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Iran, ex membro pasdaran nominato capo della Polizia. Giustiziati due uomini dopo proteste

Iran, a Zahedan proteste al grido di "Morte a Khamenei"

Ali Khamenei ha nominato l'ex Pasdaran Ahmadreza Radan, considerato dagli Usa responsabile di gravi violazioni dei diritti umani. Ue «scioccata» da nuove esecuzioni

7 gennaio 2023
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2' di lettura

La Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei ha nominato l'ex Pasdaran Ahmadreza Radan nuovo capo delle forze di polizia, al posto di Hossein Ashtari mentre proseguono le proteste in tutto il Paese. Secondo notizie ufficiose, Khamenei avrebbe contestato all'ex comandante della polizia la sua “incompetenza” nel reprimere le proteste. Radan, ex membro delle Guardie Rivoluzionarie, è già stato vice capo della polizia, coinvolto nella violenta repressione del Movimento Verde del 2009. Ha anche fatto parte della Polizia morale. Gli Usa hanno considerato Radan responsabile di gravi violazioni dei diritti umani.

Altri due uomini, poi, sono stati giustiziati in seguito alle manifestazioni di piazza. Lo ha annunciato l'autorità giudiziaria del Paese. I due sono accusati di aver ucciso un paramilitare nel corso delle manifestazioni che si sono scatenate in seguito alla morte in custodia di una giovane curda. “Mohammad Mahdi Karami e Seyyed Mohammad Hosseini, i principali autori del crimine che ha portato al martirio di Rouhollah Ajamian, sono stati impiccati questa mattina”, spiega l'agenzia di stampa Mizan Online.

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Bruxelles «scioccata» da esecuzioni

La Ue si è detta «scioccata per l'esecuzione» dei due uomini e attraverso il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell'Ue «fa appello all'Iran affinché rispetti rigorosamente gli obblighi sanciti dal Patto internazionale sui diritti civili e politici, di cui l'Iran è parte. I diritti fondamentali, compresi i diritti alla libertà di espressione e di riunione pacifica».

Metsola: «Serve reazione più forte di Ue e Occidente»

Dal canto suo, la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola in un tweet scrive: “Oggi ho chiesto una reazione più forte a livello europeo e mondiale contro il regime iraniano. Un regime che giustizia i cittadini che chiedono il rispetto delle donne, della vita e della libertà. Un regime che fornisce droni usati per uccidere gli ucraini. Un regime che il mondo deve ritenere responsabile”.

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