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Pompei, salta la rete in biglietteria: turisti in fila per ore agli scavi

di Francesco Prisco

Pompei, biglietteria in tilt: turisti in fila per ore

24 ottobre 2018
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2' di lettura

Mentre mezzo mondo accademico mondiale s’interroga sul mistero buffo del graffito, scoperta forse straordinaria e forse no che, alla faccia di Plinio il Giovane, sposterebbe da agosto a ottobre la data dell’eruzione del 79 dC, Pompei «scivola» di nuovo su questioni di ordinaria amministrazione: file interminabili davanti al sito archeologico più famoso del mondo nella mattinata di mercoledì 24 ottobre, a causa di un guasto all’infrastruttura di rete web della Soprintendenza che impediva di stampare i biglietti d’ingresso. E così più di una comitiva di crocieristi è stata costretta a rientrare a Napoli senza tour degli scavi.

GUARDA IL VIDEO. Pompei, turisti in fila per problemi alla biglietteria

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Meno male che Boscoreale c’è
Gli addetti alle biglietterie di Porta Marina, Piazza Esedra e Porta Anfiteatro hanno immediatamente segnalato il disservizio a Tim, operatore telefonico di riferimento, ma la coda ai varchi intanto cresceva. E allora è stato necessario risolvere in maniera «artigianale» il problema: alcuni dipendenti hanno fatto la spola tra Pompei e l’Antiquarium di Boscoreale, dove ha sede la sala server del Parco archeologico, così da effettuare in loco le prestampe dei biglietti riducendo i tempi di attesa. Della serie si fa quel che si può.

Immagine non disponibile

Pompei, la fila all’ingresso di Porta Marina

Beffa per i fan del graffito
Vaglielo a spiegare agli operatori turistici: «Comprendiamo - dicono i rappresentanti delle guide alle agenzie di stampa - che il disservizio non dipenda dal personale addetto alle biglietterie che stanno facendo l’impossibile per andare incontro alle nostre esigenze e a quelle dei visitatori in fila per ore. I ritardi, però, hanno suscitato disagi e accavallamento di gruppi giunti agli scavi per il tour di questa mattina. Molti croceristi, già prenotati, hanno dovuto rinunciare al tour e noi abbiamo perso i soldi». Chissà quanti di questi turisti erano venuti ai piedi del Vesuvio perché attratti dal graffito in carboncino «spazza amanuensi» che non ha mancato di appassionare ministri, dotti, medici e sapienti, manco fosse la puntata pilota di chissà quale serie Hbo. Peccato se lo siano persi: a quanto ci risulta, sul graffito non c’è ancora copertura di protezione e qui siamo quasi a novembre. L’auspicio è che Giove Pluvio ce lo preservi il più a lungo possibile.

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