Multe, sanzioni, ammende: a Roma incassi per 136 milioni, a Milano per 121 milioni
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Corre ai ripari il governo sul caro-multe, lo speciale balzello che rivaluta il valore delle sanzioni pecuniare al costo della vita. Nella manovra entrata ieri 21 novembre a Palazzo Chigi è stata inserita la sterilizzazione per questo particolarissimo (e odiato) rincaro.
Il Codice della strada lo dice chiaro: ogni due anni gli importi delle ammende devono essere rivalutate in base all’indice dei prezzi al consumo rilevati dall’Istat. Risultato; a partire dal 1° gennaio gli importi delle multe subiranno aumenti non irrilevanti. Il divieto di sosta aumenterà di 4 euro passando dai 42 di oggi a 46 euro, l’uso del cellulare alla guida di 18 a fronte dei 165 euro sborsati oggi e dei 183 che scatteranno nel 2023. Per gli indisciplinati dei centri storici il balzello è di 9 euro; oggi si versano 83 per gli accessi vietati alla Ztl che da gennaio diventano 92. E ancora, le violazioni da semaforo rosso saranno incrementate di 18 euro (da 167 a 185 euro). Queste le stime del Codacons, che insieme ad altre associazioni dei consumatori aveva lanciato l'allarme sul rincaro delle multe.
Poi, qualche giorno fa la notizia che tecnici del ministero delle Infrastrutture avevano il dossier sul tavolo e che erano al lavoro “su indicazione del ministro Matteo Salvini, per evitare una stangata ai danni dei cittadini con l'aumento biennale delle multe per violazione del codice della strada previsto dal 1 gennaio”, come spiegavano fonti del ministero di Porta Pia. Ma ieri nel Ddl contenente la manovra finanziaria dovrebbe esserci anche la norma contro il caro-multe.
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