di Raoul de Forcade
1' di lettura
Esplorazione sotterranea, operazioni di scavo e ricerca in spazi limitati, ma anche l'esplorazione di altri pianeti. Sono alcune delle applicazione che potrà avere il nuovo robot lombrico messo a punto dall’Iit.
Un gruppo di lavoro dell’Istituto italiano di tecnologia a Genova ha realizzato il primo softrobot ispirato alla biologia dei lombrichi, un automa che è in grado di strisciare grazie a un corpo artificiale modulare, allungabile e accorciabile quando è attraversato da aria in pressione.
Il prototipo, lungo 45 centimetri e pesante 605 grammi, è stato descritto sulla rivista internazionale Scientific Reports del gruppo Nature, e rappresenta un primo modello di tecnologia bioispirata applicabile in futuro per diversi utilizzi relativi alle esplorazioniin spazi confinati.
Il robot lombrico è l’ultima invenzione prodotta dal gruppo di ricerca del laboratorio BioInspired Soft robotics, diretto da Barbara Mazzolai, associate director per la robotica di Iit, e ha proprio l’obiettivo di trarre ispirazione dalla natura e, nello stesso tempo, produrre nuove conoscenze sui fenomeni biologici.
La creazione del prototipo è stata possibile grazie allo studio dei meccanismi che guidano il movimento dei vermi nella terra. I lombrichi strisciano, sia dentro che sulla superficie del suolo, alternando la contrazione di strati muscolari. Il gruppo di ricerca, spiega una nota, ha tradotto queste caratteristiche in nuove soluzioni robotiche, in particolare per replicare i movimenti muscolari, il volume costante della cavità interna (celoma) e la presenza di setole sul corpo.
Raoul de Forcade
redattore
P.I. 00777910159 Dati societari
© Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati
Per la tua pubblicità sul sito: 24 Ore System
Informativa sui cookie Privacy policy