di Cheo Condina
(IMAGOECONOMICA)
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Conti superiori alle attese, in particolare per quanto riguarda il risultato operativo. E' questa, in estrema sintesi, la prima reazione (abbastanza unanime) dei broker ai risultati 2022 diffusi prima dell'apertura dei mercato dal gruppo Generali, che sul listino di Piazza Affari è l'azione migliore del FTSE MIB, con un rialzo arrivato anche oltre due punti.
Innanzitutto i numeri. Il risultato operativo record, sopra la parte alta del consensus, è arrivato a 6,5 miliardi (+11,2%), "principalmente guidato dal Vita, insieme alla crescita del Danni", ha precisato la compagnia. I premi lordi si attestano a 81,5 miliardi (+1,5%): in forte crescita il Danni (+9,8%), in particolare nel non auto mentre il Vita cala del 36%. Il Combined Ratio sale al 93,2% (+2,4 punti percentuale ma pesa l'effetto dell'inflazione argentina) con un New Business Margin al 5,35% (+0,86 punti percentuale) mentre la posizione di capitale resta «estremamente solida» con il Solvency Ratio al 221% (dal 227% del 31 dicembre 2021). L'utile netto è in crescita del 2,3% a 2,912 miliardi (ma al netto delle svalutazioni in Russia avrebbe superato i 3 miliardi, +7%). In ragione di ciò il board ha proposto la distribuzione di un dividendo di 1,16 euro per azione (+8,4%), «confermando il focus del gruppo sulla remunerazione degli azionisti». Il patrimonio netto del gruppo si attesta a 16,201 miliardi (-44,7%), una variazione «principalmente dovuta alle riserve disponibili per la vendita, in particolare a seguito dell’andamento dei titoli obbligazionari». A valle dei risultati raggiunti nel 2022, la compagnia triestina «conferma tutti gli obiettivi del piano strategico».
«Risultati nel complesso positivi e leggermente migliori delle nostre attese e di consensus. Messaggi positivi da andamento risultato operativo danni, Solvency 2 in tenuta e dividendo per azione superiore alle attese», sintetizza Intermonte, che sul titolo ha target price a 17,5 euro e giudizio "neutral". Il Cfo del gruppo triestino, Cristiano Borean, ha precisato peraltro che la stessa Solvency a venerdì scorso era risalita a ridosso del 230% e che comunque non c'è alcuna esposizione al crac di Svb.
Equita rimarca come Generali «ha riportato risultati complessivamente superiori alle nostre stime, supportati da un migliore andamento operativo su tutte le linee di business e solo in parte compensati da un risultato non operativo peggiore di quanto stimato». Il Danni - aggiunge il broker - «ha costituito una sorpresa del 5% sulle nostre stime a livello di utile operativo, beneficiando di un migliore andamento tecnico». Il titolo, conclude, tratta con un rapporto prezzo/utili 2023 atteso a 8,2 volte, a sconto del 6% rispetto alla media storica a cinque anni e sostanzialmente in linea con la media di settore. Di qui la valutazione "hold" con prezzo obiettivo a 19,6 euro.
Intesa Sanpaolo ritiene che i conti Generali siano «ben sopra le nostre stime e il consensus sia sul Vita che sul Danni» e che confermino «una solida posizione di capitale con una sorpresa positiva sul dividendo». Conseguenza: target price a 19,4 euro e rating "add". Infine, anche per Banca Akros si tratta di «numeri molto forti e sopra il consensus»: per questo aumenta le stime sull'utile per azione 2023-2024 in media del 6,5% e alza il target price a 20,5 euro con giudizio "accumulate".
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