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Addio a Fitoussi: il ricordo di Messori, Micossi e Prodi

di Marcello Messori, Stefano Micossi e Romano Prodi

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(AFP)

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«Jean Paul era un economista keynesiano e riteneva che il compito della politica economica fosse quello di sostenere la domanda per assicurare la piena occupazione, ma anche di combattere la povertà e l'esclusione». «Se ne va un amico»

15 aprile 2022
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2' di lettura

Jean Paul Fitoussi era un amico da molti decenni e un illustre accademico, ma anche un importante economista applicato come direttore dell'OFCE, l'influente istituto di politica economica della facoltà di Sciences-Po. I suoi scritti spaziano dalla teoria dell'inflazione e della domanda aggregata, alla disoccupazione, l'economia internazionale, le politiche economiche in condizioni di crisi alle misure alternative del PIL. Un recente delizioso libretto è dedicato all'uso delle parole in economia come veicolo di pregiudizi e premesse non dimostrate.

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Jean Paul era un economista keynesiano e riteneva che il compito della politica economica fosse quello di sostenere la domanda per assicurare la piena occupazione, ma anche di combattere la povertà e l'esclusione. Ciò non gli ha impedito di scrivere con Edmund Phelps, premio Nobel per l'economia nel 2006, saggi influenti sulla disoccupazione e la bassa crescita in Europa. Insieme ad Amartya Sen e Joseph Stiglitz, altri premi Nobel per l'economia (rispettivamente, nel 1998 e nel 2001), ha varato un ambizioso programma internazionale per la riformulazione delle statistiche di contabilità nazionale che tenesse conto della diseguaglianza e del benessere.

La sua analisi delle politiche economiche, che condussero alla crisi finanziaria del 2008-09, ha messo in luce che la politica monetaria è diventata endogena e deve assumere un'intonazione espansiva se si vuole fare sì che, nei Paesi economicamente avanzati, la crescita salariale e la domanda interna non siano bloccate. In pratica, Jean Paul vedeva la bolla dei prezzi delle attività finanziarie come l'illusione di aggirare la caduta dei redditi delle classi lavoratrici, gonfiando il valore delle loro case e dei loro (pur limitati) investimenti finanziari. In questo modo il sistema finanziario è, però, crollato su se stesso. Nella prima decade del nuovo millennio, Fitoussi costituì un gruppo di lavoro presso la LUISS, che includeva oltre a Phelps e Stiglitz, anche Robert Gordon, Christopher Pissarides (premio Nobel 2010), Francesco Saraceno, Etienne Wassmer sulle conseguenze della crisi finanziaria per la crescita e la produttività.

Questi brevi cenni, appena sufficienti a dare un'idea della vastità degli interessi di Jean Paul, sottolineano anche un altro aspetto della sua personalità: la capacità di stabilire collegamenti tra le università, le diverse scuole e le persone attraverso tre continenti. Egli generava empatia e amicizia tra coloro che avevano il privilegio di lavorare con lui e discutere con lui. La sua serenità e il suo equilibrio lo facevano ascoltare anche da coloro che avevano idee molto diverse.

La sua cultura economica, la sua curiosità, la sua passione per la discussione aperta e la sua amicizia ci mancheranno moltissimo; e siamo vicini alla moglie Annie nel condividere il dolore per la perdita di Jean Paul.

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