di Lucilla Incorvati
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Il mondo degli investimenti guarda agli asset digitali anche se il contesto normativo è ancora incompleto in attesa che il Regolamento MiCa arrivi al traguardo.
ll MiCA fa parte di un pacchetto di misure perseguite in ambito comunitario, volte a consentire l’ulteriore sfruttamento del potenziale della finanza digitale in termini di innovazione e concorrenza, attenuando nel contempo i rischi. Uno degli aspetti centrali del Regolamento è che le sue previsioni si applicheranno soltanto alle cripto-attività che non siano qualificate come strumenti finanziari e che, quindi, non siano assimilabili a strumenti finanziari, depositi o depositi strutturati, cartolarizzazioni e moneta elettronica (tranne quando rientrante nella definizione di token di moneta elettronica), che continueranno a essere disciplinati dalla legislazione dell’UE esistente in materia di servizi finanziari.
Il Regolamento MiCA si applica ai soggetti coinvolti nell’emissione di cripto-attività o che forniscono servizi a queste connessi all'interno dell'Unione, con alcune eccezioni previste in termini assoluti per la Banca Centrale Europea e le banche centrali nazionali degli Stati membri, quando agiscono in veste di autorità monetaria; la Banca Europea degli Investimenti; il meccanismo europeo di stabilità e il Fondo europeo di stabilità finanziaria; le organizzazioni internazionali pubbliche.
Seppur molti operatori sono ancora alla finestra in attesa che il quadro normativo si delinei, tra gli investitori è decisamente in ascesa l'interesse per questa nuova asset class. Di conseguenza molti operatori si stanno attrezzando anche se l'approccio deve tener conto della particolarità di questa nuova asset class. risparmiatori guardano al mondo degli asset digitali e tutti gli intermediari stanno guardano a questo mondo con la consapevolezza di essere di fronte ad una nuova asset class .«Siamo a un crocevia dell'evoluzione dei modelli organizzativi e di business, che sta cambiando profondamente il paradigma della vigilanza – sottolinea Alessandro Portolano, partner Chiomenti. - Sulle criptoattività sia autorità sia operatori sono in grande fermento, condividono l'esigenza di capire in che direzione si sta andando».
Come spiega Portolano nell'ultimo anno sempre più operatori tradizionali si interessano a progetti su asset digitali. Questo dimostra che sta cambiando il mercato: c'è la consapevolezza che il settore sta diventando sempre più centrale. «Nonostante alcune incertezze, il quadro si sta progressivamente definendo – dettagli ancora Portolano - dal 18 maggio sarà possibile iscriversi all'albo degli operatori in criptoattività, tenuto dall'OAM, il che consentirà di offrire in una cornice riconosciuta servizi connessi alle criptoattività».
Se il mondo degli investitori guarda alle asset digitali c'è ancora una resistenza perché spesso il concetto di cripto asset è associato a speculazione, irregolarità, riciclaggio di denaro. È dunque molto importante l'aspetto education. Lo ha sottolineato nel corso del convegno (Asset digitali: una finestra sul futuro del risparmio gestito”) Riccardo Negro, Chief Operating Officer & Business Transformation Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking. Proprio in queste settimane la società ha avviato ma solo per i clienti più sofisticati e trader un progetto pilota che consente di operare in digital asset grazie ad una nuova piattaforma.
«Stiamo assistendo ad una vera rivoluzione digitale e il nuovo mondo che si sta delineando vedrà l'indispensabile presenza dei grandi gruppi finanziari per riuscire a creare un vero e proprio mercato degli asset digitali – ha spiegato Negro - Nel nuovo ecosistema assisteremo alla forte presenza degli operatori tradizionali (degli asset manager, delle rete distributrici e delle banche depositarie) che potranno sicuramente portare anche quella fiducia indispensabile per permettere ai risparmiatori di investire con sicurezza e trasparenza nel mercato degli asset digitali». Secondo Negro, però, affinché il mercato dell'asset management italiano possa investire con sicurezza negli asset digitali, è necessario che anche le banche depositarie attive in Italia sviluppino servizi specifici dedicati al mondo digitale con una nuova normativa di riferimento, ad oggi ancora in una fase iniziale.
Le banche depositarie hanno un ruolo chiave nel consentire processi in sicurezza. «A mio avviso i servizi più importanti che la banca depositaria dovrà svolgere nel mondo degli asset digitali saranno principalmente tre – aggiunge Negro - controlli caratteristici anche per questa asset class, un framework di cybersecurity sofisticato e la capacità di custodire le chiavi rappresentative. In un prossimo futuro, infatti, la chiave privata determinerà il possesso dei digital asset. Il furto o la perdita significherà, di fatto, perdere l'accesso ai propri dati; per ovviare a questo è necessaria la presenza sul mercato di operatori affidabili in grado di fornire un servizio end to end: dalla creazione alla gestione delle chiavi private».
Ad esempio State Street per i servizi di custodia di asset digitali ha fatto ricorso ad un esperto del settore. Si tratta di Copper.co, provider londinese di servizi istituzionali di custodia di asset digitali e infrastrutture di trading. State Street Digital farà leva sulla tecnologia di Copper.co per sviluppare e, previa approvazione da parte delle autorità di regolamentazione e di altri enti, lanciare un'offerta di servizi di custodia di asset digitali che consentirà ai clienti istituzionali di custodire e depositare i loro asset digitali in uno spazio protetto gestito da State Street. L'azienda si avvarrà della sua solida infrastruttura e della sua comprovata esperienza nel supportare i clienti nel processo di transizione e di sviluppo della nuova digital economy.
«Con la crescita dell'interesse da parte degli investitori istituzionali per gli asset digitali, ci impegniamo a sviluppare l'infrastruttura finanziaria necessaria per supportare le allocazioni dei nostri clienti in questa nuova asset class – ha ricordato Nadine Chakar, Responsabile di State Street Digital - . La nostra mission di è sempre incentrata sulla realizzazione delle soluzioni più adatte a soddisfare le esigenze dei clienti, sia per quanto riguarda gli asset tradizionali sia quelli digitali. Questa partnership accresce ulteriormente la nostra volontà di offrire ai nostri clienti una digital experience unica e sorprendente. Come Banca depositaria, uno dei nostri obiettivi è anche quello di supportare e foraggiare le innovazioni nell‘industria del risparmio gestito e quindi tutte le sue evoluzioni»
Lucilla Incorvati
redattore
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