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Europa consolida il rally 2023, Milano regina dei listini a +11,5%

di Stefania Arcudi

La Borsa, gli indici del 27 gennaio 2023

Nella settimana Piazza Affari ha guadagnato il 2,6%, con St a +14,7% dopo i conti . La seconda migliore è stata Madrid.Il focus resta su dati macro, trimestrali e decisioni Fed e Bce in arrivo la settimana prossima

27 gennaio 2023
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5' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Ottava in buon rialzo per le Borse europee, che consolidano il rally 2023 con Milano che, con il +0,83% di venerdì e il +2,6% settimanale, si conferma prima della classe portando il bilancio di gennaio a +11,5%. Gli investitori da un lato soppesano i dati macro (negli Stati Uniti confermata una crescita trimestrale migliore delle previsioni e inflazione in rallentamento) e dall'altro guardano alle trimestrali e alle decisioni di Fed e Bce sui tassi, in arrivo la settimana prossima. La speranza è che arrivi un ammorbidimento della politica monetaria, finora improntata all'aggressività. Se Piazza Affari è stata la regina di denari, è comunque andato bene anche il resto del Vecchio Continente: Parigi +1,4% nella settimana e +9,6% da inizio anno, Francoforte +0,8% nei 5 giorni e +8,8% nel 2023, Londra sulla parità nell’ottava e +4,2% da inizio anno e Madrid +1,6% nella settimana e +10,1% da inizio anno.

In Europa in territorio positivo quasi tutti i settori, con le performance migliori per le auto (+3,3% lo Stoxx Europe 600), le banche (+3,2%, che in Italia dalla settimana prossima saranno chiamate alla prova dei conti) e i tecnologici (+3,6%). In Italia le small cap (+0,3% il Ftse Italia Small Cap Index) e il comparto bancario (+5,9%) e le utility (-3,5%) hanno segnato le performance migliori, le utility (-1,6%) la peggiore. Infatti, sul Ftse Mib, su base settimanale i rialzi maggiori sono stati quelli di St (+14,7%), dopo i conti brillanti, Intesa Sanpaolo (+7,8%), Unicredit (+6,2%) e Leonardo (+7,2%), mentre i ribassi più sostenuti sono stati quelli di Snam (-3%), Enel (-2,9%) e Campari (-2,5%). Anche in Europa hanno brillato i tecnologici (Infineon la migliore, con un +9,9% a Francoforte) e i titoli del lusso (Kering +4,9% a Parigi).

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Wall Street chiude positiva. Il Dow Jones sale dello 0,08% a 3977,55 punti, il Nasdaq avanza dello 0,95% a 101.621,71 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,25% a 34070,48 punti.

Venerdì seduta positiva, occhi su conti e banche centrali

Nella seduta di venerdì, hanno tenuto banco in particolare il rallentamento dell'inflazione americana in linea con le stime e la stagione delle trimestrali ormai nel vivo (protagoniste a breve anche le grandi banche italiane, con Unicredit il 31 gennaio). Così il 27 gennaio gli indici hanno chiuso poco distanti dalla parità (CAC 40 di Parigi, DAX 40 di Francoforte, IBEX 35 di Madrid, FT-SE 100 di Londra e AEX di Amsterdam).Discorso diverso per Milano, come detto maglia rosa, confermandosi ai massimi in un anno poco sotto i 26.500 punti. L'indice principale di Piazza Affari è trainato dai petroliferi (Tenaris, Saipem), dagli industriali con Buzzi Unicem e ancora da Stmicroelectron, già protagonista alla vigilia dopo i conti 2022 e outlook per l'anno in corso sopra le stime.

Inflazione Usa rallenta in linea con stime

L'inflazione americana è rallentata a dicembre a livelli che non si registravano dall'ottobre 2021. Va detto che il dato sui prezzi è stato in linea con le aspettative. Infatti, l'inflazione Pce calcolata in base alle spese per consumi si è attestata al 5% annuo dal 5,5% di novembre (+0,1% la variazione congiunturale). La componente "core", depurata dagli elementi volatili, è cresciuta dello 0,3% rispetto al mese precedente e del 4,4% rispetto a un anno prima, come previsto dagli analisti, dopo il +4,7% di novembre. I prezzi energetici sono diminuiti del 5,1% in un mese e sono aumentati del 6,9% in un anno, quelli dei generi alimentari sono diminuiti dello 0,7% in un mese e sono aumentati dell'11,2% in un anno. I redditi personali, inoltre, sono aumentati in linea con le attese, mentre le spese per i consumi sono diminuite più del previsto. Infine, le spese per i consumi sono diminuite di 41,6 miliardi di dollari, -0,2% rispetto al mese precedente, contro attese per un -0,1%.


Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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A Milano occhi sul lusso e le banche, bene i petroliferi

Tra i titoli milanesi, occhi su Salvatore Ferragamo osservata speciale dopo aver reso noto l’andamento del fatturato 2022, salito meno di altri gruppi, del 10,2% (+5,7% a cambi costanti) a 1,25 miliardi. La casa fiorentina ha risentito della forte esposizione in Cina, dove il business ha subito una battuta d’arresto a causa dei lockdown. In generale il settore del lusso è debole in tutta Europa. A Parigi Lvmh non si allontana dalla parità dopo che gli analisti hanno puntato il dito sulla debolezza in termini di margine operativo, soprattutto nel quarto trimestre. Tornando al listino milanese, le vendite ci concentrano in particolare su Safilo Group a causa della delusione per la pubblicazione delle vendite preliminari del 2022, che nonostante siano cresciute hanno frenato in Nord America, l'area dove è più esposta l'azienda. Debole Davide Campari (con un recupero nel finale), sulla scia della francese Remy Cointreau (-3,78%), penalizzata dal calo delle vendite nel periodo ottobre-dicembre (sono scese a 437,6 milioni di euro dai 440,5 milioni dello stesso trimestre dello scorso anno).

Male Tim con la nuova fumata nera sulla rete

In rosso Telecom Italia, che paga la nuova fumata nera con cui si è concluso l’incontro di giovedì al ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla partita della rete, a dispetto delle promesse fatte dal governo mesi fa di chiudere il dossier già entro fine 2022. La riunione non ha messo un punto fermo neppure sul tema degli incentivi, tanto è che sarà necessario un nuovo round di incontri, la prossima settimana, come riferisce Il Sole 24 Ore. Gli investitori, nel frattempo, attendono i conti 2022 di Telecom Italia, che saranno svelati il prossimo 14 febbraio, quando sarà annunciato anche un aggiornamento sulle linee guida del piano triennale.

Spread poco mosso a 184 punti

Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund, con i titoli italiani che hanno sensibilmente sovraperformato la tendenza all'aumento dei rendimenti sulla curva europea. A fine seduta sul mercato secondario Mts dei titoli di Stato europei, il differenziale di rendimento tra il Bund decennale e il pari scadenza italiano (Isin IT0005494239) è indicato a 185 punti base dai 183 della vigilia. In aumento il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha segnato un'ultima posizione al 4,10% dal 4,03% del closing precedente.

Andamento dello spread Btp / Bund

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Asta BoT, rendimento a top da giugno 2012

Il Tesoro, intanto, ha assegnato 5 miliardi di BoT semestrali con rendimento in netto rialzo. Il saggio si è attestato al 2,822%, in aumento di 50 centesimi rispetto all'asta del mese precedente. Per trovare un livello di rendimento più elevato bisogna risalire al giugno 2012 quando il tasso lordo si è attestato al 2,957%. Buona la domanda che si e' attestata a 7,523 miliardi di euro, con un rapporto tra domanda e offerta pari a 1,50.

Euro sempre sopra 1,08 dollari, giù petrolio e gas

Sul mercato valutario, l'euro è scambiato a 1,0876 dollari (giovedì in chiusura a 1,0900) e a 141,31 yen (141,75), mentre il dollaro/yen è a 129,93 (130,50).
Sul fronte energetico il petrolio ha cambiato rotta dopo essere arrivato a guadagnare oltre un punto (-065% il Wti marzo a 80,5 dollari al barile e -0,5% il Brent di pari scadenza a 87,13 dollari). Riduce i ribassi il gas naturale, che comunque si riavvicina alla soglia dei 50 euro al megawattora, ai minimi da dicembre 2021 (-0,6% a 54,45 euro i contratti febbraio scambiati ad Amsterdam).

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