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Sinner, amara sconfitta a Montecarlo: finale Rublev-Rune

di Eliana Di Caro

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(APS)

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L'italiano perde un match che sembrava alla sua portata ma in cui ha prevalso, in un tesissimo terzo set, il 19enne danese Holger Rune

16 aprile 2023
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2' di lettura

E' una sconfitta che brucia, quella di Jannik Sinner a Montecarlo in semifinale contro Holger Rune. Non soltanto perché, senza Alcaraz e Djokovic (eliminato da Musetti), sembrava propizio il momento per agguantare il primo Masters 1000 della sua carriera, ma anche per come era cominciato il match: fulminante il 6-1 a suo favore, in 31 minuti, con l'avversario stordito dai suoi affondi e falloso.

Ma all'inizio del secondo set, la musica cambia, con un sorprendente 3 a 0 per il danese grazie a una serie di errori (anche banali) di Jannik, il quale non sembrava lo stesso giocatore di pochi minuti prima. La pioggia, alle 19 e 15, ferma una parabola che stava replicando – a parti inverse – quella del primo set. Giocatori negli spogliatoi, si riprende alle 20: la corsa di Rune si spezza sul 5-3, quando perde il servizio (aveva già annullato una palla break sul 3-1) e Sinner si riporta in parità sul 5 pari, dopo aver concesso due set point. A questo punto Rune, nervosissimo, ingaggia una lotta con il pubblico alzando il livello di tensione, e porta a casa il set 7-5, con furia.

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Un finale carico di tensione e bel tennis

La partita, non bella e segnata da diversi errori, sale qualitativamente. Il terzo parziale si apre con il danese al servizio, e dall' 1 a 0 Sinner lo inseguirà costantemente, pur facendo fatica a mantenere il proprio turno di battuta e non riuscendo mai a impensierire seriamente l'avversario quando serve.

Rune appare lucido e sicuro nelle scelte e nelle variazioni di gioco (tante le palle corte che gli hanno procurato dei punti). L'italiano tiene duro, fa vedere colpi bellissimi (come il recupero su un pallonetto con spettacolare passante di rovescio)… ma la battuta con l'andare del tempo non è più un'arma (solo il 56% di prime palle), la fatica aumenta, mentre Rune macina punti con la sfrontatezza di chi non sente la tensione e la freschezza di chi gioca da dieci minuti. Finisce 7-5. La sensazione è quella di un verdetto giusto, per quanto davvero amaro.

Oggi la finale Rublev-Rune

Peccato per il primo tennista italiano, numero 8 del mondo, che arriva da mesi decisamente positivi, con la semifinale a Indian Wells (persa con Alcaraz) e la finale a Miami (conquistata dopo una memorabile partita proprio con lo spagnolo, ma persa con Medvedev). La prossima settimana si ricomincia da Barcellona, dove sarà testa di serie numero 4. Oggi Rune se la vedrà con Andrey Rublev, che ha avuto la meglio nell'altra semifinale contro Taylor Fritz per 5-7, 6-1, 6-3. Alle 14,30 su Sky.

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