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Ecco l’Everest delle Dolomiti

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20 giugno 2018
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1' di lettura

Grazie a Punta Penia (posta a quota 3.342 metri di altitudine) la Marmolada è il gruppo montuoso più alto delle Dolomiti, le celebri “montagne rosa” collocate tra Veneto e Trentino dichiarate  Patrimonio Mondiale dall’Unesco. In realtà questo massiccio non è composto della classica dolomia, ma da calcari grigi derivati da scogliere coralline e materiale vulcanico. L’origine del suo nome è altrettanto suggestiva. Leggenda vuole che un’anziana raccolse il fieno il 5 agosto nonostante fosse la festa della Madonna della neve: così la notte dopo nevicò talmente tanto che si formò il ghiacciaio, sotto il quale rimase sepolta la vecchietta con il suo fieno.

Al di là del ghiacciaio, raggiungibile attraverso la funivia che parte da Malga Ciapèla (1.450 metri di altezza), e del Museo della Grande Guerra (posto alla stazione intermedia della funivia stessa a Serauta), la zona della Marmolada è famosa soprattutto per i Serrai di Sottoguda, una suggestiva gola che collega l’omonimo abitato a Malga Ciapèla. E’ un vero e proprio canyon – in taluni punti alto oltre 100 metri - scavato nel tempo dagli agenti atmosferici e dall’erosione dei ghiacciai, oggi percorso dal torrente Pettorina. Chi vuole ammirarlo può farlo in qualsiasi periodo dell’anno: sia d’inverno (con sci o ciaspole) sia d’estate, in bici, a piedi o con il Trenino dei Serrai che percorre tutta la strada, lunga circa 2,5 chilometri, con un percorso di andata e ritorno della durata di circa 40 minuti. L’aspetto forse più affascinante dei Serrai restano tuttavia le cascate, maestose d’estate e decisamente suggestive d’inverno, quando si trasformano in ghiaccio.

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