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La digitalizzazione dell'industria assicurativa sarà veloce

di Simone Ranucci Brandimarte

27 aprile 2021
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3' di lettura

Con quasi 13 milioni di utenti di ecommerce in Italia e quasi il 90% della clientela bancaria che opera online, stupisce che la penetrazione delle polizze digitali in Italia non superi l'1,3%, a riprova che i canali digitali sono stati finora poco rilevanti per i servizi assicurativi. Ma lo scenario sta per cambiare e velocemente in quanto l'industria assicurativa, che rappresenta oggi oltre il 7% del prodotto interno lordo Italiano, che è fortemente integrata con qualsiasi altro settore industriale e che impiega quasi 400.000 persone sul territorio nazionale, è entrata nella fase di digitalizzazione.
Il consumatore digitale rappresenta oggi il 32% del target assicurativo: era al 10% nel 2010 e sarà all'82% del 2030, sotto la spinta di nuovi bisogni assicurativi legati, da un lato, a nuovi ecosistemi digitali (micro mobilità, salute, auto & casa connesse, sharing economy), dall'altro, alla nascita di nuovi servizi proposti sempre più da attori non assicurativi come banche, utilities, grande distribuzione & ecommerce. Non stupisce che il primo distributore di polizze digitale nel 2020 in Europa sia stato Amazon è che Tesla abbia annunciato di voler diventare la prima assicurazione auto in USA entro il 2030.
Lo sviluppo di polizze on demand, inoltre, aumenterà la penetrazione delle polizze danni che ad oggi, auto a parte, non superano il 3% a livello Europeo e che possono facilmente raggiungere il 10/15% a fronte di prodotti più flessibili, più integrati e di una filiera distributiva più ampia grazie all'Open Insurance. Già ad oggi il 55% dei millennials si dichiara pronto ad utilizzare nuovi prodotti assicurativi on demand, pagando il prodotto assicurativo per quello che realmente utilizzano, come accade con Netflix e Spotify.
In questa corsa alla digitalizzazione il fattore tempo sarà determinante. La sfida è evitare che in Italia si perda l'opportunità di creare un mercato assicurativo innovativo intervenendo con una formazione adeguata degli addetti e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi per intercettare un nuovo tipo di domanda, da parte di un consumatore sempre più digitale. Quello che sta oggi accadendo all'industria assicurativa è già accaduto negli ultimi vent'anni in altri settori che hanno già vissuto l'avvento a la progressiva affermazione della digitalizzazione: il settore editoriale, il retail, i viaggi, il settore bancario ed altri. Se il sistema non creerà il contesto favorevole per una veloce digitalizzazione, il settore assicurativo Italiano perderà di competitività. E' questo un rischio che non possiamo correre. Nel 2019 il comparto assicurativo ha raccolto premi per 140 mld €, pagato sinistri per 96 mld €, raggiunto investimenti per 768 mld €, di cui 52% investiti in titoli di stato, impiegato oltre 325.000 persone. Parliamo di un'industria d'importanza vitale per il nostro paese. La partita nazionale dell'insurtech si gioca dunque sulle competenze e sugli investimenti che verranno effettuati per offrire a tutti i lavoratori impiegati in questo settore l'opportunità di poter acquisire rapidamente competenze digitali.
Per questo motivo l'Italian Insurtech Association (IIA), entità senza scopo di lucro costituita da tutte le componenti della filiera del mercato assicurativo, è impegnata nel promuovere il progresso dell'innovazione assicurativo attraverso la formazione tecnica, condivisione di best practice tecnologiche, generazione di sinergie tra gli associati e i fornitori di tecnologia e il confronto con le istituzioni nazionali e internazionali. Obiettivo è incentivare gli investimenti e creare valore per tutta la filiera, accelerandone le competenze tramite sinergie, formazione e rapporto con le istituzioni.
La ricetta di Italian Insurtech Association passa attraverso un piano di aree di proposte programmatiche: stimolare gli investimenti in insurtech tramite incentivi fiscali sugli investimenti in start up da parte di compagnie assicurative, fondi specializzati e business angels e incentivi sugli investimenti in tecnologie da parte di compagnie assicurative, broker e agenti. Promuovere la collaborazione tra assicurazioni e banche con aziende tecnologiche e start up insurtech. Favorire la creazione di competenze digitali attraverso corsi di base gratuiti e realizzando un progetto di rinascimento digitale che sia inclusivo e diffuso su tutta la filiera. Incentivare economicamente e fiscalmente l'adozione da parte di intermediari di nuove tecnologie che li mettano in condizione di poter gestire digitalmente i loro processi e la loro offerta.
In sintesi, serve un piano industriale e sistemico che supporti l'innovazione del settore assicurativo, sulla spinta alla digitalizzazione ribadita nel PNRR, per creare finalmente un'industria assicurativa più grande, più globale e più vicina al consumatore.

Presidente Italian Insurtech Association

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