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Chianti, Chianti Classico e non solo: suggestioni dalla Toscana nel bicchiere

di Mauro Giacomo Bertolli

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22 febbraio 2018
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12' di lettura


Si sono concluse pochissimi giorni fa le Anteprime di Toscana 2018 che per nove giorni, dieci se si considera anche l'evento Buy Wine tenutosi a Firenze il 9 ed il 10 febbraio in cui si sono incontrati produttori e buyer, hanno permesso a qualche centinaio di giornalisti, blogger, buyer di assaggiare le produzioni di aziende associate a 16 Consorzi di Tutela di Toscana.
Oggi voglio condividere qualche appunto di degustazione e presentare dei vini e dei produttori relativamente ai primi 4 giorni di assaggi: il primo dedicato a quelli che io definisco i Consorzi delle piccole denominazioni, il secondo al Chianti, il terzo ed il quarto al Chianti Classico. I giorni successivi, dedicati alla Vernaccia di San Gimignano, al Vino Nobile di Montepulciano ed al Brunello di Montalcino, saranno raccontati nel mio prossimo articolo, tra pochi giorni.

Prima giornata: le piccole denominazioni
Iniziamo dalla prima giornata, sabato 10 febbraio: l'inaugurazione delle Anteprime Toscane 2018 ha visto come protagonista Sting che ha impugnato una chitarra e cantato “Message in a bottle”, che, oltre ad essere una delle sue hit più famose, è una delle etichette prodotte nella sua azienda vinicola Il Palagio, sita a Figline Valdarno, in provincia di Firenze. Ho potuto assaggiare il suo Sister Moon 2013, a base di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon, fresco e piacevole.
Alla Fortezza da Basso di Firenze erano presenti i vini dei produttori di ben undici Consorzi. Di seguito la segnalazione di alcuni dei vini assaggiati. Purtroppo la mancanza di un servizio sommelier, a differenza di tutte le giornate successive, ha inevitabilmente reso più lenti e laboriosi gli assaggi, per cui non mi è stato possibile dedicarmi a tutte le denominazioni: un vero peccato ed un suggerimento agli organizzatori per il prossimo anno !
Consorzio Vini Cortona
Dall'alto dei suoi 585 m. Cortona si affaccia sul panorama vasto ed armonioso della Valdichiana,
La Cortona DOC è uno dei traini più importanti per questa città e dalla fondazione del Consorzio Vini Cortona ad oggi è diventato un vero e proprio fiore all'occhiello e allo stesso tempo un motore per la promozione in Italia e all'estero. Il Syrah è uno dei vitigni più coltivati nel territorio.
Voglio segnalare i seguenti tre vini:
La Braccesca – Cortona Syrah Achelo 2016 ;Giannoni Fabbri – Cortona Syrah Amato 2014 ;Villa Loggio – Cortona Syrah Tinia 2015
Consorzio Tutela Vini di Carmignano
Il Carmignano è una tra le più piccole DOCG del nostro paese con circa 200 ettari di vigneto. Considerando anche le IGP abbiamo 320 ettari in totale.Caratteristica del Carmignano DOCG è la presenza storica di una quantità di Cabernet Franc e/o Sauvignon, che varia dal 10 al 20%. Il Sangiovese va dal 50% al 90%. Abbiamo poi le DOC Barco Reale, tipologie Rosato Vin Ruspo e Rosso ed il Vin Santo di Carmignano. La docg di Carmignano si estende nei comuni di Carmignano e Poggio a Caiano.
Voglio segnalare i seguenti 5 vini:
Capezzana – Barco Reale di Carmignano 2016; Fattoria Ambra – Barco Reale di Carmignano 2016; Le Farnete – Barco Reale di Carmignano 2016 ;Capezzana – Carmignano Villa di Capezzana 2015; Piaggia – Carmignano Riserva 2015
Consorzio Vini delle Colline Lucchesi
La zona di produzione del vino “Colline Lucchesi” si estende nei territori dei comuni di Lucca, Capannori e Porcari. I vitigni più importanti sono Sangiovese, Merlot, Vermentino e Sauvignon.
Voglio segnalare i seguenti 2 vini:
Colle di Bordocheo – Colline Lucchesi Rosso 2016; Tenuta di Valgiano – Colline Lucchesi Rosso 2016
Consorzio Tutela Vino DOC Val di Cornia
La Val di Cornia si trova sulla parte meridionale della costa toscana: si estende dalle coste di Piombino e San Vincenzo spingendosi prima sulle colline di Campiglia Marittima e Suvereto e, seguendo il corso del fiume “Cornia”, su quelle più in alto di Sassetta e Monteverdi Marittimo.
Voglio segnalare i seguenti tre vini:
San Giusto – Toscana IGT Vermentino 2016; Sant'Agnese – Toscana IGT Vermentino Kalendamaia 2017; Sasso Orlando – Toscana IGT Cabernet Sauvignon Terra di Sasso 2012
Consorzio Vini Doc Valdarno Di Sopra
Valdarno di Sopra è una delle DOC più recenti nel panorama delle Denominazioni di Origine Controllata, collocata in un territorio, compreso tra Firenze ed Arezzo, che comprende i comuni di Cavriglia, Montevarchi, Bucine, Pergine Valdarno, Civitella in Val di Chiana, Castelfranco-Pian di Scò, Castiglion Fibocchi, Terranuova Bracciolini, Loro Ciuffenna e San Giovanni, considerato fra i più vocati per la viticoltura fin dai tempi del Granducato di Toscana.
Tra tutte le piccole denominazioni è quella che sto seguendo di più in questi anni, perchè ritengo sia in grande e continua crescita per la qualità e la varietà dei vini proposti da un gruppo sempre più ampio di produttori.
Voglio segnalare i seguenti 6 vini:
Migliarina & Montozzi – Valdarno di Sopra DOC Sangiovese Riserva Castello di Montozzi 2015; La Salceta – Toscana IGT La Nocetta 2015; Campo del Monte – Valdarno di Sopra Pratomagno Rosso Riserva DOC Isei 2014 ; Il Borro – Valdarno di Sopra DOC Petruna Anfora Bio 2016; Baldi Gianluca – Valdarno di Sopra DOC Settembre Riserva Merlot 2011; Petrolo – Valdarno di Sopra DOC Galatrona 2015
Un vero peccato non siano arrivati i vini di Tenuta Sette Ponti !
Erano presenti anche i seguenti consorzi: Consorzio di Tutela Vini DOC Bianco di Pitigliano e Sovana; Consorzio Terre di Casole; Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana; Consorzio Tutela Vini Elba; Consorzio Tutela Vini Montecucco; Consorzio Vini DOC Montecarlo

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Seconda giornata: '«Chianti Lovers»
La seconda giornata, l'11 febbraio, sempre presso la Fortezza da Basso di Firenze, è stata dedicata a
«Chianti Lovers», la tradizionale Anteprima del Consorzio Vino Chianti, dedicata sia alla stampa che al pubblico. Eccezionale il successo della manifestazione, con più di 4.000 visitatori.
Oltre 100 le aziende presenti, con 500 vini in degustazione. Per la prima volta, l'anteprima è stata condivisa con un altro consorzio, il Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano.
In degustazione vi erano i Chianti base dell'annata 2017, i Chianti Superiore (o selezioni particolari) e sottozone dell'annata 2016 ed infine i Chianti Riserva 2015. Ricordiamo che l'annata 2017 è stata particolarmente difficile, colpita da siccità, dalle gelate e dal problema ungulati e che ha visto diminuire la quantità fino al 40% rispetto alla media. E tutte queste problematiche le ho ritrovate nel bicchiere: solo pochi vini si distinguevano per quella freschezza, per quei piacevoli sentori di frutto, per la bevibilità tipiche del Chianti, virando spesso verso un frutto troppo maturo, verso una decisa confettura, in alcuni casi addirittura verso il vin brulé.
Voglio segnalare i seguenti sei Chianti 2017:
Casa di Monte; Terre di San Gorgone; Agrisole; Fattoria Lavacchio; Cantina Sociale Colli Fiorentini – Valvirginio; Fattoria il Poderaccio – Chianti Colli Senesi 2017
Voglio però dilungarmi su quello che ho preferito, presentando anche l'azienda che lo ha prodotto: Fattoria di Piazzano
Fattoria di Piazzano - Empoli (FI)
Azienda fondata nel 1948 da Otello Bettarini, industriale pratese trasferitosi a vivere nelle colline appena a sud di Empoli, che decide di aggiungere la viticoltura alle sue attività. Lo affianca il nipote Riccardo, che poi decide di farne l'impresa principale di famiglia. Oggi l'azienda è guidata dai suoi figli, Ilaria e Rolando, e dalla moglie di quest'ultimo, Michela Saba. Ilaria e Michela si occupano delle vendite, rispettivamente all'estero e in Italia. Rolando segue personalmente la parte agronomica e quella enologica, per la quale si avvale della consulenza di Emiliano Falsini. La fattoria ha un'estensione di 60 ettari, di cui 33 vitati, con una produzione annua vicino alle 100.000 bottiglie, ripartite su 11 etichette. Vi è anche una produzione di vino sfuso, venduto sia a privati che a imbottigliatori. Ottimo il loro Chianti 2017.
Chianti DOCG 2017
È un uvaggio di Sangiovese al 90 %. La parte restante è costituita da Malvasia Nera, Canaiolo e Colorino. La vinificazione, con lieviti indigeni, è in vasche di cemento vetrificate. Maturazione, sempre in cemento, per 6 mesi, a cui seguono 4-5 mesi di affinamento in bottiglia. La produzione è di circa 30.000 bottiglie.
Nel bicchiere è di color porpora con riflessi violacei. Piacevolissimi i sentori di fiori appassiti, di lampone e fragoline di bosco, di prugna rossa, di ciliegia. Si sposano bene le delicate note di pasticceria e il profumo delle caramelle Rossana. Si integra bene il tocco speziato dato dal pepe nero. E' vinoso, fresco, tipico e di grande bevibilità. Estremamente piacevole, bilanciato ed equilibrato, correttamente sapido, un corpo ben presente per essere un chianti base, ritornano i frutti di bosco.
Prezzo in enoteca: € 12 - 15
Tornando alla degustazione, dell'annata 2016 voglio segnalare i seguenti tre vini:
Castelvecchio – Chianti Colli Fiorentini 2016; Villa Travignoli – Chianti Rùfina Villa Travignoli 2016; Dreolino – Chianti Rùfina 2016.
I vini Riserva 2015 mi sono sembrati in assoluto i più interessanti, perfettamente rappresentativi della tipologia, piacevoli nel frutto, di buona struttura, freschi, equilibrati nei tannini, dotati di grandi potenzialità evolutive.
Voglio segnalare i seguenti undici Chianti Riserva 2015:
Campo del Monte – Chianti Riserva 2015; Buccia Nera – Chianti Riserva 2015
Villa Clinia – Chianti Riserva 2015: Lanciola – Chianti Colli Fiorentini Riserva 2015; Castelvecchio – Chianti Colli Fiorentini Riserva 2015; Tenuta Cantagallo e Le Farnete – Chianti Montalbano Riserva 2015; Dreolino – Chianti Rùfina Riserva 2015; Casa di Monte – Chianti Montespertoli Riserva 2015; Castello Sonnino – Chianti Montespertoli Riserva 2015; Fattorie Parri – Chianti Montespertoli Riserva 2015; Podere dell'Anselmo – Chianti Montespertoli Riserva 2015; Come si può vedere, ottimi sono i risultati delle Riserve delle varie sottozone, in particolare di Montespertoli.; Un paio di segnalazioni anche per il Morellino di Scansano; Monterò – Morellino di Scansano 2017; Fattoria Le Pupille – Morellino di Scansano Riserva 2015

Terza e quarta giornata: Chianti Classico
Alla stazione Leopolda di Firenze è andata in ordine l'ormai tradizionale Chianti Classico Collection, per presentare a stampa ed addetti ai lavori le ultime annate del Gallo Nero (il simbolo del Chianti Classico): 186 aziende, 659 etichette, tra cui 59 anteprime da botte dell'annata 2017 e 92 Chianti Classico Gran Selezione
Prima di presentare quattro delle aziende che mi hanno colpito, ognuna con un vino che vado a raccontare, un Chianti Classico, due Chianti Classico Riserva ed un Chianti Classico Gran Selezione, voglio evidenziare qualche altro vino interessante di queste tipologie.
Chianti Classico, ne indico uno per annata
Castell'in Villa – Chianti Classico 2013; Le Cinciole – Chianti Classico 2014
Querciabella – Chianti Classico 2015; Tenuta di Nozzole – Chianti Classico Nozzole 2016; Chianti Classico Riserva, ne indico uno per annata; Castell'in Villa – Chianti Classico Riserva 2011; Castello di Monsanto – Chianti Classico Riserva Il Poggio 2013: Bindi Sergardi – Chianti Classico Riserva Calidonia – 2014; Val delle Corti – Chianti Classico Riserva 2015
Chianti Classico Gran Selezione, ne indico uno per annata
Losi Querciavalle – Chianti Classico Gran Selezione 2010; Casa di Monte – Chianti Classico Gran Selezione 2011; Fattoria Le Bocce – Chianti Classico Gran Selezione 2012; Felsina – Chianti Classico Gran Selezione Colonia 2013; Tolaini – Chianti Classico Gran Selezione Montebello Vigna Sette 2014; Castello di Ama – Chianti Classico Gran Selezione Vigneto Bellavista 2015.
Veniamo finalmente alle quattro aziende su cui voglio dilungarmi: Terreno, Vallepicciola; Viticcio e Il Barlettaio.

Terreno – Greve in Chianti (FI)
L'azienda è stata acquistata nel 1988 dalla famiglia svedese Ruhne. E' costituita da 150 ettari di terreno suddiviso in vigneti, oliveti e boschi di quercia e castagno, intorno a Villa Terreno, costruita nel XVI sec. Siamo nel cuore della Toscana, 20 km a sud di Firenze. Dopo l'acquisto, i Ruhne hanno effettuato molti investimenti in vigna e costruito la nuova cantina.
A capo dell'azienda dal 2011 vi è Sofia, figlia dei proprietari, in Italia da quando aveva sette anni, che, a differenza delle sorelle Ann, Kaisa e Vitoria – Sofia scherzando dice che il papà, per non sentirsi in minoranza in una famiglia di sole donne, ha sempre voluto solo cani maschi – ha deciso di realizzare la sua vita in Italia e non in Svezia. E possiamo ben dire che ci è riuscita: il marito Marco Niklasson, che si occupa dell'agriturismo, è svedese, conosciuto in patria ad un evento di presentazione dei suoi vini ! Ho chiesto a Sofia cosa le piace di più di questa vita e lei mi ha risposto che sono i tempi lenti dell'agricoltura e del vino, che si contrappongono a tante frenesie che ormai ci posseggono. L'azienda attualmente dispone di 23 ettari di vigneti e produce 85.000 bottiglie su 9 etichette. L'enologo e agronomo è Federico Staderini. Ho assaggiato il Chianti 2015.
Chianti Classico Biologico Terreno 2015
È ottenuto da uve Sangiovese all'82 %, Merlot al 18 %. La produzione è di 30.000 bottiglie, dal tenore alcolico del 14 %. Vinificazione separata in acciaio, maturazione separata per 16 mesi in legno: il Sangiovese in botti grandi, il Merlot in piccole botti di rovere francese. Viene assemblato poco prima dell'imbottigliamento. Nel bicchiere è di colore rubino dai riflessi porpora, con intensi profumi di viola, di prugna, di marasca sotto spirito, di mora nera, di confettura di visciola e di mela cotogna. Note erbacce, speziate, balsamiche conferiscono al vino una decisa complessità. Al sorso ha una buona acidità, è bilanciato, armonico ed elegante, sapido, morbido nei tannini e persistente.
Prezzo in enoteca: € 18 - 19.
Vallepicciola – Castelnuovo Berardenga (SI)
Bruno Bolfo e la sorella Giuseppina negli anni Ottanta sono partiti da Pievasciata, nel comune di Castelnuovo Berardenga, a pochi chilometri da Siena, ristrutturando un vecchio convento di origine medievale che si trovava sulla sommità di una collina, aprendo così l'Hotel Le Fontanelle***** . I primi vigneti di proprietà sono stati quelli intorno all'hotel.
Le continue acquisizioni hanno portato l'Azienda Agricola Vallepicciola ad avere un'estensione di 265 ettari, di cui 65 vitati; altri 25 saranno impiantati nel 2018, fino ad arrivare a 110 ettari di vigna nel 2019. I vigneti sono distribuiti sui territori collinari a sinistra del fiume Arbia, ricchi di argilla, calcare e ciottoli di pietra. La produzione è di 250.000 bottiglie, divise su 13 etichette – non tutte sono prodotte tutti gli anni – sotto la conduzione enologica, dal 2013, di Riccardo Cotarella. Di seguito racconto la Riserva 2015.
Chianti Classico Riserva Vallepicciola 2015
Sangiovese in purezza, prodotto in 4.500 bottiglie con un tenore alcolico del 15 percento.
Vinificazione in acciaio, a cui seguono 18-20 mesi di maturazione in diverse tipologie di legno – barrique, tonneaux, botte grande – prima di fare almeno 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Nel bicchiere è di colore rubino, intensissimo e luminoso. Potente nei profumi, prugna, ciliegia, tamarindo, rabarbaro, cuoio e terra, con un evidente accenno balsamico, di eucalipto e nipitella. E' un vino muscoloso, dotato di gran corpo e struttura, assolutamente equilibrato, con perfetta corrispondenza tra naso e bocca, di grande persistenza.
Prezzo in enoteca: € 30 - 35
Viticcio – Greve in Chianti (FI)
L'azienda nasce 1964, nel 2015 è stata acquistata dagli attuali proprietari, la famiglia ucraina Bilozorov. Spesso in Italia ed in Toscana per vacanza, grandi amanti dei vini toscani, in particolare del Monile, uno dei vini del Viticcio, i Bilozorov hanno deciso di investire nel vino, iniziando con una tenuta in maremma nel 2014. Hanno così riunito le 2 realtà acquistate, ottenendo un'azienda con 60 ettari vitati, con una produzione di circa 300.000 bottiglie ed una decina di etichette, di cui 3 in Maremma. L'enologo, Daniele Innocenti, già in azienda con la precedente proprietà, è proprio di casa, sente l'azienda come di famiglia, basti pensare che ha una sua azienda agricola confinante con il Viticcio e che sua madre è nata nella casa colonica della fattoria Viticcio. Dal 2017 è completata la conversione biologica. Voglio segnalare il loro Prunaio 2013.
Chianti Classico Gran Selezione Prunaio 2013
È ottenuto da Sangiovese Grosso in purezza, 20.000 bottiglie con un tenore alcolico del 14 %.
La prima annata prodotta è stata il 1985, come IGT Toscana, in quanto il disciplinare di quel tempo non consentiva un Chianti Classico di solo Sangiovese. Le vigne sono condotte con metodi di agricoltura biodinamica sin dal loro impianto ed il Sangiovese Grosso proviene dalla selezione massale della vecchia vigna “Prunaio” realizzata all'inizio degli anni '80 con del sangiovese scelto direttamente su pianta a Montalcino. Vinificazione in acciaio, poi passa in legno, per 18 mesi in barrique e per 12 mesi in tonneau di rovere di Slavonia.
Nel bicchiere si presenta di colore rubino intenso, luminoso, franco ed ampio al naso, che si caratterizza per i profumi di viola, visciola, ribes rosso, mirtillo, china, tamarindo, per le tostature di caffè etiope e forse per un chè di tartufo. Al sorso è morbido, avvolgente, persistente, destinato ad una lunga durata, quasi un vino di prospettiva, anche se molto intrigante già ora.
Prezzo in enoteca: € 25 - 30
Il Barlettaio – Radda in Chianti (SI)
L'azienda è di Francesco Bertozzi, aiutato dalla simpatica moglie Paola. La prima attività di Francesco è l'edilizia, si occupa di restauri di casolari e poderi. La famiglia materna di Francesco, i Minucci, possedeva la Fattoria Fratelli Minucci, una trentina di poderi in cui si produceva anche vino, che col passare degli anni, per varie vicissitudini familiari, sono stati tutti venduti, tranne Il Barlettaio, l'ultimo podere attorno al quale Francesco ha costruito la sua azienda vinicola nel 1995. La prima bottiglia è già dell'anno successivo, il 1996. Dal 2012 ha la certificazione biologica. Agronomo ed enologo è Luca D'Attoma, già dal 2001.
Gli ettari vitati sono 3, con una produzione intorno alle 10.000 bottiglie, divise su 4 etichette (non tutte sono prodotte in ogni annata): un Chianti Classico, un Chianti Classico Riserva e due IGT, uno a base Merlot ed uno Sangiovese. Voglio parlare del Riserva 2011.
Chianti Classico Riserva Barlettaio 2011
E' ottenuto con Sangiovese al 90 % e Merlot al 10 %. La produzione è di 5.000 bottiglie, con un grado alcolico del 14,5 %. Dopo la vinificazione matura per 18 mesi in barriques di rovere ed affina per almeno 10 mesi in bottiglia.
Di colore rubino con riflesso granato, si distingue per i sentori verdi dati dal Merlot, per il cioccolato, la gianduia ed il caffè, che si aggiungono ai petali appassiti di viola, ai frutti rossi ed alla confettura di more. Al sorso è morbido, elegante e persistente.
Prezzo in enoteca: € 22 - 23

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