di Emiliano Sgambato
L’Uomo e il Mare di Vincenzo Butticè è uno dei 10 piatti scelti per celebrare la partnership tra gli Ambasciatori del Gusto e MiArt
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Il made in Italy è oramai un brand a 360 gradi che acquista sempre più valore. I turisti che vengono in Italia sono attratti dalla storia e dalle città d’arte, così come dalle bellezze naturali, ma allo stesso momento anche dalle specialità gastronomiche e dal buon vino. Secondo una stima di Coldiretti l’impatto economico per la spesa alimentare made in Italy è di oltre 30 miliardi di euro, con un terzo del budget della vacanza che viene speso tra ristoranti e souvenir per il palato.
La valorizzazione del made in Italy alimentare non a caso è al centro delle strategie del Governo, che ha candidato la cucina italiana a diventare Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. E proprio in questi giorni al Vinitaly di Verona va in scena il connubio tra le cantine tricolore e il Rinascimento: negli spazi gestiti dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare verranno infatti esposte due tele della Galleria degli Uffizi di Firenze: il Bacco di Michelangelo Merisi e il Bacco Bambino attribuito a Guido Reni.
La 27esima edizione di Miart (dal 14-16 aprile) sarà invece l’occasione per rafforzare la collaborazione tra Fiera Milano e l’Associazione Ambasciatori del Gusto, che ha tra i suoi obiettivi principali quello di valorizzare il patrimonio economico e culturale dell’enogastronomia di qualità italiana.Per la prima volta alcune tra le opere d’arte più preziose della Fondazione Fiera Milano saranno infatti esposte in dieci prestigiosi ristoranti di Milano aderenti all’associazione: una grande occasione di visibilità, anche grazie al prolungamento dell’iniziativa durante i giorni della Design Week milanese (dal 17 al 26 aprile, con le opere che saranno nei ristoranti dal 6 aprile).
«La cucina e l’arte, quando sono di qualità, ci ricordano l’importanza di saper emozionare e la bellezza di emozionarsi – commenta lo chef Carlo Cracco, tra i fondatori di Ambasciatori del gusto –. Sono due mondi molto più affini di quanto si possa immaginare e con una potentissima forza comunicativa che, se condivisa come in questo progetto Miart e Adg, può dare dei risultati straordinari in termini di consapevolezza e coinvolgimento del pubblico».
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«È il primo bellissimo incontro tra due eccellenze: l'arte, contemporanea e moderna, protagonista della fiera milanese e la cucina italiana di qualità di cui gli Ambasciatori del Gusto sono portavoce. L’intento – si legge in un nota – è quello di realizzare una vera e propria contaminazione tra i due mondi andando a stimolare la curiosità e la conoscenza dei rispettivi appassionati».
A scendere in campo sono 10 chef-ambasciatori da sempre legati a Milano con i loro ristoranti. Ciascuno di loro ha scelto di mostrare e dedicare all’arte una propria creazione. Un piatto che più di altri, nelle idee dello chef, racconti il mondo dell’arte contemporanea.
Che siano nuove creazioni o “cavalli di battaglia”, i piatti saranno tutti ordinabili nei rispettivi ristoranti nel corso dell’evento: oltre a Cracco con il suo “Timballo in Galleria” partecipano Andrea Berton (“Riccio, prezzemolo, pistacchio e rafano”); Cesare Battisti (Ristorante Ratanà con “Risotto allo zafferano con polpettine di ossobuco”); Vittorio Borgia (Bioesserì, “Dripping di Tartare” ); Vincenzo Butticè (Ristorante Il Moro, “L'uomo e il mare”), Roberto Di Pinto (Ristorante Sine by Di Pinto, “Parmigiana Espressionista”), Antonio e Vincenzo Lebano (Terrazza Gallia, “Spaghettoni Masciarelli miseria e nobilità”); Davide Oldani (Ristorante D'O, con “Mischiare le carte” ), Aya Yamamoto (Gastronomia Yamamoto, “Hambagu”), Viviana Varese (Ristorante ViVa, “Ricordo d'infanzia” ).
«Quando due eccellenze come arte e food si incontrano le aspettative non possono che essere straordinarie – ha detto Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano –Attraverso questa e altre iniziative vogliamo sensibilizzare anche i cittadini che non si recheranno nei nostri padiglioni coinvolgendoli in quella magica atmosfera che invade tutta la città durante le giornate dell’Art Week e della Design Week».
Annette Kel - J’Aime Paris 2013 Three Parts (courtesy Fondazione Fiera - AdG), l’opera sarà esposta al ristorante Bioesserì di Vittorio Borgia
La collezione d’arte di Fondazione Fiera Milano è ospitata all'interno della Palazzina degli Orafi di Largo Domodossola, sede della Fondazione. Si compone di oltre cento opere che rappresentano linguaggi artistici differenti; dalla pittura alla scultura, dal video alla fotografia, dal disegno all'installazione. «Una molteplicità di stili eterogenei attraversata da temi comuni, come il rapporto tra natura e cultura, le dinamiche tra visione e rappresentazione, le tensioni tra astrazione e figurazione, tra parole e gesti, tra spazio e architettura», spuegano dalla fondazione.
Una collezione che ogni anno si arricchisce grazie ai pezzi acquisiti a miart attraverso il fondo istituito dalla stessa Fondazione nel 2012 che ad oggi ha visto un investimento superiore a 1,2 milioni di euro.
Emiliano Sgambato
redattore
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