di Carmine Fotina
Tlc, Colao: su banda larga non andiamo bene, parti Paese indietro
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Sono trascorsi 493 giorni da quando il Comitato interministeriale per la banda ultralarga, ora inglobato nel nuovo Comitato per la transizione digitale, ha approvato l’avvio di un piano di incentivi alla domanda per le connessioni veloci a internet. Ora, dopo uno stallo quasi senza precedenti, su cui hanno influito rilievi della Commissione europea e le critiche di alcuni operatori di telecomunicazione su specifici punti dello schema inizialmente messo a punto, il governo prova a sbloccare (a metà) l’iniziativa.
Dopo la fase di prenotifica, infatti, ad agosto è stata trasmessa agli uffici della Dg Competition della Ue la notifica della misura di aiuto in relazione agli incentivi destinati alle imprese ai quali il Cobul assegnò 551,8 milioni di euro. Si attende l’autorizzazione di Bruxelles con l’obiettivo di partire entro l’anno. Più complicato il discorso per i nuovi voucher alle famiglie, per i quali saranno disponibili 320,9 milioni. In questo caso serve un approfondimento ulteriore, anche per correggere eventualmente il tiro della proposta alla luce dello scarso successo che finora ha avuto la “fase 1” dei bonus per le connessioni di casa. Dal 9 novembre 2020 infatti sono attivi voucher - collegati anche all’acquisto di un tablet o di un pc - riservati a famiglie con un Isee inferiore a 20mila euro, ma all’inizio dello scorso agosto il bilancio è fermo a 165.500 contributi erogati, per un totale di oltre 82,7 milioni di euro pari al 40,5% dei 204 milioni disponibili.
Lo schema iniziale per la “fase 2”, che il governo Conte-2 prevedeva di far partire all’inizio del 2021 ma che come detto ora slitta ancora, contempla voucher per famiglie con Isee fino a 50mila euro, per un importo massimo di 200 euro e rivolto a servizi di connettività ad almeno 30 Mbit/s. Previsione: 1,6 milioni di famiglie beneficiarie. Sull’Isee ma anche sulla soglia minima di velocità le cose potranno però cambiare.
Per quanto riguarda il voucher imprese si stimano 429mila beneficiari, lo schema approvato dal Cobul prevede contributi da 300 a 2.500, inclusi i costi di attivazione, variabili in base alla prestazione (fino a superate 1 Gigabit/secondo) e alla dimensione aziendale.
Il piano voucher è uno dei dossier di cui si è discusso giovedì nel corso del Comitato di indirizzo e monitoraggio di Infratel, la società in-house del ministero dello Sviluppo economico che gestisce la misura, insieme al Piano scuole connesse e al progetto Wi-Fi Italia. Il comitato è stato presieduto dalla sottosegretaria Anna Ascani che assicura «la massima attenzione da parte del Governo all’attuazione dei progetti che mirano allo sviluppo digitale del Paese». Sui ritardi della fase 2 dei voucher, e gli obiettivi di avvio clamorosamente disattesi, Ascani replica sottolineando che nel frattempo, dal maggio 2020, ci sono stati un cambio di governo e la crisi innescata dalla pandemia che ha imposto anche altre priorità.
Carmine Fotina
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