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La storia d’Italia in mostra all’Archivio dello Stato

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Aprirà al pubblico il 22 marzo la mostra “Lo scrigno della memoria” con cui il Museo dell’Archivio mette in mostra più di 150 anni di storia d’Italia, dal Risorgimento alla Repubblica, attraverso documenti, cimeli, materiali bibliografici, fotografici e audiovisivi. Il ministro Sangiuliano: le “carte” della storia sono vita della Nazione

14 marzo 2023
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2' di lettura

Uno dei tre testi originali della nostra Costituzione, il telegramma (”Obbedisco”) di Garibaldi al generale La Marmora, l’elenco dei Mille di Marsala, ma anche documenti sulle leggi razziali e materiali sulle stragi che hanno insanguinato l’Italia dal finire degli anni 60 agli anni 80: anche questo si trova all’Archivio centrale dello Stato che apre le sue porte ad un pubblico più eterogeneo, e alle scuole, in un percorso di valorizzazione della conoscenza della storia del nostro paese.

In mostra più di 150 anni di storia d’Italia

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Aprirà al pubblico il 22 marzo la mostra “Lo scrigno della memoria” con cui il Museo dell’Archivio mette in mostra più di 150 anni di storia d’Italia, dal Risorgimento alla Repubblica, attraverso documenti, cimeli, materiali bibliografici, fotografici e audiovisivi.

Sangiuliano: le “carte” della storia sono vita della Nazione

«I documenti non sono degli oggetti freddi, le carte possono essere la vita di una nazione: all’interno dei documenti possiamo rinvenire momenti decisivi della nostra vita nazionale» osserva il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano che ha inaugurato la mostra che si sviluppa all’interno di un nuovo e permanente spazio museale, ritagliato nel cuore del complesso monumentale progettato per la mostra delle Forze Armate nell’ambito dell’Esposizione Universale del 1942 e sede dell’Archivio dagli anni Cinquanta del Novecento.

Sguardo a tutto tondo

La mostra punta a ripercorrere la storia di Italia, dall’Unità ai nostri giorni, dal punto di vista politico, economico e sociale attraverso documenti, cimeli, materiali bibliografici, fotografici e audiovisivi, provenienti dai fondi dell’Istituto. Prendendo spunto anche dalle esperienze delle maggiori istituzioni archivistiche nazionali e internazionali, tra cui i National Archives and Records Administration (NARA) degli Stati Uniti e le Archives Nationales di Francia, spiega il Direttore generale e Sovrintendente dell’Archivio centrale dello Stato, Andrea De Pasquale.

Nell’archivio uno dei tre originali della Costituzione

L’Archivio centrale dello Stato è tra i più grandi archivi del mondo: attualmente la documentazione conservata presso l’Istituto ha una consistenza di circa 160 chilometri lineari. L’Archivio custodisce, tra l’altro, uno dei tre originali della Costituzione, gli atti prodotti dagli organi legislativi, giudiziari e amministrativi dello Stato centrale, in particolare dei ministeri e della Presidenza del Consiglio, compresi gli archivi personali di Agostino Depretis, Francesco Crispi, Giovanni Giolitti, Vittorio Emanuele Orlando, Ferruccio Parri, Ugo La Malfa, Pietro Nenni, tra gli altri.

Il patrimonio fotografico e in microfilm

Ha un ricchissimo patrimonio fotografico e in microfilm, come quelli relativi alla documentazione della Commissione Alleata di Controllo e del Governo Militare Alleato, quella dell’Internazionale Comunista, in Cdrom, o in Dvd, come la Collezione italiana delle interviste della University of Southern California Shoah Foundation Institute for Visual History and Education. L’Istituto conserva poi i documenti relativi al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro, quelli sulle stragi, da Piazza Fontana al rapido 90, sulla Gladio e sulla Loggia P2

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