di Marika Gervasio
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Dagli allenamenti e le diete di Jane Fonda che, con i suoi scaldamuscoli flluorescenti, dava consigli su come restare tonici e in forma, il concetto di benessere di strada ne ha fatta molta. Oggi il punto di vista dei consumatori in materia è molto più sofisticato e ampio - benessere non significa più solo fitness e nutrizione sana, ma anche stare bene psicologicamente e avere un aspetto sano - e i mezzi e i servizi disposizione sono anche molto più numerosi.
Al tema McKinsey ha dedicato uno studio dal titolo “Feeling good: The future of the $1.5 trillion wellness market” che analizza il comparto del benessere nel mondo, un mercato globale che la società stima valere più di 1,5 trilioni di dollari, con una crescita annuale del 5-10%. Un’importante occasione di business per le aziende.
Lo studio evidenzia l'interesse crescente dei consumatori sui temi legati al wellness, con il 42% degli intervistati che lo ritiene una priorità assoluta. Tra i segmenti che interessano maggiormente ci sono prodotti e servizi legati alla salute (medicina, integratori, dispositivi medici di consumo e tracker per la salute personale) e prodotti e servizi legati alla migliore forma fisica: per rispondere alla domanda di fitness durante la pandemia sono state introdotte offerte creative come Peloton, Mirror e Tonal da fruire direttamente a casa propria e che hanno registrato una crescita senza precedenti nell’ultimo anno.
E ancora, l’attenzione all’alimentazione resta fondamentale: più di un terzo dei consumatori in tutto il mondo riferisce di aver in programma di aumentare la spesa per app nutrizionali, programmi dietetici, succhi di frutta e servizi di ristorazione in abbonamento nel prossimo anno. Così come la cura per avere un aspetto migliore: si tratta principalmente di abbigliamento orientato al benessere (athleisure) e di prodotti di bellezza (come la cura della pelle e gli integratori di collagene). Recentemente sono sorte numerose offerte orientate ai servizi in quest’area per le procedure estetiche non chirurgiche, come microneedling, laser e getti di ossigeno.
Particolare importanza ha assunto anche la qualità del sonno: ai farmaci specifici tradizionali come la melatonina si sono aggiunti tracker abilitati per app e altri prodotti per migliorare il sonno. La metà dei consumatori in tutto il mondo ha segnalato il desiderio di più prodotti e servizi per soddisfare questa necessità e non c’è da meravigliarsi, visti gli stress che la pandemia ha scatenato. Al sesto posto della classifica ci sono prodotti e servizi dedicati ad una maggiore consapevolezza di sé: app incentrate sulla meditazione, come Headspace e Calm, e offerte orientate al rilassamento come Travaasa e Soothe anche perché durante la crisi Covid le segnalazioni di disagio mentale sono aumentate a livello globale.
Il report rivela i sei tendenze che caratterizzano il settore in questo momento con le relative implicazioni per le imprese che vi operano. A partire dai prodotti naturali/green: nel caso degli integratori alimentari, i consumatori di tutto il mondo hanno affermato, dal 41 al 21%, che se dovessero scegliere tra integratori più naturali e quelli più efficaci, sceglierebbero l’opzione più naturale. Lo stesso vale per la cura della pelle: dal 36% al 21%, i consumatori hanno affermato che avrebbero scelto l’opzione più naturale rispetto a quella più efficace. L’altro trend sono i prodotti personalizzati: negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania, oltre l’88% dei consumatori dichiara di dare priorità alla personalizzazione tanto quanto o più di quanto non facesse due o tre anni fa. Il digitale è il terzo: la maggior parte dei consumatori utilizzerà sempre di più l'e-commerce rispetto ad altri canali nei prossimi anni anche se i canali tradizionali riescono a resistere per alcune categorie di prodotti: alimenti fortificati, multivitaminici e prodotti per la cura della pelle ancora in gran parte venduti attraverso negozi fisici. Altre categorie, come i dispositivi indossabili per il fitness, sono quasi interamente native online.
La quarta tendenza sono gli influencer: negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, dal 10 al 15% dei consumatori afferma di seguire influencer e di aver già effettuato un acquisto in base alla loro raccomandazione. In Cina e Brasile, la percentuale di consumatori è molto più alta, dal 45 al 55%. Nel 2015, i dati McKinsey hanno mostrato che i social media hanno influenzato il 26% degli acquisti in tutte le categorie di prodotti, una percentuale che da allora è aumentata. Quinta, l’aumento dei serviz i: i consumatori si stanno spostando verso servizi che rispondono alle esigenze di salute fisica e mentale (ad esempio, personal trainer, nutrizionisti e servizi di consulenza). I prodotti rimangono una parte consistente e critica del segmento, con circa il 70% della spesa per il benessere dei consumatori dichiarata dai consumatori a livello globale; sesta nuove categorie e canali: la maggior parte dei consumatori dichiara di non volere un’unica soluzione o marchio per aiutarli con tutti gli aspetti del benessere, suggerendo che le estensioni mirate sono un approccio più efficace per le aziende.
Marika Gervasio
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