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Rigassificatore di Piombino «esentato dalla valutazione di impatto ambientale»

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Il rigassificatore di Livorno

Il rigassificatore di Livorno

Nella lettera che il ministro Roberto Cingolani ha mandato alla Commissione Europea anche la durata del progetto: non oltre tre anni

12 agosto 2022
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2' di lettura

Il progetto per il rigassificatore di Piombino (Livorno) sarà esentato «dall’applicazione delle disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale», perché «eventuali ritardi o ostacoli suscettibili di impedirne una tempestiva attuazione risultano contrari all’interesse dei cittadini italiani e finirebbero per mettere a repentaglio la sicurezza energetica del Paese». La conferma è arrivata da una lettera inviata dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, alla Commissione europea e pubblicata sul sito del commissario straordinario per il rigassificatore, Eugenio Giani.

Durata: non oltre tre anni

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Nel documento Cingolani chiarisce anche che dalle interlocuzioni tra Snam e Giani è emerso che «per espressa condivisione tra i due soggetti e nell’interesse della comunità locale, la permanenza della nave Fsru presso la banchina del porto di Piombino sarà autorizzata non oltre tre anni e che sarà individuato un sito per la successiva ubicazione offshore della nave stessa».

Pareri entro il 19 settembre

Sempre sul portale regionale del commissario si stanno moltiplicando i documenti degli enti chiamati a dare il loro parere sul progetto, entro il 19 settembre. Per molti di loro, tra cui l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, il Genio civile, l’ufficio delle Dogane di Livorno, la Sovrintendenza, i documenti forniti da Snam presentano lacune sui rischi ambientali, sanitari, sugli scenari di rischio per incidenti o collisioni e sulle interferenze del rigassificatore con le altre attività: dai traghetti per le isole all’acciaieria Jsw.

L’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) chiede, per esempio, un «monitoraggio delle acque superficiali» per il rilascio in mare di cloro e maggiori «informazioni sulle emissioni di polveri», ai Vigili del fuoco di Livorno che ritengono necessari «studi sulla valutazione dei rischi di impatto nel porto» tra metaniere, rigassificatore e traghetti e chiede a Snam quali misure intenda adottare «al fine di prevenire e mitigare il rischio di collisione».

Le richieste del Comune

Sul tema della durata della concessione sono intervenuti, nei giorni scorsi, anche l’Authority portuale e il Comune di Piombino chiedendo a Snam di rettificare la tempistica della concessione altrimenti esprimeranno parere negativo. Il Comune ha inoltre chiesto «integrazioni documentali sulla valutazione di impatto sanitario», sul rischio «incidenti rilevanti» e sugli «impatti chimici e termici».

Critica anche la Cgil Livorno che ha annunciato parere contrario in assenza di garanzie su «operatività del porto, rischio incidenti gravi dovuti ad aerei e danni all’ecosistema». Le lacune evidenziate e le richieste di chiarimento hanno spinto la Regione Toscana a chiedere a Snam delle integrazioni, da inviare entro 20 giorni.

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