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Generali, Caltagirone esce dal patto: presenterà la sua lista

di Laura Galvagni

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(ANSA)

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In una lettera inviata a Delfin e Crt, il gruppo Caltagirone sottolinea che ritiene “ormai superata la funzione cui il patto era preordinato”

28 gennaio 2022
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2' di lettura

Francesco Gaetano Caltagirone recede dal patto di consultazione sulle Generali e presenta una propria lista per il cda della compagnia. Le società del gruppo che fanno capo all'imprenditore romano aderenti all'accordo con Delfin e Fondazione Crt, e che oggi raccoglie oltre il 16% del capitale del Leone, hanno comunicato agli altri due soggetti il recesso «unilaterale e immediato» dall'intesa.

In una lettera inviata a Delfin e Crt, il gruppo Caltagirone ha sottolineato che ritiene «ormai superata la funzione cui il patto era preordinato», cioè «favorire la consultazione delle parti in vista delle determinazioni da assumere in occasione della prossima assemblea di Generali».

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Nessun impegno, si ricorda, è stato invece assunto riguardo alla presentazione di liste di maggioranza o di minoranza, nè tantomeno con riguardo al voto nell’assemblea del Leone. Il gruppo Caltagirone ha così deciso di presentare una propria lista per il rinnovo del cda «sebbene non sia stata ancora assunta univoca determinazione circa la promozione di una lista lunga oppure corta».

La finalità espressa nel patto, viene spiegato nella lettera, era di una più stretta collaborazione informativa - anche attraverso il costruttivo confronto con gli organi della compagnia e i soci strategici della stessa - nell’ottica di una più profittevole ed efficace gestione della società.

Si aggiunge che non è mai emersa da parte delle Generali «alcuna effettiva disponibilità al confronto rispetto alle finalità condivisa dai pattisti». Per esempio, la volontà di confermare il ceo Donnet «è stata resa nota prima e a prescindere da alcuna adeguata interlocuzione e per di più prima dell’approvazione della procedura, assai censurabile nei contenuti, per la presentazione di una lista del consiglio, scelta che non è sorretta da alcuna giustificata motivazione». Generali, si sottolinea, «ignora le istanze di cambiamento condivise dagli aderenti al patto e ha presentato un piano nel solco della gestione sino ad ora portata avanti» e dal patto stesso ritenuta «insoddisfacente». Ciò nonostante, si rimarca, continuano a essere diffuse dalla stampa illazioni circa diversi e ulteriori obiettivi che i paciscenti avrebbero inteso perseguire. Di qui la decisione di recedere immediatamente dal patto, da parte del gruppo Caltagirone per «perseguire le proprie strategie e prescegliere le proprie politiche di voto e di esercizio delle prerogative di azionista in modo aperto al confronto con il mercato e la generalità degli investitori».

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