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L'indirizzo romano di Calvino è stato Via Campo Marzio, proprio dietro la Camera dei Deputati, vicino alla Chiesa di San Gregorio Nazianzeno. Tra i suoi ristoranti preferiti c'era e c'è ancora la Campana, che fa risalire le proprie origini al XVI secolo e propone i piatti tipici dai carciofi alla giudia e i tagliolini con alici e pecorino sino alla minestra di pasta e broccoli con arzilla, oltre all'abbacchio, la coda alla vaccinara e le animelle. Molti scrittori e artisti amavano ritrovarsi qui per mangiare e parlare di letteratura. Il luogo, però, più vero in cui ritrovare Italo Calvino è la Biblioteca Nazionale Centrale perché vi è stato riposizionato lo studio dell'autore de Le Città Invisibili con tutti i suoi libri, lo scrittoio, la mobilia, le poltrone consumate così come si trovavano appunto nella casa romana. Esso affaccia su di un giardinetto curato da Roda Onlus, l'Associazione Roma Diversamente Abile per genitori e figli disabili, che coltiva le essenze botaniche cresciute nei romanzi di Italo.
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