di Chiara Beghelli
Un modello Anomalie
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Parte in un resort nel New Hampshire, parte in una sala cerimonie nel metaverso: lo scorso 4 settembre Dave e Traci Gagnon sono stati la prima coppia ad aver organizzato contemporaneamente il loro matrimonio nella realtà e nel metaverso, grazie alla piattaforma Virbela, per dare la possibilità ad amici e parenti lontani di partecipare all’evento con i loro avatar. Una frontiera che può aprire un interessante futuro digitale per l’industria delle nozze, e per la moda sposa, come dimostra il fatto che Traci indossasse uno speciale abito Nft. In attesa di capire se questa tendenza resterà un futurismo o diventerà un importante e alternativo canale di produzione, le spose con spiccata propensione digitale possono già da tempo dar vita al loro abito dei sogni grazie a piattaforme basate su sofisticati algoritmi che riguardano stile, taglie e personalizzazioni.
Anomalie è stata l’apripista di questo settore, parte di quell’industria della “personalizzazione di massa” (mass customization) che promette di conciliare, appunto, le preferenze individuali con una produzione su larga scala: lanciata da San Francisco nel 2016 da Leslie Voorhees-Means, ingegnere meccanico con un Mba ad Harvard e una carriera nello sviluppo prodotto per Nike, M. Gemi e Apple, Anomalie offre la possibilità di dar vita all’abito perfetto, e su misura, con un tool digitale nel quale inserire le proprie preferenze di stile e le misure, ma unito a una fisica squadra di stylist che seguono digitalmente le spose per mettere a punto l’abito desiderato. Per un costo medio di 1.400 dollari, dunque, si riceve un campionario di tessuti da abbinare, pizzi, tulle, decorazioni varie, e nel giro di circa 3 mesi l’abito è pronto, disponibile in ben 50 taglie diverse e prodotto in atelier di Suzhou, capitale cinese della moda sposa. Se ci sono modifiche dell’ultimo momento, Anomalie offre una franchigia di 499 dollari da spendere in una sartoria locale.
Interessante anche la formula ibrida di Azazie, altra piattaforma statunitense che spedisce a casa tre modelli da provare, per poi indicare personalizzazioni sul colore e la taglia. Azazie offre anche la possibilità di aprire uno showroom virtuale con i propri modelli preferiti, dove invitare amici e parenti per chiedere loro la consulenza di rito. Di certo la sartorialità resterà protagonista degli atelier, dove però si parlerà sempre più spesso anche di matematica e ingegneria.
Chiara Beghelli
Redattore
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