di Laura Serafini
(IMAGOECONOMICA)
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Il 2022 si è chiuso con una ripresa importante del traffico aereo negli aeroporti italiani. Il numero di passeggeri si è attestato a un livello dell’85% rispetto al 2019 con 164,6 milioni, un totale che rappresenta più del doppio dei passeggeri del 2021, quando gli effetti della pandemia avevano limitato a 80,7 milioni il numero di persone che aveva preso l’aereo. Il consuntivo dell'anno appena concluso è stato diffuso da Assaeroporti: dal bilancio dell'anno è emerso che a trainare la ripresa sono stati soprattutto gli scali medio piccoli con un numero di passeggeri inferiore a 15 milioni, nei quali sono stati superati i livelli del 2019. In realtà nei piccoli scali sono stati registrati veri e propri boom. L'impressione è che nel 2022 sia aumentato l'utilizzo degli aerei per le vacanze al mare e in montagna: almeno questo sembrano dimostrare gli exploit di Foggia, Bolzano, Trapani, Brindisi, Alghero e Bari.
Emerge che hanno registrato particolare crescita gli scali di dimensioni medie nel Sud Italia: oltre a Milano Linate, Palermo, Bari e Napoli sono gli unici tra i dieci aeroporti di maggiori dimensioni in Italia ad aver registrato un incremento rispetto al 2019. Bari ha segnato una crescita dell'11,9 per cento, con 6,205 milioni di passeggeri; Palermo ha registrato un aumento dell'1,4%, a quota 7,117 milioni. Milano Linate ha avuto un'impennata del 17,5%, a quota 7,719 milioni.
La classifica degli scali di medie dimensioni (tra 5 e 15 milioni di passeggeri) che sono cresciuti di più in termini percentuali rispetto al 2019 vede in testa Linate, con un aumento del 17,5%, Bari con l'11,9%, Palermo con +1,4%, Napoli 10,9 milioni con un +0,5%, mentre Catania ha segnato una flessione dell'1,2% (10 milioni). Gli scali tra 1 e 5 milioni vedono come capolista Brindisi (+13,6% con 3 milioni di passeggeri), Alghero (10,3% con 1,5 milioni), Olbia (+6,3% con 3,16 milioni), Torino (+6,1% con 4,19 milioni di passeggeri), mentre Cagliari ha subito una flessione del 7,4% (4,39 milioni di passeggeri). I piccoli scali, con meno di un milione di passeggeri, sono quelli che hanno vissuto un vero e proprio boom: +1.721% per Foggia; + 513,9% per Bolzano; + 116,7 per Trapani; +81,6% per Grosseto e +73,4% per Cuneo.
In termini di numero di passeggeri transitati, tra i primi 10 scali del 2022 si sono posizionati: Roma Fiumicino con 29.360.613 (-32,6%), Milano Malpensa con 21.347.652 (-26%), Bergamo con 13.155.806 (-5,1%), Napoli con 10.918.234 (+0,5%), Catania con 10.099.441 (-1,2%), Venezia con 9.319.156 (-19,4%), Bologna con 8.496.000 (-9,7%), Milano Linate con 7.719.977 (+17,5%), Palermo con 7.117.822 (+1,4%) e Bari con 6.205.461 (+11,9%). Secondo Assoaeroporti “il divario sul 2019 è attribuibile principalmente al segmento intercontinentale che, dopo due anni di pandemia, ha ricominciato a crescere in maniera strutturale solo a partire dai mesi estivi del 2022”. Nel corso del 2022 il gap rispetto ai 193 milioni di passeggeri pre-Covid si è progressivamente ridotto, passando dal -39% del primo trimestre al -12% del secondo, fino al record dei mesi estivi, -7%, seguito dal -9% degli ultimi tre mesi dell'anno. Nel 2022 è andato bene anche il trend dei movimenti aerei: sono stati 1.469.397, superando del 55% i valori del 2021 e raggiungendo il 90% di quelli del 2019. In crescita anche il cargo, che con 1.107.501 tonnellate di merci trasportate si è attestato a un +1,7% rispetto al 2021 e ad un +0,3% sul 2019. Lo scalo di Milano Malpensa, con oltre 720 mila tonnellate, conferma la leadership nazionale, processando il 70% delle merci avio del paese.
“Stiamo assistendo ad una forte ripresa del traffico aereo in Italia, superiore a quella di molti Paesi europei - ha commentato il presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo – soprattutto grazie ai risultati eccellenti della stagione estiva. Fa particolarmente piacere che gli aeroporti del Sud e delle Isole, con oltre 51 milioni di passeggeri e un incremento del 2,2% sul 2019, recuperino i volumi pre-Covid così velocemente, a riprova di quanto il trasporto aereo sia centrale per i territori e la mobilità di persone e merci. Ci auguriamo che, altrettanto rapidamente, venga superata l'esclusione sostanzialmente ideologica del nostro comparto dal Pnrr e che cresca l'attenzione al settore nel quadro dalle scelte politiche di sviluppo. Includere il comparto in un piano di rilancio significherebbe non solo aiutare i gestori ma soprattutto rimettere al centro della ripresa gli stessi passeggeri, contribuendo, in una delicata congiuntura economica, al finanziamento di operazioni che guardino anche alla sostenibilità”.
Laura Serafini
caposervizio
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