L’amministrazione Biden ha formalmente ritirato l’obbligo di vaccino anti Covid nelle aziende con oltre 100 dipendenti, prendendo atto della bocciatura della Corte suprema lo scorso 13 gennaio. L’agenzia per la sicurezza e la salute nell’ambiente di lavoro ha comunque ribadito di “incoraggiare vivamente i dipendenti a vaccinarsi contro i pericoli permanenti posti dal Covid-19 nell’ambiente di lavoro”. I sei giudici conservatori della Corte Suprema hanno stabilito che l’obbligo rappresenterebbe una “significativa invasione della vita e della salute di un vasto numero di dipendenti”. La decisione è stata approvata con una maggioranza di 6 a 3.
L’Olanda riapre domani bar, ristoranti, stadi, cinema, teatri e musei. Il nuovo allentamento delle regole covid è stato annunciato questa sera dal primo ministro Mark Rutte dopo molte pressioni dal mondo economico e malgrado i contagi siano arrivati a 60mila giorno. Le nuove regole prevedono per tutti gli esercizi un’orario di apertura fra le cinque del mattino e le dieci di sera, più esteso riguardo a quello in vigore, riferisce il sito Nl Times. Il governo “è consapevole di spingere i limiti del possibile”, ha detto Rutte, spiegando di aver voluto accogliere “il grido di aiuto” del mondo produttivo. Il ministro della Salute Ernst Kuipers ha tuttavia avvertito che le riaperture potrebbero far schizzare i contagi fino a 75-100mila al giorno. E assieme a Rutte ha lanciato un appello a tutti i cittadini perché portino le mascherine, mantengano le distanze sociali, usino il green pass dove richiesto e si vaccinino con una terza dose.
I decessi per Covid-19 negli Stati Uniti hanno raggiunto il livello più alto dall’inizio dello scorso anno, eclissando le medie giornaliere dalla recente ondata alimentata dal Delta, dopo che la nuova variante Omicron si è diffusa a valanga nel paese e ha causato un numero di casi da record: nell’ultima settimana sono state raggiunte in media le 2.100 vittime al giorno, record da un anno.
Calano gli indicatori relativi ai contagi di Covid in Spagna, ma il numero di nuove vittime aggiunte al bollettino odierno è alto: 382. Una cifra che non veniva notificata in solo giorno dal periodo febbraio-marzo 2021, segnalano El País e l’agenzia di stampa Efe. Alcuni di questi decessi risalgono però a date precedenti e sono stati poi aggiunti al conteggio successivamente. I nuovi casi positivi riportati sono 114.877, una cifra giornaliera più bassa rispetto a quelle riportate nel corso delle scorse settimane.
“Siamo in un momento di appianamento dell'evoluzione (dei contagi)”, ha affermato oggi la portavoce del governo, Isabel Rodríguez. L'incidenza su 14 giorni cala: venerdì scorso era di 3.418 casi ogni 100.000 abitanti, oggi di 3.267. Leggera discesa anche per quanto riguarda il numero dei ricoverati, che sono 360 in meno di ieri. I tassi di occupazione rimangono da giorni poco al di sopra del 15% nei reparti ordinari e del 23% nelle terapie intensive.
In salita gli indici della pandemia spinta da Omicron in Israele: numero dei contagi, casi gravi e decessi. Per il secondo giorno consecutivo, le nuove infezioni sono arrivate oltre le 80 mila unità (83.000), mentre i casi gravi hanno raggiunto ora la cifra di 856, ben oltre l’ultimo picco di 737 registrato a settembre scorso.
Ma il dato più eclatante riguarda il numero dei decessi che per Ynet sono stati 236 da inizio gennaio, con una media giornaliera impennatasi negli ultimi giorni. In un giorno di picco - secondo fonti del ministero riprese dai media - ci sono state 40 morti per cause correlate al Covid. Nel momento peggiore della terza ondata, l'anno scorso, le morti - hanno ricordato i media - raggiunsero le 60 unità restando invece sotto le 30 durante l’ondata provocata dalla Delta.
La situazione in atto è stata evocata dal leader dell’opposizione Benyamin Netanyahu per attaccare l’attuale governo di Naftali Bennett e del ministro degli esteri Yair Lapid. “Non stanno facendo nulla”, ha detto. Poi ha denunciato l’ipotesi del governo di cancellare (da giovedì) la quarantena per i bambini venuti a contatto con positivi definendola “una politica di infezione di massa per tutti i bambini”.
Il numero di pazienti di Covid ricoverati in ospedale in Francia è tornato per la prima volta da fine aprile sopra quota 30.000, attestandosi questa sera a 30.189, secondo le cifre di Santé Publique France. Continua invece da una decina di giorni il calo dei letti occupati da pazienti Covid in rianimazione: 3.741.
Sono 7.516 i nuovi casi di Covid 19 registrati oggi in Sicilia, 71 i morti e 1.935 i pazienti dimessi o guariti. Nell’isola, in totale, sono 220.293 i positivi - 5.510 in più rispetto a ieri - e di questi 1.464 sono ricoverati nei reparti ordinari, 158 in terapia intensiva (13 ingressi nuovi) e 218.671 sono in isolamento domiciliare. La provincia con più casi è Catania (1.640), seguita da Palermo (1.461).
Con la morte del bambino di 10 anni, oggi a Torino, “salgono a 39 le vittime del Covid nella popolazione 0-19 anni”. Un “triste bilancio” a cui opporsi “vaccinando i piccoli a partire dai 5 anni”, spiega Rocco Russo, responsabile tavolo tecnico vaccinazioni della Società italiana di pediatria (Sip). Attualmente, ricorda, “solo il 7% dei 3.656.069 bambini italiani tra i 5 e gli 11 anni ha completato il ciclo vaccinale con due dosi e il 27% è stato immunizzato con la prima dose”.
“Esortiamo i genitori degli oltre 2 milioni e mezzo di bambini che non hanno ancora ricevuto alcuna protezione ad iniziare al più presto il ciclo vaccinale per il loro figli, cosi come ricordiamo ai genitori dei bambini immunizzati con la prima dose l'importanza di completare nei tempi previsti il ciclo vaccinale in maniera tale da offrire ai propri figli la più ampia protezione nei confronti del virus pandemico”, conclude Russo.
“Contiamo che sia imminente la prima somministrazione nello studio del vaccino di Moderna specifico per Omicron”. Lo ha dichiarato l’azienda farmaceutica Moderna.
Ancora in aumento i casi Covid nelle carceri italiane. I detenuti positivi sono 3.487 (di cui 27 nuovi giunti), su un totale di 53.727 presenze, mentre i casi sono 1.609 tra i 36.939 poliziotti penitenziari in servizio. I dati, aggiornati a ieri sera, sono contenuti nel report settimanale pubblicato sul sito del ministero della Giustizia. La scorsa settimana i casi erano stati 2.625 tra i detenuti, su una popolazione 53.669 unità, e 1.572 tra gli agenti. Tra i detenuti positivi, 3.448 sono asintomatici, 22 hanno sintomi e sono gestiti all’interno degli istituti e 17 sono ricoverati in ospedale. Tra i poliziotti 1.583 sono asintomatici in isolamento domiciliare, 21 sono ricoverati in caserma e 5 in ospedale. Ottantotto sono infine i positivi tra le 4.021 unità del personale dell'amministrazione penitenziaria, tutti in isolamento domiciliare, mentre la scorsa settimana erano 74.
Impennata di morti nei numeri giornalieri sul Covid nel Regno Unito, dove oggi si contano altri 439 decessi (fino a un totale ufficiale di quasi 155mila da inizio pandemia), seppure appesantiti dal recupero statistico - come sempre a metà settimana - di una parte di dati arretrati relativi al weekend. Prosegue viceversa la tendenza al calo di tutti gli indicatori su base settimanale, a cominciare dal totale delle persone ricoverate negli ospedali (scese a 17mila circa nei reparti ordinari e a meno di 600 nelle terapie intensive), ma con un aumento dei contagi censiti rispetto a ieri da 88.447 a 94.326 su un totale di test eseguiti salito di poco a oltre 1,3 milioni. Quanto ai vaccini, le terze dosi booster si attestato sui 37 milioni di somministrazioni (record europeo), le seconde dosi oltre i 48,2 milioni e le prime dosi oltre i 52,2 milioni (91% dell’intera popolazione sopra i 12 anni).
Il Parlamento tedesco avrà domani un primo dibattito sull’obbligo di vaccino anti-Covid in Germania. La questione è fonte di un’ampia discussione in queste settimane nella Repubblica federale, dopo che il cancelliere Olaf Scholz ha lanciato la misura, affermando di ritenerla necessaria per mettere al riparo il sistema sanitario tedesco da eventuali prossime ondate della pandemia.
In aula si discuterà di diverse mozioni: alcuni parlamentari (dei tre partiti di governo, Spd, Verdi e Liberali) propongono che l’obbligo di vaccino scatti a partire dai 18 anni; ma proprio in queste ore parlamentari ecologisti e liberali stanno presentando una proposta per l’obbligo dai 50 anni, seguendo il modello approvato in Italia: “Con un intervento statale moderato e il massimo effetto”, la motivazione. Scholz potrebbe avere difficoltà a veder approvato l’obbligo vaccinale a causa della divisione interna dei liberali: un gruppo di deputati guidati dal vice Wolfgang Kubicki è infatti assolutamente contrario.
Secondo il cancelliere, l’obbligo di vaccino è necessario per compensare la bassa quota di vaccinati del Paese, dove la copertura è ferma al 73,5% della popolazione. “Dovrebbe essere del 90”, ha detto anche ieri in conferenza stampa, dopo un vertice Stato-Regioni. È chiaro che per approvare il provvedimento, se ci si arriverà, occorrerà più tempo di quanto inizialmente immaginato dal Bundeskanzler, che avrebbe voluto la misura in vigore entro marzo. Domani, in concomitanza con il dibattito parlamentare, è annunciata anche una manifestazione di protesta.
Sono 16.380 i nuovi casi di contagio registrati in Campania nelle ultime 24 ore, di cui 3.587 al tampone molecolare, 12.793 al test antigenico. Lo comunica l’unità di crisi della Regione Campania. In totale i tamponi processati sono stati 110.674, di cui 81.961 antigenici, 28.713 molecolari. Sono 38 i deceduti, di cui 20 nelle ultime 48 ore e 10 deceduti in precedenza, ma registrati ieri. Sono 102 i posti letto di terapia intensiva occupati (812 il totale dei disponibili); 1.394 i posti letto di degenza occupati (3.160 il totale dei disponibili).
La proposta delle Regione al governo “sarà quella di superare il sistema dei colori, concentrare il tracciamento solo sui soggetti sintomatici, calcolare i ricoveri Covid escludendo i pazienti positivi in ospedale per altre patologie. Proposta che come Lombardia avevo già avanzato la scorsa settimana”. Così ha spiegato il presidente della Lombardia Attilio Fontana dopo la riunione dei governatori a Roma.
È cambiata in Spagna la raccomandazione delle autorità sanitarie per la somministrazione di una terza dose anti-Covid a chi è risultato positivo dopo il primo ciclo vaccinale: ora si consiglia di aspettare cinque mesi dalla diagnosi prima di ottenere il booster, mentre sinora l’indicazione era di ri-vaccinarsi a partire dalla quinta settimana dalla diagnosi. Lo si apprende da una nota del Ministero della Sanità, che dà conto della decisione assunta dalla commissione di esperti che valuta i criteri riguardanti la campagna vaccinale. Nella quale, tuttavia, si precisa che il limite minimo di tempo per la terza dose ai guariti rimarrà di quattro settimane. “I dati scientifici attuali mostrano che il fatto di infettarsi di Sars-CoV-2 dopo un primo ciclo di vaccinazione fa sì che si sviluppi una risposta immunitaria più potente e più ampia, in quanto a neutralizzazione di altre varianti del virus, rispetto alla risposta immunitaria osservata in persone che sono solo rimaste contagiate o hanno solo ricevuto due dosi”, spiega il comunicato. Nelle ultime settimane, diversi immunologi avevano criticato la decisione di raccomandare un’attesa di sole quattro settimane dal contagio prima della somministrazione della terza dose. Secondo queste opinioni mediche, è “più logico” attendere più tempo, in quanto il contagio permetterebbe di sviluppare immunità naturale. Gli esperti del ministero spagnolo hanno anche stabilito che per i bambini della fascia d’età 5-11 anni contagiatisi prima di vaccinarsi, si somministrerà una sola dose pediatrica a partire dalla nona settimana dopo la diagnosi. Nel caso dei bimbi contagiati dopo la prima dose, se ne somministrerà una seconda dopo almeno otto settimane.
Il Fmi taglia le stime di crescita dell’economia mondiale per il 2022. Dopo il +5,9% del 2021, il Pil è atteso crescere quest’anno del 4,4%, ovvero 0,5 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di ottobre. Nel 2023 la crescita è stimata al 3,8%, in rialzo di 0,2 punti. “L’economia globale entra nel 2022 in una posizione più debole delle attese”, afferma il Fondo sottolineando che la revisione al ribasso per quest’anno è legata al taglio delle stime per le due maggiori economie al mondo, gli Stati Uniti e la Cina. A pesare sull’economia mondiale è il Covid ma anche l’elevata inflazione.
I rischi per l’economia mondiale sono al ribasso, con l’emergere di nuove varianti del Covid che potrebbero prolungare la pandemia e indurre nuove restrizioni. Lo afferma il Fmi sottolineando che l’inflazione dovrebbe restare elevata per un periodo più lungo del previsto. “Dovrebbe restare elevata nel breve termine, attestandosi nel 2022 in media al 3,9% nelle economie avanzate e al 5,9% in quelle emergenti, prima di arretrare nel 2023”, mette in evidenza il Fondo. Il caro prezzi dovrebbe allentare la morsa con l’allentamento delle strozzature alle catene di approvvigionamento, la stretta monetaria e un riequilibrio della domanda.
“Proprio oggi il team per la gestione dell’epidemia del ministero della salute israeliano raccomanda di consentire una quarta dose del vaccino anti-Covid ai maggiori di 18 anni, a condizione che siano trascorsi 5 mesi dalla data di guarigione o della terza vaccinazione”. Lo ha affermato Dror Eydar, ambasciatore d’Israele in Italia, intervistato dell’emittente radiofonica New Sound Level fm90, annunciando che si valuta l’abolizione del green pass nel Paese. “Gli esperti - ha sottolineato - hanno spiegato che i risultati mostrano che la protezione contro le infezioni aumenta di quasi il doppio rispetto alle persone vaccinate con tre dosi, e da tre a cinque volte la protezione dalla malattia grave, quindi il miglior consiglio che posso darvi in base alla nostra esperienza è ’andate a vaccinarvi’”. Oggi, ha aggiunto, “la variante Omicron richiede un nuovo modo di pensarla e affrontarla poiché prevediamo una tendenza globale di infezione di massa. Voglio essere ottimista e usare le parole dei nostri esperti che ritengono che l’infezione, perlopiù senza sintomi gravi, sia l’inizio della fine dell’epidemia. Posso incoraggiarvi dicendovi che in Israele, nonostante le infezioni di massa, oggi i genitori e i bambini nelle scuole non soffrono più per le restrizioni severe, infatti si sta valutando la possibilità di abolire il Green Pass”. “Il virus ci ha fatto conoscere l’isolamento, ha separato le persone e le ha confinate nelle proprie case, l’umanità ha capito che questo virus deve essere affrontato con mezzi scientifici e con la solidarietà e l’unità, e con l’idea che siamo tutti sulla stessa barca e di fronte alla stessa minaccia globale. Israele - ha proseguito l’ambasciatore - che ha guidato la lotta contro la pandemia, collabora con paesi di tutto il mondo, e in particolare con l’Italia: abbiamo tenuto incontri settimanali con i rispettivi ministeri della salute in cui ci siamo scambiati informazioni e abbiamo imparato l’uno dall’altro, e anche collaborato alla ricerca. Abbiamo ad esempio organizzato una delegazione per l’assistenza medica in Piemonte, e abbiamo donato agli ospedali attrezzature avanzate per la disinfezione delle mani prima degli interventi chirurgici. Contro la variante Omicron oggi stiamo donando agli ospedali dispositivi di protezione, respiratori, misuratori, dispositivi di stoccaggio”.
Il rischio di essere ricoverati in Terapia intensiva o di morire per i non vaccinati è 36 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la terza dose, definita booster. Lo ha rivelato il report mensile dell’Agenzia sanitaria e sociale della Regione Emilia-Romagna, che ha analizzato l’incidenza del Covid-19 e delle sue conseguenze sul territorio nel mese di gennaio (dati al 17 gennaio). Il divario si mantiene molto alto anche se rapportato ai vaccinati con due dosi entro i quattro mesi: chi non si è sottoposto all’inoculazione anti-Covid rischia 33,3 volte in più di finire in Terapia intensiva e 9,5 volte in più di morire. “Anche i dati di questo ultimo monitoraggio confermano quanto ormai è noto: la scelta di non vaccinarsi è molto pericolosa, perché per i non vaccinati aumentano enormemente le possibilità di essere ricoverati in ospedale, in Terapia intensiva e anche di morire - ha dichiarato Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la Salute -. Sono numeri che dovrebbero far pensare e convincere anche i più dubbiosi a imboccare la strada del vaccino. Per tutelare l’intera comunità, ma ancor prima loro stessi: un rischio di morte 36 volte maggiore, da solo dovrebbe spingere alla vaccinazione”.
Nessun nuovo decesso e 480 nuovi positivi al Covid -19 in Valle d'Aosta che portano il totale delle persone contagiate dal virus da inizio emergenza a oggi a 27.515. I positivi attuali sono 5.443, di cui 5.360 in isolamento domiciliare, 76 in ospedale, 7 in terapia intensiva. I guariti complessivi sono 21.572, + 875 unità rispetto a ieri. Il totale dei casi fino ad oggi testati è di 122.671 mentre i tamponi effettuati sono 422.255. I decessi di persone risultate positive al Covid in Valle d'Aosta da inizio emergenza ad oggi sono 500.
Alla base del taglio delle stime di crescita globale per il 2022 ci sono i problemi, di natura differente ma ugualmente preoccupanti, che toccano le principali due economie mondiali, Stati Uniti e Cina. Lo indica chiaramente il Fondo Monetario Internazionale nell’aggiornamento del World Economic Outlook in cui ha ribassato di ben 1,2 punti la previsione per il Pil Usa nell’anno in corso portandola al 4,0%, ribasso solo in parte compensato dal rialzo di 0,4 punti per il 2023 al 2,6%, mentre per la Cina, unica grande economia a crescere persino nel 2020, per quest’anno è stimata una brusca frenata al 4,8% dal +8,1% del 2021 (-0,8 punti sulle stime di ottobre). Per gli Usa a pesare sono - spiega il Fondo - diversi fattori, dalla cancellazione del pacchetto di politiche fiscali Build Back Better al ritiro anticipato dell’accomodamento monetario, passando per i persistenti problemi nell’offerta con impatti su retribuzioni e inflazione. La Cina, invece, sconta le ’rigidità’ imposte dalla politica di tolleranza zero per il COVID-19 e le persistenti tensioni sui mercati immobiliari.
“I dati degli ultimi giorni evidenziano che per quanto riguarda i contagi siamo di fronte a una stabilità. Nelle prossime settimane ci aspettiamo un calo della curva”. Lo dice il sottosegretario al ministero della Salute, Andrea Costa, intercettato da LaPresse fuori dalla Camera.
Nel 2021 la domanda passeggeri ha fatto registrare una flessione del 58,4% rispetto al 2019, anno di riferimento come ultimo anno pre-pandemico, in miglioramento rispetto alla flessione del 65,8% registrata nel 2020. Lo rivelano le statistiche pubblicate oggi dalla International Air Transport Association (Iata). Nell’anno la domanda di passeggeri internazionali è stata del 75,5% inferiore ai livelli del 2019 mentre la domanda di voli interni è diminuita del 65,3%. Le restrizioni ai viaggi di Omicron - nota la Iata - hanno rallentato la ripresa della domanda internazionale di circa due settimane a dicembre. “La domanda complessiva di viaggi si è rafforzata nel 2021. Questa tendenza è continuata fino a dicembre nonostante le restrizioni di viaggio di fronte a Omicron - spiega il ceo della Iata, Willie Walsh -. Questo la dice lunga sulla forza della fiducia dei passeggeri e sul desiderio di viaggiare. La sfida per il 2022 è rafforzare questa fiducia normalizzando i viaggi. Mentre i viaggi internazionali rimangono tutt’altro che normali in molte parti del mondo, c’è slancio nella giusta direzione. La scorsa settimana Francia e Svizzera hanno annunciato un significativo allentamento delle misure. E ieri il Regno Unito ha rimosso tutti i requisiti di test per i viaggiatori vaccinati. Ci auguriamo che altri seguano il loro importante ruolo, in particolare in Asia, dove diversi mercati chiave rimangono in sostanziale isolamento”.
La domanda del settore del trasporto aereo di merci ha fatto registrare una forte ripresa nel 2021 con una crescita del 18,7% rispetto al 2020 e del 6,9% rispetto al 2019, ultimo anno pre-crisi. Lo rivelano le statistiche pubblicate oggi dalla Iata che nota come la performance sia la seconda migliore da quando è iniziata la serie statistica nel
1990. “Il trasporto aereo di merci ha avuto un anno stellare nel 2021 - ha commentato il ceo della Iata, Willie Walsh -
Per molte compagnie aeree, ha fornito una fonte vitale di entrate poiché la domanda di passeggeri è rimasta in stasi a causa delle restrizioni di viaggio dovute al Covid-19. Le opportunità di crescita, tuttavia, sono andate perse a causa delle pressioni della carenza di manodopera e dei vincoli in tutto il sistema logistico. Nel complesso, le condizioni economiche puntano verso un forte 2022”.
Il gruppo farmaceutico Johnson&Johnson prevede di vendere tra i 3 e i 3,5 miliardi di dollari del suo vaccino Covid-19 a dose singola nel 2022, leggermente di più rispetto al 2021, stando a un comunicato che ne presenta i risultati. Il gruppo, che vende il prodotto al costo dall’inizio della pandemia, l’anno scorso lo ha venduto per 2,385 miliardi di dollari. Johnson & Johnson aveva ancora in programma di vendere 2,5 miliardi di dollari per l’intero anno a ottobre, ma la produzione del siero è stata notevolmente interrotta da problemi in una fabbrica di Baltimora.
Cifre lontane dalle vendite di altri laboratori americani che hanno sviluppato vaccini contro il Covid: Pfizer ha pianificato all’inizio di novembre di vendere un totale di 36 miliardi di dollari del prodotto sviluppato in partnership con la biotecnologia tedesca BioNTech nel 2021, e conta su una vendita aggiuntiva di 29 miliardi di dollari nel 2022.
Moderna avrebbe dovuto vendere per 17,5 miliardi di dollari il suo vaccino anti Covid nel 2021 e ricevere a inizio anno 18,5 miliardi di dollari di ordini per il 2022, con opzioni per 3,5 miliardi di dollari in più, ha affermato il suo capo, Stephane Bancel , durante una conferenza il 10 gennaio.
“Il 100% dei casi positivi attuali in Alto Adige è attribuibile alla variante Omicron , che è molto più infettiva, ma non provoca la stessa pressione sul sistema ospedaliero che abbiamo visto nelle prime tre ondate”. Lo ha detto l’assessore alla sanità della Provincia di Bolzano, Thomas Widmann. Attualmente, ha riferito ancora l’assessore, negli ospedali altoatesini sono ricoverati 14 pazienti Covid-19 in terapia intensiva e 118 in area medica. Quest’ultimo dato “rappresenta un picco”, ma d’altra parte, ha sottolineato ancora Widmann, “vediamo che questi pazienti non vanno in terapia intensiva e la permanenza in ospedale è più breve”.
Le ragioni sono tutte da studiare, ma certamente “Omicron si confronta con una popolazione in gran parte vaccinata”, ha aggiunto l’assessore alla sanità, riferendo i dati della popolazione altoatesina che si è sottoposta al ciclo completo di vaccini: si va dal 73,7% dei giovani fra i 12 ed i 17 anni al 90% degli over 80.
Il Consiglio Ue ha adottato oggi il regolamento che rafforza i poteri dell'Ema, l'Agenzia Europea dei Medicinali. Le nuove regole, ricorda la Commissione, consentono tra l'altro all'Ema di monitorare e mitigare le carenze di medicinali e di equipaggiamenti medicali in situazioni di emergenza per la salute pubblica e di accelerare l'approvazione di farmaci che possano prevenire o curare una malattia durante una crisi sanitaria. L'adozione di un mandato rafforzato per l'Ema fa parte del pacchetto sull'Unione della salute proposto dalla Commissione nel novembre 2020. “Con un'Ema rafforzata - commenta la commissaria alla Salute Stella Kyriakides - possiamo assicurare che medicinali e dispositivi medici essenziali siano disponibili per i cittadini in ogni momento e che nuovi farmaci possano essere approvati più rapidamente in caso di emergenza”. Per il vicepresidente Margaritis Schinas l'Ema “è stato un attore chiave nella risposta dell'Ue alla pandemia, in particolare nel valutare e autorizzare vaccini e farmaci per prevenire e curare la Covid-19”.
Pfizer e BioNTech fizer-BioNTech hanno annunciato di avere avviato il reclutamento per un trial clinico che ha l’obiettivo di testare su adulti fino a 55 anni la sicurezza e la risposta immunitaria del loro vaccino specificamente contro la variante Omicron
“Nel breve termine, la variante Omicron presenta alcuni rischi ma penso che sia sempre più chiaro che l’impatto è solo per poche settimane. Quindi non si sta rivelando un fattore che influenzerà i livelli di attività per l’anno, ma per alcune settimane. In questo senso, penso che ci sia meno preoccupazione per Omicron rispetto a dicembre”. E’ quanto ha detto il capoeconomista della Bce, Philip Lane, in un’intervista al settimanale economico lituano Verslo žinios pubblicato sul sito della banca centrale. “In termini di pandemia complessiva - ha detto Lane - penso sia giusto dire che la ripresa finora è stata più forte del previsto, rispetto, ad esempio, all’inizio del 2020, quando la pandemia ha colpito. Nei primi mesi della pandemia c’era molta preoccupazione. Ma essenzialmente, quando i vaccini sono stati introdotti nel 2021, si è scoperto che l’economia dell’area dell’euro e l’economia mondiale si sono riprese più rapidamente del previsto. E guardando a quest’anno, il 2022, ci aspettiamo un altro anno di forte ripresa. Quindi, in sostanza, c’è stata una forte ripresa, supportata da molte misure di sostegno, sia di politica fiscale che monetaria. Penso che in termini generali il senso sia che, tra le misure di salute pubblica e le altre misure, si sta scoprendo che possiamo sperare che l’area dell’euro possa riprendersi piuttosto bene dalla pandemia”.
“Fannulloni proprio no. Oggi il rapporto fra il numero dei contagiati in isolamento domiciliare, 2.688.310, e i medici medicina generale è di oltre 60 assistiti positivi al Covid e curati a casa per ogni medico. A questo si aggiunge la carenza dei medici di medicina generale che abbiamo già più volte denunciato e che determina ovviamente un ulteriore sovraccarico di lavoro, e, in più, l'impegno di garantire in ogni caso una disponibilità ad essere contattati per tutto il giorno”. Non ci sta il presidente della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, a sentire etichettati come ’fannulloni’ una parte dei suoi iscritti: i circa 42mila medici di famiglia, come è stato asserito durante la trasmissione ’Controcorrente’ che, nella puntata andata in onda domenica sera su Rete4, ha titolato un servizio: ’L'esercito dei fannulloni: ora tocca ai medici di base.
“Approfondiremo i diversi aspetti con il Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro di ABI (CASL) in vista dello sviluppo del dialogo con le Organizzazioni Sindacali prevista per mercoledì 26 gennaio, per ricercare congiuntamente efficaci soluzioni nella lotta al virus” E’ quanto afferma il Presidente del CASL, Salvatore Poloni dopo che i sindacati hanno parlato di “fumata nera” nell’incontro odierno sulle nuove regole per l’ingresso della clientela nelle filiali delle banche. L’ABI sottolinea come siano “state confermate le disponibilità su alcuni aspetti di adeguamento di misure di prevenzione con la volontà condivisa di individuare le soluzioni e sono state nel contempo approfondite le rispettive posizioni su altri profili correlati alla gestione degli accessi ai servizi bancari e finanziari che dal prossimo primo febbraio richiederanno il possesso delle certificazioni verdi COVID-19 da parte della clientela”.
Alcune scritte contro il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il sindaco Matteo Lepore sono comparse, nella notte, su un muro dei palazzi della Regione, a Bologna. “I vaccini uccidono”, si legge tra le altre scritte, che riportano anche la dicitura “nazista” di fianco ai nomi di Bonaccini e Lepore e definiscono “ricatto nazista” il Green pass. “Esprimo forte solidarietà al nostro presidente Bonaccini e al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, impegnati ogni giorno nella battaglia contro la pandemia. Le istituzioni e la comunità medica e scientifica non si faranno mai intimidire da un gruppo isolato di irresponsabili che, contro ogni evidenza scientifica, sostengono che il vaccino ’uccide’ e proseguiranno nell’unica direzione giusta per sconfiggere la pandemia: le vaccinazioni”, commenta per il Pd il consigliere regionale e medico Pasquale Gerace, sottolineando di aver presentato recentemente in Assemblea legislativa una risoluzione firmata anche da altri colleghi del Pd “in cui oltre a esprimere solidarietà al presidente Bonaccini, già minacciato via social a fine dicembre, sottolineo la necessità di fermare le manifestazioni no vax”. Gerace ricorda anche gli “atti vandalici contro centri vaccinali e, in alcuni casi, anche danneggiamenti di mezzi del personale sanitario adibiti all’attività medico-infermieristica domiciliare”. “Scritte inaccettabili, che diventano ancora più vergognose a due giorni dalla Giornata della Memoria, in cui si ricorda la tragedia dell’Olocausto e dei crimini nazisti”, aggiunge la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti.
Mancano pochi giorni ai Giochi olimpici invernali di Pechino. L’inizio è previsto per il 4 febbraio e stamani le autorità sanitarie cinesi confermano 18 casi di trasmissione locale del coronavirus, cinque dei accertati quali nella capitale, e 27 casi ’importati’. E’, sottolinea il South China Morning Post, il bollettino più basso da otto settimane, dal 30 novembre scorso. I dati della Commissione sanitaria nazionale riportati dall’agenzia Xinhua parlano anche di altri 43 casi relativi a pazienti asintomatici. Quattro dei cinque contagi confermati a Pechino, scrive il giornale, sono stati diagnosticati nel distretto di Fengtai, dove ieri è partita una campagna di test per i due milioni di abitanti della zona. La Cina, dall’inizio della pandemia, ha segnalato 105.705 contagi confermati da Covid-19 con 4.636 decessi. Intanto le autorità del gigante asiatico, con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone, hanno ’chiesto’ di ridurre al minimo gli spostamenti per il Capodanno cinese.
Un bambino di dieci anni è morto oggi per Covid nella Terapia intensiva dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Il paziente, che secondo quanto si apprende da fonti sanitarie non era vaccinato per “precauzioni di salute in una famiglia di vaccinati”, era stato trasferito nella mattinata di ieri dall’ospedale di Mondovì (Cuneo) in gravi condizioni. Non aveva gravi patologie pregresse. Arrivato con ipotermia, rabdomiolisi, dolori muscolari importanti agli arti inferiori e sospetta miocardite innescati dal virus, fin da subito è iniziato il trattamento specifico contro il Covid, fino alla dialisi.
Le persone ricoverate per Covid-19 hanno più del doppio delle probabilità, una volta dimessi, di essere ricoverate nuovamente o di morire nel corso dei successivi mesi rispetto alla popolazione generale. Lo sostiene uno studio condotto su 25 mila pazienti inglesi, coordinato dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine e pubblicato oggi su Plos Medicine. Lo studio ha messo a confronto i dati dei pazienti che avevano subito un ricovero per Covid-19 con quelli della popolazione generale e di un campione di pazienti tornati a casa dopo un ricovero dovuto all’influenza. L’analisi ha mostrato che, a distanza di mesi dalle dimissioni, il rischio complessivo di ospedalizzazione o morte era 2,2 volte più alto tra gli ex pazienti Covid rispetto alla popolazione generale, anche se leggermente inferiore rispetto a chi era stato ricoverato per influenza. Considerata solo la mortalità, tuttavia, il rischio era circa 4 volte più alto nel gruppo Covid-19 rispetto alla popolazione generale e 1,74 volte più alto rispetto ai dimessi dopo il ricovero per influenza. Tra i pazienti affetti da Covid-19 era inoltre più alta la probabilità di essere riospedalizzati o morire per una riacutizzazione dell’infezione iniziale o di altre infezioni del tratto respiratorio inferiore, nonché di sviluppare problemi di salute mentale o cognitivi. In particolare, un eccesso di decessi post dimissioni per Covid particolarmente consistente è stato registrato tra le persone che soffrivano di demenza. I ricercatori evidenziano come “un grande numero di persone è stato ricoverato in ospedale per Covid-19. È dunque necessario un attento monitoraggio nei mesi successivi alla dimissione e una maggiore consapevolezza dei rischi tra i pazienti e i medici”.
In Israele quarta dose di vaccino anti-Covid per tutti, a partire dai 18 anni. E’ la raccomandazione arrivata dal gruppo di esperti del governo israeliano e che riguarda le persone guarite dal Covid-19 da almeno cinque mesi o che da almeno cinque mesi abbiano ricevuto il primo ’booster’. La decisione, affermano gli esperti, “è stata presa alla luce dei risultati positivi che dimostrano una protezione da tre a cinque volte superiore contro la malattia grave dopo la quarta dose”. E perché, sostengono, la protezione contro l’infezione è due volte maggiore nelle persone che hanno ricevuto la quarta dose rispetto a quelle che hanno avuto tre somministrazioni. Manca l’approvazione di Nachman Ash, direttore generale del ministero della Salute, per espandere ulteriormente la campagna di vaccinazione. In Israele è già partita la somministrazione della quarta dose per gli over 60 e per i soggetti a rischio. Sinora nel Paese più di 600.000 persone hanno ricevuto il secondo ’booster’. Anche se solo la scorsa settimana Gili Regev-Yochay, responsabile di malattie infettive dello Sheba Medical Center di Tel Aviv, faceva sapere che dai primi risultati del suo studio la somministrazione di una quarta dose non offre una forte ulteriore protezione.
La percentuale di terapie intensiva occupate da pazienti Covid resta al 17% in Italia ma 7 sono oltre il 20%: Trento (27%), Piemonte (24%), Friuli e Toscana (22%), Lazio, Marche e Val d’Aosta (21%). A livello giornaliero, il tasso cala in 4 regioni: Lazio (21%), PA Bolzano(17%), Piemonte (24%), Puglia(13%). Cresce, però, in altrettante: Basilicata(8%), PA Trento(27%), Toscana(22%), Veneto(17%). E’ stabile in Abruzzo(20%), Calabria(16%), Campania(12%), Emilia Romagna(17%), Friuli(22%), Liguria(18%), Lombardia(15%), Marche(21%), Molise(5%), Sardegna(15%), Sicilia(19%), Umbria(9%), Val d’Aosta(21%). Questi i dati Agenas del 24 gennaio.
Le Associazioni del turismo organizzato, Astoi Confindustria Viaggi, Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro, alla luce della drammatica situazione in cui versa ancora il comparto, dopo 24 mesi ininterrotti di restrizioni sui viaggi, giudicano il nuovo decreto Sostegni Ter varato dal Governo l'ennesimo duro colpo inferto al settore. Nonostante le ripetute rassicurazioni del ministro Garavaglia, il dato di fatto è che questo Governo ha dimostrato ancora una volta la totale indifferenza verso il turismo organizzato, noncurante dei pesanti effetti economici generati dalle decisioni assunte. Con riferimento a quanto previsto in materia di ammortizzatori sociali il decreto si rivela estremamente dannoso. La richiesta ribadita più volte dal comparto era quella di prorogare la cassa Covid, mentre il governo ha scelto di mettere a disposizione delle imprese in crisi gli strumenti ordinari che sono stati oggetto di riforma, con la sola esenzione sul contributo addizionale a carico dei datori di lavoro. Si tratta di una soluzione del tutto inadeguata, in quanto gli ammortizzatori ordinari prevedono normalmente un'anticipazione del salario da parte dei datori di lavoro e le imprese, in fortissima crisi di liquidità, non sono minimamente in grado di fare fronte a tali esborsi. Per ottenere il pagamento diretto da parte di Inps le aziende dovranno produrre tutta una serie di documenti che invece, per la cassa Covid, non dovevano produrre per dimostrare la palese ed oggettiva crisi finanziaria in corso.
Il Consiglio Ue ha adottato oggi la raccomandazione su un approccio coordinato per facilitare la libera e sicura circolazione in Europa. Lo si legge in una nota. La raccomandazione - le misure ora dovrebbero essere applicate tenendo conto dello stato della persona invece che della situazione a livello regionale - risponde al significativo aumento della diffusione del vaccino e alla rapida introduzione del certificato digitale Covid Ue ed entrerà in vigore il 1° febbraio 2022, lo stesso giorno di un atto delegato che modifica il regolamento sul pass e prevede un periodo di accettazione di 270 giorni per i certificati di vaccinazione.
Il numero di contagi da Covid-19 in Russia, dove la variante omicron si è diffusa solo recentemente, ha toccato un nuovo record nelle ultime 24 ore con 67.809 casi. Lo riferisce il centro di crisi anti-coronavirus. Il numero dei decessi nello stesso arco di tempo è stato di 681 rispetto ai 655 del giorno prima.
A livello giornaliero la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri resta al 30% in Italia ma cresce in 12 regioni: Abruzzo(32%), Emilia Romagna(29%), Friuli(36%), Lazio (32%), Lombardia(33%), Marche(29%), Molise(11%), PA Bolzano(22%), PA Trento(28%), Puglia(25%), Toscana(27%) e Val d’Aosta(57%).
Cala solo in Liguria (40%) e Veneto (24%). Stabile in Basilicata (al 25%), Calabria (40%), Campania(31%), Piemonte(31%), Sardegna(18%), Sicilia(38%), Umbria(29%).
Dieci Regioni superano il 30%: Abruzzo, Campania, Calabria, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia, V. d’Aosta. Questi i dati Agenas al 24 gennaio.
Sono oltre 594mila i nuclei familiari a cui è stata pagata almeno una mensilità del Reddito di emergenza (Rem) nel 2021, delle 3 previste, con un importo medio mensile di circa 545 euro e un numero di persone coinvolte di oltre 1,35 milioni. Lo comunica l’Inps, nel ricordare che l’articolo 12, comma 1, del decreto-legge 41/2021 ha previsto il riconoscimento, a domanda, di ulteriori 3 mensilità di Reddito di emergenza, per i mesi di marzo, aprile e maggio 2021.
Oltre 828mila percettori sono cittadini italiani (quasi 324mila nuclei con un importo medio mensile di 582 euro), quasi 442mila cittadini extracomunitari (circa 234mila nuclei con un importo medio mensile di 494 euro) e quasi 82mila cittadini comunitari (quasi 37mila nuclei e importo medio mensile di 536 euro).
L'articolo 36 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, ricorda poi l’istituto di previdenza, ha previsto il riconoscimento, a domanda, di quattro quote di Reddito di emergenza, per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre 2021, ulteriori rispetto alle quote già previste dal dl 41/2021. Sono quasi 555mila i nuclei a cui è stata pagata almeno una mensilità nel 2021, con un importo medio mensile di 538 euro e un numero di persone coinvolte di oltre 1,23 milioni.
Oltre 742mila sono cittadini italiani (più di 292mila nuclei con un importo medio mensile di 580 euro), quasi 413mila cittadini extracomunitari (227mila nuclei con un importo medio mensile di 487 euro) e 77mila cittadini comunitari (oltre 36mila nuclei e importo medio mensile di 523 euro).
Al Consiglio affari generali del 25 gennaio i 27 Paesi membri dell’Ue cercheranno una “coordinazione” sulle misure di restrizione per il Covid passando ad un “approccio individuale” - ovvero lo status del cittadino, se vaccinato, guarito o in possesso di test negativo - e abbandonando la logica delle aree di contagio. Lo ha detto il ministro francese per gli Affari europei, Clément Beaune, arrivando al palazzo del consiglio. Beaune ha confermato che si tratterà di una “raccomandazione” e di non poter garantire che “tutti i Paesi si allineeranno”. L’altro fronte sarà cercare “una linea comune” anche sulla durata del green pass.
Il Covid ha ucciso 393 persone in 24 ore negli ospedali di Francia, per un totale di 129.022 morti dall’inizio della pandemia, nella primavera 2020. Si tratta del record di decessi quotidiani registrati nell’ultima ondata di contagi che colpisce il Paese da inizio novembre.
L’ultimo dato più elevato era stato di 298 morti in 24 ore, una settimana fa.
Secondo le cifre pubblicate il 24 gennaio da Santé Publique France, sono 108.481 le persone risultate positive ai test anti-Covid nelle ultime 24 ore. La Francia è attualmente il Paese d’Europa, escludendo i micro-Stati, con l’incidenza più elevata, 3.733 casi per 100.000 abitanti.
L'impennata dei contagi provocato da Omicron ha provocato un crack da 1,5 miliardi per il fatturato di bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi dall'inizio dell'anno, rispetto a prima della pandemia nel 2019.
È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti, che traccia un bilancio degli effetti sui consumi della variante divenuta prevalente nel mese di gennaio, in occasione del primo calo degli attualmente positivi in Italia, con l'arrivo stimato al plateau della curva epidemica.
Sigilli al centro tamponi allestito al centro sportivo di Pergine, in Trentino. Per carabinieri e Guardia di finanza, all’ambulatorio accreditato con l’azienda sanitaria provinciale non si facevano test. Bastava pagare, secondo gli inquirenti, per ottenere certificazioni di positività o negatività al Covid. Il titolare della struttura, un infermiere, è stato denunciato per corruzione. Gli investigatori gli hanno sequestrato 120mila euro in contanti: sarebbe frutto dell’attività illecita, cioè di centinaia di tamponi registrati ma mai effettuati. A far scattare le indagini, alcune segnalazioni di cittadini.
È finito agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio colposo per aver prescritto «cure alternative» a un paziente positivo al covid che poi è deceduto. La polizia di Catanzaro ha arrestato Roberto Petrella, medico ginecologo di Teramo, sospeso dall’ordine dei medici già dal 2019, con provvedimento di radiazione non ancora definitivo.
Petrella, convinto no vax, secondo le indagini, avrebbe causato la morte di un paziente, residente in Campania e seguito al telefono, già affetto da numerose patologie pregresse, deceduto per infarto del miocardio.
Secondo gli inquirenti, Petrella avrebbe prescritto al paziente di curarsi attraverso un preparato a base di funghi.
La polizia Catanzaro ha arrestato il medico no vax sulla base di una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro.
L’uomo è un convinto no vax che, su Facebook, non aveva mai nascosto le sue posizioni. In alcuni video postati sulla sua pagina - l’ultimo del 19 gennaio - consigliava di curare con i funghi malattie come la bronchite.
Sono 126.955 i nuovi contagi da Coronavirus registrati ieri in Germania, teatro in serata di manifestazioni di protesta contro le misure anti-Coronavirus e di contromanifestazioni a sostegno delle restrizioni.
I casi registrati una settimana fa in 24 ore erano 74.405. L’incidenza per 100mila abitanti su sette giorni è salita oggi a 894,3 dagli 840,3 casi di ieri e i 553,2 di una settimana fa. I casi di decessi sono 214, contro i 193 di una settimana fa. I guariti da inizio pandemia sono stati 7.331.200, le infezioni accertate 8.871.795.
Decine di migliaia di persone sono intanto scese in strada ieri sera nel paese per protestare contro l’obbligo vaccinale di cui il Bundestag discute questa settimana e contro le misure restrittive adottate nel paese, dove continuano a salire le infezioni da variante Omicron e dove gli esperti si attendono entro metà febbraio centinaia di migliaia di casi di contagi al giorno. Sempre ieri si sono tenute molte contronamanifestazioni o veglie in memoria di vittime del Coronavirus.
Solo in Baviera la polizia ha dato notizia di oltre cento raduni di manifestanti, con centinaia di migliaia di partecipanti. La dimostrazione più imponente si è svolta a Norimberga. Decine di migliaia di persone in piazza anche in Turingia e Meclemburgo-Pomerania Anteriore.
Nuova polemica, in Brasile, sulle misure da adottare per combattere la pandemia di coronavirus: il ministero della Salute ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione un parere in cui difende l’efficacia dell’idrossiclorochina e ribadisce “l’autonomia” dei medici a prescriverla i propri pazienti.
Il documento, firmato dalla segreteria di Scienza, Tecnologia e Innovazione del dicastero, solleva inoltre dubbi sull’efficacia dei vaccini attualmente usati contro il Covid-19, posizione questa espressa anche dal presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro. Il senatore di opposizione, Randolfe Rodrigues, ha annunciato un ricorso alla Corte suprema contro la delibera del governo federale. Mentre un altro senatore di opposizione, Humberto Costa, ha proposto di convocare il segretario del ministero della Salute, Helio Angotti, per prestare testimonianza in aula.
Si registra il primo calo degli attualmente positivi in Italia dalla fine di ottobre: ieri le persone in attesa di guarigione dal Covid erano 2.709.857, con una diminuzione di 25.049 nelle ultime 24 ore. Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid, conferma che «siamo arrivati al plateau della curva per ciò che riguarda l’Omicron e si sta andando in discesa». Le Regioni tornano a invocare una revisione delle regole a partire dalla modifica del sistema dei colori, per cominciare a ragionare sull’uscita dall’emergenza.
Ieri Italia sono stati registrati 77.696 nuovi positivi al coronavirus e 352 vittime. Si registra una flessione del 6,8% nei nuovi contagi rispetto agli 83.403 di una settimana fa. Il dato si basa su 519mila tamponi, per un tasso di positività che si attesta al 15% (-2,9% rispetto al 15,4% di una settimana prima).
PER APPROFONDIRE / Leggi l’articolo sul bollettino Covid di lunedì 24 gennaio
Secondo l’aggiornamento quotidiano di Lab24, il 79,99% della popolazione italiana ha completato il ciclo vaccinale primario. Il 4,15% è in attesa di seconda dose. Il 51,79% ha fatto la terza dose.
Complessivamente – contando anche il monodose e i pre-infettati che hanno ricevuto una dose - è almeno parzialmente protetto l’84,14% della popolazione italiana. Considerando solo gli over 5, oggetto della campagna vaccinale, rispetto alla platea del governo la percentuale di almeno parzialmente protetti è del 86,46% mentre l’82,20% è vaccinato.
Considerando solo gli over 12, oggetto della campagna vaccinale, rispetto alla platea individuata dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 la percentuale di almeno parzialmente protetti è del 90,34% mentre l’87,21% è vaccinato.
PER APPROFONDIRE:
• La mappa dei contagi
• Vaccini in tempo reale
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