Economia
Pubblicità

Economia

Impianti Ascot per generare energia in oltre 60 Stati

di Nino Amadore

Immagine non disponibile

15 febbraio 2022
Pubblicità

2' di lettura

Portare l’energia elettrica in quei luoghi in cui non esiste una rete e quindi nei posti più isolati al mondo: in Africa, per esempio, ma non solo. È questa la sfida di Ascot e non è un caso che il motto di questa azienda con sede a Gela, in provincia di Caltanissetta, sia “Energy everywhere” (energia ovunque). L’impresa è stata fondata nel 1986 da Luigi Greca, oggi ottantenne, che si occupa tuttora dell’area ricerca e sviluppo, focalizzata principalmente sulla produzione di gruppi elettrogeni (diesel, Gpl, Gas), tecnologie ibride e centrali elettriche.

In particolare, il gruppo è specializzato nella progettazione e realizzazione di soluzioni energetiche mini-grid modulari e flessibili fino a 1 Mw per alimentare dalle torri di telecomunicazioni (fra i clienti spiccano Vodafone e Verizon) ai villaggi rurali.

Pubblicità

Nata con una vocazione internazionale, Ascot, che dà lavoro a 75 persone (con punte di 110 nei momenti di maggiore produzione), è in oltre 60 Paesi in Europa, Africa, Medio Oriente, Asia, America Latina e Stati Uniti. Così si spiega perché il 99,34% del fatturato (che negli ultimi tre anni è stato in media di una ventina di milioni) sia stato realizzato all’estero: un dato record, che le ha fruttato il posto di capolista nel ranking italiano dei Campioni dell’export 2022 Sole 24 Ore-Statista. È possibile trovare impianti Ascot a Las Vegas, in Etiopia, Iraq e persino su sommergibili argentini.

«Abbiamo installato la prima macchina ibrida al mondo e lo abbiamo fatto a Khartum, in Sudan – racconta Michele Greca, figlio del fondatore e Ceo della Ascot –. L’innovazione è nel nostro Dna, con l’obiettivo di fornire energia affidabile ovunque. Realizziamo soluzioni tecnologicamente avanzate, prodotte in Italia, supportate dalla esperienza globale maturata in tutto il mondo e in diversi settori». Punto di forza della società è la visione strategica, che per l’energia ora fa leva sull’idrogeno: «Stiamo lavorando sui prodotti innovativi del futuro per essere pronti quando sarà il momento», anticipa Michele Greca. Intanto sta arrivando al traguardo la sperimentazione avviata in collaborazione con l’Enea: un rigassificatore che ricava energia dal cippato del legno (tutta quella parte del sottobosco che solitamente viene eliminata): «Con 200 chili di legno si ricavano 200 Kw di energia – spiega Michele –. Il progetto è al momento alla fase preindustriale e sarà pronto per l’industrializzazione entro due anni».

Riproduzione riservata ©
Pubblicità
Visualizza su ilsole24ore.com

P.I. 00777910159   Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie  Privacy policy