di Maria Adelaide Marchesoni
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Il 2022 di Christie’s si chiude con un volume d'affari di 8,4 miliardi di dollari (+17% in $) una cifra elevata “nonostante un contesto macroeconomico difficile” come ha affermato il ceo Guillaume Cerutti ne corso della conference call. “Tre fattori spiegano questa performance - prosegue il ceo - la resilienza dei mercati dell’arte e del lusso, il notevole successo di diverse importanti collezioni d’arte, tra cui l’indimenticabile vendita di Paul Allen, e la competenza e il duro lavoro dei nostri team in tutto il mondo”. L'entusiasmo di grande soddisfazione per i risultati è stato dall’amministratore delegato mitigato riconoscendo la complessa situazione che il mondo, arte-centrico e non, sta attualmente vivendo. “A volte nel mercato dell’arte - ha proseguito il Cerutti - ci sembra di stare su un vulcano quando vediamo quello che sta succedendo nel mondo, in Ucraina, in Iran, in Asia e la difficile situazione ancora legata al Covid, con la recessione in molti Paesi, l’inflazione in molti altri”.
Visionary: The Paul G. Allen Collection - PAUL CEZANNE (1839-1906) - La Montagne Sainte-Victoire - Price realisedUSD 137,790,000 - Estimate on request - Closed: 9 Nov 2022
Christie’s ha realizzato 7,2 miliardi di dollari in aste e altri 1,2 miliardi di dollari nelle private sale (il terzo totale consecutivo più alto di sempre per la piattaforma e un aumento del 49% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019), superando facilmente i 7,1 miliardi di dollari realizzati nel 2021, quando il mondo dell’arte era uscito dalla pandemia. Il volume d'affari delle aste comprende l'arte e i beni lusso, una divisione quest'ultima che ha dato molte soddisfazioni alla casa d'asta, con sell-through rate dell’85% per tutti i lotti in asta, a conferma della forte performance per i clienti di Christie's.
Il successo di quest’anno è stato favorito da vendite di alto profilo di opere d’arte degne di un museo. La sola vendita di Paul Allen ha fruttato 1,62 miliardi di dollari, con cinque opere che hanno superato la soglia dei 100 milioni di dollari. Quattro milioni di persone si sono sintonizzate online, più o meno lo stesso numero di spettatori che riempirebbe le poltrone dei 40 stadi sportivi più grandi degli Stati Uniti. Secondo Giovanna Bertazzoni, vicepresidente del dipartimento 20th/21st century, continueranno a essere organizzate vendite di collezioni imponenti come quella di Allen (1,62 miliardi di dollari), Ammann (359,2 milioni di dollari), Bass (363,1 milioni di dollari) e quella di Hubert de Givenchy Collectionneur venduta a Parigi (118,1 milioni di euro) e probabilmente si creerà un’interessante competizione dietro le quinte tra le principali case d’asta per accaparrarsi le future vendite. Bertazzoni, usando un eufemismo molto creativo per indicare il motivo per cui la maggior parte delle vendite di collezioni di alto profilo arriva all’asta, ha spiegato che queste vendite saranno un punto fermo del mercato nei prossimi anni: “Penso che continueremo a vedere queste grandi collezioni raccolte nel corso degli anni ’60 e ’70 perché i collezionisti che hanno raccolto queste opere stanno raggiungendo la fine del loro ’ciclo collezionistico’, come diciamo noi”. Non sorprende che la divisione XX e XXI secolo di Christie’s abbia rappresentato la maggior parte dei guadagni, con 6,2 miliardi di dollari, in crescita del 21% rispetto all’anno precedente. Tra i record dell'anno “Shot Sage Blue Marylin” di Andy Warhol è diventata l’opera più costosa di un artista del XX secolo mai venduta all’asta dopo essere stata acquistata per 195 milioni di dollari dal grande mercante d’arte Larry Gagosian, mentre il “Violon d’Ingres” di Man Ray ha fruttato 12,4 milioni di dollari, diventando la fotografia più costosa mai venduta.
La divisione Classics, che comprende Old Masters, oggetti d’antiquariato e memorabilia, ha registrato l'incremento più elevato con un totale di 789 milioni di dollari quest’anno con un aumento del 37% rispetto all’anno scorso.
MAN RAY (1890–1976) - Le Violon d’Ingres, 1924 - Price realisedUSD 12,412,500 - Estimate USD 5,000,000 – USD 7,000,000 - Closed: 14 May 2022
Il business è stato trainato da una nuova generazione di collezionisti: il 35% di tutti gli acquirenti del 2022 sono stati nuovi clienti per Christie’s e il 34% di questi nuovi acquirenti sono Millennials (in crescita rispetto al 31% del 2021). I nuovi collezionisti hanno apprezzato maggiormente i beni di lusso, una categoria che comprende borse, sneaker, orologi e vini, che si è dimostrata un punto di ingresso fondamentale per gli acquirenti Millennial e che ha generato un volume d'affari di 988 milioni di dollari in crescita del 2%.
La divisione Lusso ha saputo attrarre il 36% dei nuovi acquirenti e oltre la metà di loro ha effettuato transazioni online.
La regione con la perfomance più elevata sul fronte dei nuovi clienti è stata l'APAC, ovvero l'area Asia Pacifico, che ha registrato la base di nuovi collezionisti in più rapida crescita. Va, tuttavia, precisato che al di là dell'exploit dei nuovi collezionisti la regione Asia-Pacifico è l’unica che ha registrato un calo rispetto all’anno scorso, generando 833 milioni di dollari, il 20% in meno rispetto al 2021. Le Americhe hanno realizzato un volume d'affari pari a 4,55 milioni di dollari, pari a circa il 40% del fatturato totale della casa d'aste, mentre gli acquirenti di Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) hanno realizzato il 34% delle vendite, con 1,8 miliardi di dollari. Interessante notare che la spesa della clientela americana nelle sale non statunitensi è aumentata del 10% (con una crescita del 28% nelle vendite di Ginevra rispetto al 2021), quella degli acquirenti EMEA del 71% (soprattutto a New York, con un aumento del 78%, grazie agli acquisti nelle collezioni Allen, Bass e Ammann), mentre quella degli acquirenti APAC del 49% (ancora una volta con un aumento del 60% a New York, in particolare nella vendita Allen, e del 100% a Ginevra). I nuovi acquirenti provenienti dalla Cina continentale rappresentano la spesa globale più alta tra i nuovi acquirenti provenienti dall’APAC.
In un contesto di eccezionale sviluppo del mercato dell'arte in Francia Christie's ha raddoppiato il volume d'affari rispetto al 2019 toccando i 492 milioni di euro con una crescita del 20% rispetto al 2021, il numero delle vendite è diminuito da 52 a 45 e il 57% dei lotti è stato venduto al di sopra della stima massima, a dimostrazione di una strategia di “mantenimento di stime ragionevoli” come si legge nel comunicato.
Altri dati statistici indicano che il numero di lotti venduti al di sopra di 1 milione di euro è passato da 55 a 80 con il top lot la “Femme qui marche” di Alberto Giacometti, venduto per 27,2 milioni di euro, con il quale Christie’s ha nuovamente il record d’asta in Francia.
ALBERTO GIACOMETTI (1901-1966) - Femme qui marche I - Price realised EUR 27,169,500 - Estimate on request -Closed: 14 Jun 2022
I risultati registrati sono migliori rispetto anche a quello del 2009 quando era stata dispersa la Collezione Yves Saint Laurent e Pierre Bergé, che rimane la quarta collezione più importante nella storia delle aste. Le vendite di collezioni rimangono la punta di diamante dell'attività di Christie’s a Parigi e in termini di numero e valore hanno rappresentato oltre il 50% dell’attività. Nel 2022 tra le altre collezioni è stata venduta la Collezione Jacqueline Matisse-Monnier (6° - 40,5 milioni di euro) e quella di Hubert de Givenchy (5° - 118,1 milioni di euro). Infine Parigi conferma ancora una volta di poter guadagnare quote di mercato a discapito di altre piazze come Londra e Milano sulla del mercato globale dell'arte. La vendita di Avant-Garde(s), che comprendeva una sezione dedicata all’arte italiana, ha stabilito un nuovo record per una vendita di questo tipo realizzando 66,8 milioni di euro durante Paris+ Art Basel. Sul versante clientela, l'audience in asta proveniva da 85 paesi, circa un quarto sono nuovi clienti di cui più di un terzo ha un'età inferiore ai 40 anni.
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