottobre, può essere una soluzione ideale per chi ha la possibilità di vivere a inizio autunno il piacere di una vacanza immersa nel verde, a pochi metri dal mare e all'insegna del benessere per grandi e piccoli. L'Arbatax Park Resort è un complesso nato dalla visione di Giorgio Mazzella e Angela Scanu, gli attuali proprietari, che a partire dal 2010 hanno trasformato l'originaria struttura turistica (l'albergo aprì nel 1964 prima di trasformarsi nel villaggio Telis) in un eco resort premiato come il migliore al mondo dalla classifica di World Record Award (gli Oscar del Turismo) per tre anni consecutivi. Immerso in una riserva naturale di 60 ettari di parco e curatissimi spazi verdi in cui si aggirano anche cervi e cavalli (tutto l’habita è preservato con cura), può ospitare fino a 2.800 ospiti ai quali mettere a disposizione quattro spiagge di sabbia e varie piattaforme solarium in legno attrezzate con ombrelloni e lettini, cinque ristoranti e una Spa che si estende su 2000 metri quadrati abbracciando l'enorme piscina esterna circondata da quelle che un tempo erano le scuderie dei cavalli e che oggi ospitano le sale per trattamenti e massaggi. La proposta non è omologata neppure dal punto di vista gastronomico, valorizzando tutta la filiera locale, all'insegna della sostenibilità. Molte, infatti, le azioni pro ambiente quotidianamente condotte per il riciclo e per l'utilizzo di energie alternative: i rami secchi diventano legna per alimentare i forni per il pane e i dolci o complementi di arredo per le camere, l'acqua piovana viene raccolta per irrigare il bosco e l'orto mentre i pannelli fotovoltaici posizionati sulla copertura dei parcheggi costituiscono una preziosa risorsa energetica per tutte le attività del resort, centro benessere incluso. E poi la Stella, storica imbarcazione utilizzata dal 1964 per le escursioni dei clienti del resort e sapientemente restaurata, è adibita ad attività di “clean up” (aperte agli ospiti) per raccogliere la plastica abbandonata sui fondali.

Passeggiate multisensoriali in un parco di 500mila piante

Cinque le tipologie di sistemazione offerte, comprese le suite con giardino privato affacciate direttamente sul mare, ma il fiore all'occhiello della struttura è sicuramente la sua componente green. L'orto biologico dove gli ospiti possono cimentarsi nella coltivazione e nella raccolta di ortaggi e legumi fa pendant con il parco naturalistico e faunistico Bellavista (con ristorante in legno e pietra che serve un tipico menu sardo), un'area di 40 ettari popolata da oltre 500mila piante che offre 5 km di passeggiate tra olivastri, lentischi e mirti dove vivono in libertà mufloni, cinghiali, cavalli di razza e cavallini della giara, daini e altri animali ancora. E poi la chicca del Giardino delle Meraviglie, un percorso multisensoriale di circa 2 km che consente agli ospiti di immergersi in un tripudio di fiori, alberi e arbusti e di praticare yoga e meditazione totale armonia con la natura.

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Arrampicate e siti storici

In Ogliastra il mare non è l'unico protagonista e lo prova il fatto che, allontanandosi dalla costa, a meno di un'ora di auto, si può arrivare tra i monti del Gennargentu, la principale catena montuosa dell'Isola con la vetta di Punta La Marmora a quota 1.834 metri. Le attrazioni di terra per gli appassionati di arrampicata, escursioni e di trekking certo non mancano, dai Tacchi Ogliastrini tra Jerzu, Ulassai, Ussassai e Gairo alla gola di Gorroppu, a Urzulei, un canyon tra i più profondi di tutta Europa, passando per tutto il supramonte ogliastrino che ricopre una vastissima aerea tra i comuni di Baunei e Urzulei per sconfinare verso Dorgali, Oliena e Orgosolo. E infine i siti nuragici di rilievo storico e i menhir, che segnano i tratti somatici di un territorio che può vantarsi (insieme alla Barbagia) di essere una della cinque Blue Zone del pianeta, grazie ai suoi piccoli centri montani caratterizzati dalla longevità centenaria dei suoi abitanti.

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