Reddito di cittadinanza, paletti per chi rifiuta lavoro
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A questo punto da gennaio i 2.500 navigator potrebbero dover trovare un altro impiego. Il contratto dei lavoratori nati con il reddito di cittadinanza, prorogato dal dl Sostegni, scadrà infatti alla fine di dicembre. E il testo della manovra che sta per approdare al Senato per l’esame in prima lettura non ne prevede il rinnovo. Ad aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a cercare lavoro saranno i dipendenti dei centri per l’impiego, che intanto le Regioni stanno assumendo cercando di recuperare i ritardi (i navigator possono partecipare ai concorsi: previste 11.600 assunzioni stabili nei Centri per l’impiego) e anche le agenzie per il lavoro privato (si veda anche Il Sole 24 Ore dell’11 novembre).
La bozza del Ddl di bilancio prevede infatti che le Agenzie per il lavoro iscritte all’Albo e autorizzate dall’Anpal possano «svolgere attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro per i beneficiari di Rdc». Il loro ruolo si affianca a quello dei centri per l’impiego ed è volto ad agevolare l’occupazione dei percettori di Rdc, esplicita lo bozza che le include negli incentivi. Per ogni assunto è riconosciuto il 20% dell’incentivo previsto per il datore di lavoro.
I sindacati hanno annunciato una manifestazione per la tutela di questi lavoratori il 18 novembre. «Ci sarà una manifestazione, perché i navigator non possono pagare per un provvedimento che non funzionava - ha spiegato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, nel corso di Omnibus su La7, nel rispondere a una domanda sulla riforma del reddito di cittadinanza -. Anzi, è il momento di investire nei centri per l’impiego, che in Italia ha gente precaria e pochi occupati. In Germania sono 120mila dipendenti, in Francia 80mila, in Italia poco più di 12mila».
In generale, il Ddl di bilancio riscrive il sostegno al reddito messo in campo dal governo Conte uno sulla spinta dei Cinque Stelle. Si decade in particolare dal Reddito di cittadinanza dopo due proposte di lavoro congrue rifiutate, ma anche se non ci si presenta «almeno ogni mese», senza «comprovato giustificato motivo», presso un centro per l'impiego. L'offerta è congrua se il lavoro dista «80 km dalla residenza», o vi si arrivi in 100 minuti con mezzi pubblici. Il vincolo territoriale salta dalla seconda offerta: è congrua da qualsiasi luogo arrivi in territorio italiano. Quanto al decalage, la bozza del provvedimento uscita dal Cdm faceva calare di 5 euro al mese l'assegno dal sesto mese, ora il taglio parte dalla prima offerta congrua rifiutata.
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