How to Spend it
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How to Spend it

Alla scoperta della scelta olfattiva che meglio racconta la propria storia

di Nicoletta Polla-Mattiot

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Alcune essenze delle collezioni Les Épures de Parfum, Les Heures de Parfum e Les Heures Voyageuses della Maison, fra cui scegliere la fragranza di alta profumeria perfetta per sé. Tutte le foto Lea Anouchinsky.

Alcune essenze delle collezioni Les Épures de Parfum, Les Heures de Parfum e Les Heures Voyageuses della Maison, fra cui scegliere la fragranza di alta profumeria perfetta per sé. Tutte le foto Lea Anouchinsky.

Un viaggio di nota in nota per trovare l'essenza che esprime una persona o un momento speciale. Un profumo su misura all'interno di una boutique-scrigno di molti sogni.

24 febbraio 2022
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6' di lettura

Se l'aria può avere un colore, qui dentro è una sfumatura rosa dorato, impalpabile come cipria. Impossibile dire se sia il riflesso del giallo milanese della facciata o del sole che entra dalle finestre, o se invece l'effetto sia il blend cromatico dei pannelli biondo larice, la rifrazione fulva dei mosaici, i marmi frastagliati, le losanghe dei soffitti, e poi i velluti, i pouf, i gioielli... O forse sono quegli otto metri di altezza che invertono la percezione di interno ed esterno: qui si entra all'aperto.

Se adesso ci forzassimo a chiudere gli occhi, rinviando di qualche istante la curiosità della scoperta, si conserverebbe quella vibrazione di luce anche nel tappeto sonoro e olfattivo che si percepisce chiaro e ha lo stesso tono di morbidezza ambrata. Siamo all'angolo di via Montenapoleone e via Gesù, cuore storico di Milano, e l'ingresso nella rinnovata boutique Cartier dà inizio a un viaggio su misura per celebrare il numero 100 di How to Spend it.

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Dei tre piani ripensati dagli architetti Bruno Moinard e Claire Bétaille – più La Résidence, firmata da Stefano Boeri Interiors – la nostra destinazione è il secondo, dove ha sede il Fragrance Bar, la vera novità. È qui che proveremo l'esperienza di seguire la scia di un percorso personalizzato e autobiografico, capace di raccontare la nostra storia e quella del giornale. Saliamo su un ascensore trasparente che è la versione a misura d'uomo delle teche di cristallo dove scintilla l'intero repertorio di questo sogno orafo: diamanti, smalti, pietre, pantere. Un anticipo del guscio d'oro che mostra e racchiude le creazioni del parfumeur della maison, Mathilde Laurent. Le pareti richiamano i riflessi della pelle e al centro esatto c'è un'ellisse su cui poggia la doppia fila di flaconi, le essenze dell'Alta Profumeria: il nostro biglietto di viaggio. Un sottile filo colorato, verde, corallo, prugna, mauve distingue i tasti che la mia guida “narrastorie” tocca e solleva per accordare il suo racconto. Cominciamo.

«Che cosa ha voglia di indossare, che cosa l'ha rispecchiata finora e, soprattutto, che cosa immagina nel suo futuro?». Provo a rispondere pensando alla ragione per cui siamo qui: festeggiare un giornale che va in cerca della bellezza ovunque si esprima e che considera l'orizzonte un posto da abitare. Quanto a me, quello che più mi manca è la libertà di vedere e viaggiare. La mia guida sorride e prende senza esitazioni il nastro gialloarancio. «Partiamo dalla zona comfort, un sottofondo esperidato che fa subito gioire: è Pur Kinkan, fa parte della collezione Les Épures de Parfum, dove Mathilde ha deciso di racchiudere in un flacone la natura così com'è, lavorando con elementi effimeri». Prende in mano una touche à parfum che ha la forma di una chimera con la testa di drago, un simbolo e un sogno intrecciati nella filigrana della carta da test. «Questo è un agrumeto non molto lontano dal mare, in una giornata luminosa, ma invernale. È la stagione in cui cresce il mandarino cinese e noi degustiamo il frutto cogliendolo ancora sull'albero». È un aroma di casa e di altrove, tiene insieme restare e andare, proprio come prima la luce tratteneva fuori e dentro. È rassicurante, è piacevole.

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Alcuni momenti della degustazione olfattiva dedicata firmata CARTIER.

 

«Forse troppo?», suggerisce la mia guida narrante. «Perché esplorare sia scoprire l'ignoto e non confermare il già noto, occorre fare qualche escursione spericolata». Lo dice tenendo fra le dita la seconda touche à parfum, agitandola piano perché sprigioni l'essenza nell'aria: un ottimo modo di far evaporare l'alcool. «Ci si può muovere nello spazio, ma anche nel tempo e la collezione Les Heures de Parfum è un omaggio alla madeleine, a Proust, all'eco di una reminiscenza o all'attimo nel suo accadere». Avvicinando la chimera bianca al naso provo a cogliere l'alito di L'Heure Diaphane, il ricordo di un'aurora che scioglie i nodi della notte. «Questo è un accordo peonia, ci sono ancora le gocce di rugiada sopra. È un fiore silente, che non si concede in fase di estrazione e quindi va ricreato scomponendo e ricomponendo i suoi sentori. Come un pittore seduto davanti a un paesaggio trasforma la luce del suo punto di vista in colori». Dapprincipio la sensazione è molto pungente, poi si ammorbidisce. Si avverte una nota delicata di litchi un po' fruttata.

 

«Per iniziare a far palpitare il cuore...», dice allungando una nuova touche quadrata e piena con cui attraverseremo un roseto imprevedibile. «Procediamo per gradi. Prima Pure Rose, riproduzione iperrealistica di una natura vivente, si percepisce la pulsazione di una rosa fresca, vibrante, senza artifizi. Poi L'Heure Osée, una dislocazione. Questa è una rosa spettinata, una donna dégagé, che sa stare perfettamente in contesti formali, ma si diverte con libertà». Il flacone sembra un punto esclamativo e si avverte un misto di energia e rigore, ma anche di languore. «Accosta elementi sorprendenti in una rosa, energy drink e una nota bon bon. È giocosa, frivola, chic, imprevedibile. Il risultato è classico, ma molto punk».

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Se si trattasse di descrivere la storia e il percorso di How to Spend it, dei numeri da 1 a 99, avrei già scelto, ma per il 100 cerco il passo in più, l'oltre, mentre in quest'Heure sento parlare un intenso presente. Il mio narratore sorride. Sceglie una nuova mouillette – questa ha la forma di una pantera (non a caso, visto il carattere della degustazione) e mi prepara agli antipodi. Che si possa andare in capo al mondo stando fermi nello stesso posto è uno di quei miracoli che solo i profumi (e i giornali!) sanno fare. «Queste sono Les Heures Voyageuses con cui la trasporterò in Oriente». Sento la scia con veemenza, anche a distanza: siamo entrati in territorio parfum, una densità superiore, dove le materie prime si affermano. «L'oud, l'oro nero e la rosa damascena: l'incontro tra due miti. Un'aria forte e al contempo elegante. Poliedrica: più passa il tempo e più racconta». È interessante, a tratti calzante, ma un po' appariscente e tranchant. La scia è quasi imponente.

 

Mi legge negli occhi che siamo sulla strada giusta, ma non ancora alla méta. «Tutte queste fragranze sono gender free» e pare questa volta leggermi nel pensiero. Se c'è una caratteristica che non ho espresso, ma è parte dell'identità di How to Spend it è di non essere né maschile né femminile, ma di parlare ad entrambi. Ancora una touche-pantera, uno spruzzo e assaggio L'Heure Brillante. «Questa è un'ora festosa, sono le sei di una sera d'inverno, la città diventa elettrica perché si accendono le prime luci delle insegne». Si avverte vivido il lime, poi il gin e l'illusione è frizzante, come un bruit du champagne. Questa fragranza cattura il crepitare delle bollicine!

La mia guida insiste per farmi provare ancora il sentore di una magnolia fiorita sull'albero e il tratto speziato di un raro accordo di garofano, ma io ho fatto la mia scelta. «Mettiamo le sue due preferenze sui polsi. Poi fa un giro in boutique, va a bere qualcosa, e quando torna confermerà la decisione. Una volta che lei ha scelto la fragranza, deve vedere se il profumo sceglie lei».

Mi spruzza sul polso sinistro la rosa esclamativa e sul destro il gin brillante. Sono sicura: l'anima è qui, in quello che Mathilde racconta così: «L'istante è un fremito di energia ad alta tensione». E il tempo è «l'ora di vivere fino in fondo».

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Da provare 

Per i lettori di How to Spend it 100 che desiderano fare esperienza della degustazione olfattiva: ogni domenica e lunedì è possibile prenotare, nella boutique Cartier (via Montenapoleone 16/A, Milano), il viaggio privato alla ricerca della propria nota personale, la fragranza di alta profumeria perfetta per sé. Un percorso fra emozioni e memoria, della durata di circa un'ora, accompagnati – touche à parfum dopo touche à parfum – da un esperto storyteller della Maison (http://cartier.com/it-it/book-an-appointment ).

Esiste anche un servizio ultra esclusivo di parfum sur mesure che la Maison riserva a chi vuole avere un profumo unico nel vero senso della parola: trovata la formula perfetta, viene prodotto in un solo esemplare.

Tre litri di essenza, la cui ricetta è proprietà privata, irriproducibile (una vera e propria identità olfattiva). Il servizio è disponibile solo a Parigi ed è a cura di Mathilde Laurent.

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