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Mercato selettivo per i dipinti e l’arte antica

di Giovanni Gasparini

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Willem van de Velde the Younger. The surrender of the Royal Prince during The Four Days’ Battle, 11–14 June 1666.Stima 4- 6 milioni £, invenduto da Sotheby's

Willem van de Velde the Younger. The surrender of the Royal Prince during The Four Days’ Battle, 11–14 June 1666.Stima 4- 6 milioni £, invenduto da Sotheby's

I cataloghi ridotti per numero e valore hanno punito i lotti milionari. Invenduta rara opera di Canova e grandi nomi come Turner e van de Velde. Senza garanzie i prezzi rimangono ragionevoli

8 luglio 2022
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4' di lettura

La settimana che Londra dedica all'arte classica torna a luglio dopo due anni di assenza, in un clima economico generale complicato, cui si aggiunge una crisi economica e politica specifica inglese ancora peggiore. Data la premessa, l'esito negativo delle aste principali di dipinti ed oggetti antichi da Sotheby's e Christie's non dovrebbe stupire, non fosse per la marcata differenza con quelle di settimana scorsa di arte recente che almeno all'apparenza risultano accettabili.

I dati: l'asta serale di Sotheby's del 6 luglio presentava solo 20 lotti (due ritiri) di cui solo due invenduti, ma si tratta del lotto più importate, aggiudicando quindi solo 7,1 milioni di sterline. Il catalogo di 36 lotti da Christie's la sera successiva ha reso 28,1 milioni di £ con ben 7 lotti invenduti, di cui tre milionari con nomi ‘di peso'. L'asta era preceduta da una vendita di lavori di diversa natura ‘The Exceptional sale' che ha portato 19,4 milioni di £ fra cui una statua antica egiziana per 6 milioni di £ e una testa in marmo di Atena a 819.000 dalla stima tra 200-300.000 £, ma con due invenduti milionari tra cui una testa di Hermes antica romana stimata 3-5 milioni e un violino Stradivari (stima 6-9 milioni di £).

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Pieter Brueghel the Younger. Peasants feasting and merrymaking in a village street. Stima 1- 1,5 milioni £, venduto per 1.184.500 £ da Sotheby's

Il catalogo di Sotheby's

Nonostante l'aggiunta di un paio di garanzie all'ultimo minuto, il povero catalogo di Sotheby's ha portato un solo lotto sopra il milione di realizzo, una caratteristica scena di festa paesana di Pieter Brueghel che supera la stima bassa a 1,1 milioni di £ solo grazie alle commissioni. Interessate per il parallelismo con le aste di contemporanea il risultato di un tipico lavoro di Fragonard ‘la Fontana dell'Amore' che supera la stima garantita di 200-300mila £ per fermarsi a 718mila £; settimana scorsa un dipinto del 2017 della giovane (32enne) Flora Yukhnovic che imita lo stile dei francesi del ‘700, questa volta Boucher, partiva dalla stessa stima per realizzare 2,3 milioni di £.

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Jean-Honoré Fragonard. The Fountain of Love. Stima 200- 300.000 £, aggiudicato per 718.200 £ da Sotheby's

La vera notizia è data dal dipinto invenduto di Williem van de Velde il Giovane, una classica marina che non trova compratori da una stima di 4-6 milioni di £, raffigurante la resa di una flotta dopo la battaglia navale del 1666. Lo stesso dipinto era stato comperato esattamente 10 anni prima da Sotheby's per 5,3 milioni di £, quando l'incauto compratore aveva deciso di raddoppiare la stima alta di 1,5-2,5 milioni. Dieci anni di possesso sono considerati un tempo ridotto nell'ambiente degli Old Master, e potrebbero segnalare una speculazione andata male.

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Lucas Cranach the Elder (Kronach 1472-1553 Weimar). The Nymph of the Spring. Stima 6- 8.000.000 £ aggiudicato a 9.430.000 £ da Christie's

Christie's Old Master: venduti

Il lotto di maggior successo è un sensuale nudo di Cranach il Vecchio ‘La Ninfa della Primavera' che supera agilmente la stima di 6-8 milioni per fermarsi a 9,4 milioni di £. Ottimo risultato dovuto al tema e alla dimensione del dipinto, oltre che alla sua provenance regale ed imperiale. Risultati milionari anche per un ritratto di un Monaco Carmelitano di Anthony van Dyck che sfiora la stima alta a 3,4 milioni di £, per una veduta di campagna di Jacob van Ruisdael che raddoppia la stima alta di 1-1,5 milioni allo stesso prezzo e per una classica natura morta di Jan Jansz Den Uyl I che passa di mano a 3,1 milioni entro la stima di 2,5-3,5 milioni di £.

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Antonio Canova. Maddalena Giacente (Recumbent Magdalene) eseguito 1819-22. Stima 5-8.000.000 £, invenduto da Christie's

Lotti milionari invenduti

La sorpresa negativa dell'asta riguarda la mancata vendita di una rara statua di Antonio Canova ‘Maddalena Giacente' recentemente ritrovata e proposta alla stima di 5-8 milioni di sterline. Il fascino per il marmo riscoperto, da sempre rimasto in nobili mani inglesi sin dalla sua commissione (1819-1822) per 1.200 £ di allora, non è stato sufficiente ad attirare acquirenti per una stima tutto sommato ragionevole data la rarità ed il soggetto sensuale, nonché la notorietà dell'autore. Forse potrebbe esser sintomo di qualche dubbio intimo sull'attribuzione o della mancanza di fondi ai musei che potrebbero volerlo acquisire. Anche un acquarello di Turner, maestro di questa tecnica, rimane al palo: ‘Heidelberg with a Rainbow' del 1840 era stimato 3-4 milioni di £ e tornava sul mercato dopo meno di 10 anni dopo aver realizzato 4,6 milioni di dollari nel gennaio 2013: si tratta forse di un'altra speculazione giustamente punita dal mercato? Sembra esaurita anche la spinta sul mercato di Artemisia Gentileschi, la cui ‘Betsabea al bagno' resta in mano al venditore alla stima di 600-800mila £.

Un mercato meno ricco ma più genuino?

Sono oramai diversi anni che il mercato dell'antico soffre a causa del cambiamento di interesse dei collezionisti globali e di nuova generazione. Si salvano come sempre i nomi noti al grande pubblico, soprattutto se protetti da garanzia, anche se si tratta di opere di secondo livello come il ritratto di Botticelli venduto a New York a inizi anno, o il famoso ‘Salvator Mundi' attribuito a Leonardo. La differenza col mercato del moderno e contemporaneo è però a mio avviso dovuto più che altro al processo di finanzializzazione di quest ultimo, che non sembra aver toccato l'arte antica allo stesso modo. La differenza sta tutta nelle garanzie: oramai è raro veder lotti con stime oltre i 5 milioni in asta senza la protezione delle garanzie, perché la transazione non riguarda tanto l'opera d'arte ma la transazione finanziaria speculativa costruita sulla stessa. Il mercato del ‘900 e contemporaneo a livello alto è oramai ‘drogato' da questo ‘too big to fail' mentre lo stesso non è avvenuto nella arte antica, troppo ‘complicata', ‘occidentale' e ‘da esperti'. In questo settore mancano inoltre le ‘balene': mega gallerie e collezionisti/dealer miliardari come Gagosian, Nahmad e Mugrabi per fare qualche nome, capaci di influenzare i mercati ed interessati a mantenere il valore dei loro ‘stock'. Forse quindi i risultati di questa settimana rappresentano un mercato ‘vero', non influenzato da distorsioni, falsificazioni e speculazioni, che anzi punisce gli speculatori: un mercato che valorizza le opere giuste al prezzo giusto. Un mercato che ci piace.

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