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Italiane le più intraprendenti nella Ue ma penalizzate le madri lavoratrici

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(Olycom)

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20 novembre 2017
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2' di lettura

Le donne italiane sono le più intraprendenti d'Europa, ma il nostro Paese è agli ultimi posti nell'Ue a 28 per l'occupazione delle donne con figli e le condizioni per conciliare lavoro e famiglia. Lo rileva l'Osservatorio sull’imprenditoria femminile realizzato da Confartigianato e presentato alla Convention di Donne Impresa Confartigianato che si svolge a Roma il 20 e 21 novembre. L'Italia conta 1.661.000 donne che svolgono attività indipendenti, un primato in Europa visto che il Regno Unito si ferma a quota 1.641.300 e la Germania ne registra 1.469.000.

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A trainare il lavoro indipendente femminile sono le 181.482 titolari di imprese artigiane il cui numero è aumentato del 2,5% negli ultimi 10 anni. Ma, mentre il tasso di occupazione delle donne senza figli è pari al 56,9%, scende al 53,2% per le donne con figli. Percentuali che fanno dell'Italia il fanalino di coda in Europa dove il tasso medio di occupazione delle madri lavoratrici è il 71,3% e in Svezia arriva all'87,4 per cento.

L’Osservatorio di Confartigianato sottolinea che la spesa pubblica è fortemente sbilanciata sul fronte delle pensioni e della spesa sanitaria per anziani che ammonta a 270,3 miliardi di euro. Invece, per le famiglie e i giovani la spesa pubblica italiana si ferma a 25,2 miliardi, pari al 3% della spesa totale della PA (rispetto al 3,7% della media Ue) e all'1,5% del Pil (rispetto all'1,7% della media Ue).

Percentuali che collocano l'Italia rispettivamente al 18° posto e al 15° posto tra i 28 Paesi europei. Confartigianato ha analizzato anche costo e qualità dei servizi per la famiglia messi in campo dagli Enti locali. Si scopre così che soltanto il 57,3% dei Comuni italiani offre servizi di asili nido e servizi integrativi per l'infanzia e che l'utilizzo di queste strutture è molto basso: a livello nazionale soltanto il 12,9 dei bambini con meno di 3 anni ha usufruito di tali servizi. E il loro costo, pari in media a 1.649 euro annui per famiglia - nelle 9 principali città di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze e Bari - è quello che incide di più (35,6%) sulla spesa complessiva delle famiglie per tributi e servizi locali.

«Il nostro welfare pubblico - sottolinea Daniela Rader, Presidente di Donne Impresa Confartigianato - non aiuta le donne a coniugare il lavoro e la cura della famiglia. Per colmare queste carenze, Confartigianato ha lanciato il progetto per un nuovo welfare ispirato alla sussidiarietà e che fa leva sull'innovazione digitale con piattaforme dove si incontrano domanda e offerta di servizi utili a semplificare la vita delle madri che lavorano».

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